J'ai vu. Il video pone la questione della memoria e della storia sulla duplice direttrice della ricerca scientifica e della sua trasposizione simbolica.
Senso Plurimo, la rassegna curata da Marinilde Giannandrea e dedicata ai giovani artisti pugliesi, è giunta alla sua quinta edizione e presenta "J’ai vu" di Gianluca Marinelli. La storia costruita sullo scorrere del tempo e sui ricordi è una delle tendenze dei giovani artisti italiani, spesso si tratta di una storia non vissuta ma che implica una presa di posizione e restituisce all’arte un ruolo sociale e politico. Ed è tanto più interessante perché coincide con eventi spesso dimenticati, letti attraverso il filtro di un’esperienza individuale che dichiara anche il bisogno di conoscere le proprie radici o di trovare chiavi di lettura del presente. Il video di Marinelli parte da un’esplorazione fisica nei luoghi che ha attraversato e si sviluppa sul doppio binario di una melanconica riflessione sul destino dell’uomo e di una visione riparatrice e fantastica. Il titolo richiama quello di una rivista pubblicata in Francia durante la Prima Guerra Mondiale ma il lavoro si connota attraverso un percorso fisico che si concentra nel presente.
Tra le tappe di questo viaggio esistenziale c’è il Monumento ai Caduti di Terragni sul lago di Como insieme ai luoghi della strage di Gorla, il quartiere milanese dove nell’ottobre del ’44 gli aerei Alleati bombardarono una scuola elementare compiendo una strage di bambini. Dal suo osservatorio ibrido di storico dell’arte e artista visivo Gianluca Marinelli pone la questione della memoria e della storia sulla duplice direttrice della ricerca scientifica e della sua trasposizione simbolica. Lo ha fatto con il libro e con i lavori dedicati alla Taranto del boom dell’acciaio e della sua disastrosa parabola o con la narrazione degli eventi minori di un quartiere leccese. "J'ai vu" procede per frammenti e corrispondenze, con “confini evanescenti tra cose, luoghi, cronologie”. Questa nuovo sistema d’indagine e di lettura permette l’assunzione di prospettive divergenti, disegna un nuovo modo di indagare il passato e permette di intraprendere una strada nella quale il dato storico convive poeticamente con le sue molteplici contraddizioni.
Gianluca Marinelli (Taranto 1983). Utilizza diversi linguaggi mettendo in relazione l'interesse per l'analisi documentaria, il recupero della memoria dimenticata e la necessità di sollevare degli interrogativi sui processi di rimozione e di riscrittura della storia. Da quest’analisi deriva una riflessione sulla condizione sociale contemporanea, dove l'assurdo e la precarietà sono le forze che condizionano la vita e i comportamenti collettivi. È tra i fondatori dell'Ammirato Culture House di Lecce, ed è autore del libro "Taranto fa l'amore a senso unico" (Argo editore), sul rapporto arte-industria nel territorio della provincia jonica.
Vernissage 6 febbraio alle ore 18.30
Cantieri Teatrali Koreja
via Guido Dorso, 70 Lecce
Orario: dal lunedì al venerdì dalle ore 15.30 alle ore 18.00
Ingresso libero