Roberto Lucca Taroni
Luisa Cividin
Ferruccio Ascari
Daniela Cristadoro
Franco Taroni
Gianni Emilio Simonetti
Walter Marchetti
John Duncan
Pasquale Campanella
Simona Bordone
Sixto/Notes 1977-2014. Una serie di riproposizioni di interventi ospitati al centro d'arte non-profit piu' di trent'anni fa, anche per ripensare le continuita' tra l'allora e l'oggi. Quattro serate dedicate a suono, installazioni, performance e video.
Un progetto riproposto da Roberto Lucca Taroni
Sixto/Notes è stato un centro d’arte non-profit attivo a Milano, nella casa occupata di via San Sisto 6, dal giugno 1977 fino alla fine del 1981. Fondato per iniziativa di Roberto Taroni e Luisa Cividin che, oltre a utilizzare i locali del loro studio per la propria attività artistica, li misero a disposizione di artisti, performer o musicisti internazionali per presentare progetti che non sarebbero stati accolti altrove. Nel 1979 entrarono a far parte di Sixto/Notes altri tre operatori dell’arte e della cultura milanesi, che nei primi anni di attività del Centro avevano gravitato intorno al nucleo originario come collaboratori o artisti invitati a presentare propri lavori: Ferruccio Ascari, Daniela Cristadoro e Franco Taroni.
Le attività di Sixto/Notes si sono concentrate intorno ad alcune pratiche artistiche, performative, installative e sonore, inusuali e marginali nel circuito ufficiale italiano dell’epoca. Queste pratiche avrebbero rappresentato, da lì a pochi anni e fino ad oggi, la normalità dell’arte contemporanea ma allora costituivano le propaggini sperimentali del mondo dell’arte.
Al centro dell’attività di Sixto/Notes vi erano soprattutto mostre, interventi e performance incentrate sull’uso, sia live che registrato, del suono, del corpo, dell’immagine in movimento (video, cinema d’artista e expanded cinema) e dello spazio e molte di queste proposte erano site specific. Sixto/Notes ha rappresentato in quegli anni una rarità dell’arte contemporanea italiana, insieme a Zona di Firenze. La programmazione non aveva un carattere regolare e si diluiva nell’arco di mesi, con singoli interventi o concentrazioni tematiche.
Nella primavera del 1980 Roberto Taroni cura un'articolata rassegna di audioworks che diventerà il nucleo di partenza di “Sonorità Prospettiche” la prima grande rassegna a livello internazionale sull’uso del suono nell’ambiente, curata nel 1982 da Taroni stesso coadiuvato da Franco Masotti, Roberto Masotti, Veniero Rizzardi. Sixto/Notes si inserisce così nel dibattito che in quegli anni ridefiniva i confini tra diverse discipline artistiche (musica e teatro, ad esempio) creando quel crossover che avrebbe portato in breve tempo la contemporaneità di allora, con le sue pratiche più radicali, a quella odierna.
Riproporre oggi quell’esperienza in forma dinamica - una serie di riproposizioni di alcuni interventi ospitati da Sixto/Notes più di trent'anni fa - significa anche ripensare le continuità tra l'allora e l'oggi. Nell’arte queste considerazioni sono valide sia in ambito politico che per i processi di creazione: gli anni ’70 sono stati anni di transizione dalla modernità alla postmodernità fino all'attuale, consapevole configurazione. In entrambi i periodi, si è scelto di operare una trasformazione del mondo attraverso la sua interpretazione e di interpretarlo attraverso la sua trasformazione. Negli anni ’70 la pratica dell’agire artistico di alcuni aveva messo al centro il concetto di produzione - sia essa di senso come di merci - come produzione linguistica. Si potrebbe dire che, allora come oggi, nelle esperienze più radicali e innovative, l’incendio della foresta può produrre un terreno fertile. Le pratiche di alcuni prefigurarono uno scenario che solo ora è perfettamente chiaro: divergenza, molteplicità e omni-direzionalità.
È proprio riproponendo l’esperienza di Sixto/Notes che si possono cogliere le modificazioni intervenute in questi anni: l'utopia come reale si è trasformata nel reale come utopia di oggi.
Nell’arco degli anni di attività di Sixto Notes sono passati da lì - con mostre, performance, concerti e installazioni - alcuni protagonisti indiscussi dell’arte, della musica e del teatro contemporanei che hanno avuto per la prima volta la possibilità di presentarvi la propria attività. Oltre ai suoi animatori: Vito Acconci, Ant Farm, Lanfranco Baldi, Nancy Buchanan, Chris Burden, Cioni Carpi, Rhys Chatham, Giuseppe Chiari, Close Radio, John Duncan, Dale Frank, Dick Higgins, Sven Ake Johansson, Marinka Kordis, Walter Marchetti, Mario Martone, Tim Maul, Orlan, Franco Ravedone, Gianni Emilio Simonetti, ecc.
Programma:
giovedì 27 febbraio ore 18,30 giovedì 13 marzo ore 18,30
1. SUONO 3. PERFORMANCE
John Duncan, Two solos, 1979/2014
Audioworks 1974-1981:
Vito Acconci, Ant Farm, Art & Language, BDR Ensemble, Nancy Buchanan, Chris Burden, Rhys Chatham, Giuseppe Chiari, Guy De Cointet, David Dunn, Bruce Fier,Terry Fox, Dale Frank, Dieter Froese, Douglas Huebler, Laurel Klick, Alison Knowles, Joan La Barbara, Annea Lockwood, Jackson Mac Low,Tom Marioni, Charlie Morrow, Ian Murray, Maurizio Nannucci,Tom Recchion, Alan Scarritt, Jill Scott, Akio Suzuki, Joshi Wada, Lawrence Wiener
giovedì 6 marzo ore 18,30
2. INSTALLAZIONI
Walter Marchetti, Concerto da camera, 1980/2014
Installazioni 1977-1981:
Ferruccio Ascari, Lanfranco Baldi, Franco Ravedone, RobertoTaroni
giovedì 13 marzo ore 18,30
3. PERFORMANCE
Gianni Emilio Simonetti, essa quasi non ha sangue abbastanza perché una spada colpevole per causa sua arrossisca, 1980/2014
Performances 1977-1981:
Giuseppe Chiari, Cividin-Taroni, Ilona Granet (Disband), Sven Ake Johansson, Maurizio Marsico-MaurizioTurchet, Mario Martone, Orlan
giovedì 20 marzo ore 18,30
4. VIDEO, CINEMA, FOTOGRAFIA
RobertoTaroni, Quartetto, 1978/2014
Mostre e installazioni 1977-1981:
Cioni Carpi, Marinka Kordis,Tim Maul
The wall
a cura di Pasquale Campanella e Simona Bordone, è un programma di ospitalità, nello spazio vissuto del laboratorio del gruppo Wurmkos, di istituzioni, enti e artisti che in questi anni hanno prodotto un’attività culturale d’interesse pubblico e sperimentato percorsi alternativi di produzione e partecipazione artistica.
Farmacia Wurmkos
laboratorio e spazio espositivo d'arte contemporanea
via Puccini 60 Sesto San Giovanni
MM1 fermata Sesto FS