Ex Chiesa Anglicana ECAA
Alassio (SV)
via Adelasia, 10 (dietro la Stazione Ferroviaria)
0182 648078
WEB
Cesare Zavattini
dal 26/12/2003 al 1/2/2004
0182 641163 FAX 0182 641163
WEB
Segnalato da

Nicola Angerame




 
calendario eventi  :: 




26/12/2003

Cesare Zavattini

Ex Chiesa Anglicana ECAA, Alassio (SV)

Dipingere la pittura. Dipinti, film, fotografie e documenti di un maestro del Novecento. La mostra ospita 79 opere pittoriche, testimonianza di un lavoro durato 50 anni dal 1938 al 1988, 6 film, documentari e interviste di Zavattini, ed una esposizione di manoscritti autografi, fotografie e alcune edizioni originali dei libri di Zavattini. 'Ti scrivo per comunicarti di aver capito definitivamente che la pittura invece è un divertimento, come l'andare al cinema. Anzi, di piu''. Cesare Zavattini


comunicato stampa

DIPINGERE LA PITTURA
DIPINTI, FILM, FOTGRAFIE E DOCUMENTI DI UN MAESTRO DEL NOVECENTO

'Ti scrivo per comunicarti di aver capito definitivamente che la pittura invece è un divertimento, come l'andare al cinema. Anzi, di più'
Cesare Zavattini

a cura di
Nicola Angerame e Marco Vallora

Si inaugura, presso la Chiesa Anglicana di via Adelaisa 10, Alassio (SV) (info 0182 470 179), sabato 27 dicembre 2003, dalle ore 16 la prima mostra in Liguria sull'opera pittorica di Cesare Zavattini (Luzzara 1902 - Roma 1988).
La mostra ospita 79 opere pittoriche, testimonianza di un lavoro durato 50 anni dal 1938 al 1988, 6 film (vedi programma sopra), documentari e interviste di Zavattini, ed una esposizione di manoscritti autografi, fotografie e alcune edizioni originali dei libri di Zavattini.
Per Alassio, Cesare Zavattini è anche lo sceneggiatore de I bambini ci guardano (1943), film tratto da una novella dello scrittore verista Carlo Giulio Viola intitolata Pricò (precoce). Il film diretto da Vittorio De sica è girato in buona parte ad Alassio. E' la storia di un tradimento coniugale, visto con gli occhi di un bambino e girato 'alla sua altezza'.

Giornalista, scrittore, organizzatore di eventi culturali di ogni sorta, ideatore e direttore di riviste di successo presso Rizzoli e Mondadori soprattutto negli anni prima della seconda guerra mondiale; sceneggiatore di successo, amico e stretto collaboratore di Vittorio De Sica (con cui firma premio il premio Oscar Sciuscià, del 1947, e molti altri film tra cui quelli proposti in mostra). Autore, teorico e capofila del cinema neorealista italiano, scuola che ha ridefinito gli scopi e le poetiche del cinema del dopoguerra, facendo numerosi proseliti in tutto il mondo. Cesare Zavattini è tutto questo e molto di più.
A dimostrarlo contribuisce anche questa mostra dedicata alla sua produzione pittorica, che conta migliaia di opere. La mostra, la prima in Liguria, è occasione per esporre un aspetto meno conosciuto, ma importantissimo, della poliedrica personalità di Zavattini. La sua pittura da autodidatta estasiato e innamorato follemente dell'arte (vissuta e giudicata come gioco 'inutile e sublime'), coniuga la fantasia visionaria del maestro del neorealismo italiano con l'umorismo, a volte nero, di una visione sempre obliqua e spiazzante, rispetto ai modi conformisti di una 'cultura di pochi'.
Zavattini inizia a dipingere per caso, in una vacanza del 1938, dietro incitamento di un collega della Mondatori (Pinochi). Tornerà 'invasato dalla pittura' per continuare a dipingere, specie di notte. Nel 1943 vince la competizione organizzata come mostra presso la galleria il Cavallino di Venezia, dove espongono 60 scrittori tra cui Montale, Moravia, Gadda, Ungaretti, Flaiano e Campanile. I galleristi Carlo Cardazzo e V.E.Barbaroux gli firmano un contratto di tremila lire al mese, dattiloscritto da Massimo Campigli. 'Sembra una favola' commenta Za che da allora diventa pittore e significativo, ma defilato per propria volontà, che finisce nelle collezioni private di Cocteau e Michaux.
Tra i temi ricorrenti della pittura di Zavattini ci sono i 'funeralini', i 'pretini', i 'seminari', ma anche le 'crocifissioni' (in diverse occasioni stagliate sullo sfondo di paesaggi urbani angoscianti, da boom economico e cementificazione selvaggia) e soprattutto i moltissimi 'autoritratti'.
Quella dell'autoritratto è una presumibile ossessione di Za, personaggio inquieto che si interroga incessantemente sulla propria identità e sul proprio destino, visto anche come posizione morale nell'Italia lacerata dal succedersi di drammatici eventi dal fascismo (al quale Za aderì nel 1933 in modo formale pensando di poter restare libero nella coscienza; decisione che gli procurò non pochi problemi di coscienza che sfociarono in molti scritti, primo fra tutti La notte che detti uno schiaffo a Mussolini), alla guerra fredda, alle agitazioni del '68 e degli anni Settanta.
Molti nomi di celebri artisti sono stati affiancati alla pittura, sempre viscerale e sperimentale, di Zavattini. Dalla passione dichiarata per Matisse, Van Gogh e Gauguin (di cui invidiava la fuga in Polinesia), ad artisti come Dubuffet e Fautrier, protagonisti di un'arte volontariamente rozza e inevitabilmente inquieta. In questa dialettica lo scritto di Zavattini dedicato al pittore naϊf 'Toni' Ligabue (di cui Zavattini sceneggerà un film a puntate di successo per la Rai) va letto come un omaggio alla diversità e alla stravaganza poetica di un artista riconosciuto come maestro solo dopo la morte. La vicenda umana e artistica di Ligabue toccano profondamente Zavattini che nel 1967 istituisce nella città natale Luzzara il un «Premio Nazionale dei naϊfs» che si celebra ancora oggi. La pittura di Za è un'attività spontanea che corre parallela alla scrittura e al cinema, spesso assumendo il ruolo di oasi felice e svagata, libera da quei compromessi che il cinema gli imponeva e quei dispiaceri dovuti ai tanti progetti editoriali mancati. Lo stesso Zavattini sapeva causare a se stesso, tramite eccessi di autocoscienza critica, una sofferenza che gli mantenne l'animo vigile fino alla fine.

Imagine: ZAVATTINI Paesaggio urbano con autoritratto, natura morta e crocifissione 1975

Inaugurazione Sabato 27 dicembre 2003 ore 16
Chiesa Anglicana - Alassio

PROGRAMMA
Saranno presenti Luciano De Ambrosis (il bambino protagonista del film girato ad Alassio I bambini ci guardano 1943), Manuel De Sica (figlio di Vittorio De Sica e musicista per il cinema), Marina Piperno (produttrice del film di Zavattini La Veritàaaa, 1982) e i curatori della mostra Nicola Angerame e Marco Vallora.

Ore 16 Presentazione della mostra e del catalogo con interventi degli ospiti
Ore 17 Proiezione di documentari e interviste storiche a Cesare Zavattini - Rinfresco
Ore 21,00 Proiezione dei film I bambini ci guardano (regia Vittorio De Sica, soggetto e sceneggiatura Cesare Zavattini) e La Veritàaaa, (sceneggiatura e regia di Zavattini).
_______________

CESARE ZAVATTINI SCRITTORE DI CINEMA
Chiesa Anglicana, Alassio. ORE 17,30
CICLO DI PROIEZIONI DI ALCUNI FILM SCRITTI DA ZAVATTINI
Programma delle proiezioni. Nei giorni d'apertura della mostra.
I bambini ci guardano (1943). Sceneggiatura di Cesare Zavattini, regia di Vittorio De Sica.
Da domenica 28 dicembre 2003 a sabato 3 gennaio 2004. Ore 17,30

La Veritàaaa (1982). Regia e sceneggiatura di C.Zavattini
Da domenica 4 gennaio a sabato 10 gennaio. Ore 17,30

Sciuscià (1946). Sceneggiatura di C.Zavattini, regia di V. De Sica.
Da domenica 11 gennaio a sabato 17 gennaio. Ore 17,30

Ladri di biciclette (1948). Sceneggiatura di C.Zavattini, regia di V. De Sica.
Da domenica 18 gennaio a sabato 24 gennaio. Ore 17,30

Miracolo a Milano (1951). Sceneggiatura di C.Zavattini, regia di V. De Sica.
Da domenica 25 gennaio a venerdì 30 gennaio. Ore 17,30

Umberto D (1952). Sceneggiatura di C.Zavattini, regia di V. De Sica.
Sabato 31 gennaio 2004 e domenica 1 febbraio 2004. Ore 17,30

Orari Apertura: da giovedì a domenica, dalle ore 15,30 alle ore 19,30
Proiezione giornaliera dei film ore 17,30, soltanto nei giorni di apertura della mostra.
Chiuso il 1° gennaio 2004
Informazioni tel. 0182 470 179
Ingresso libero

Catalogo della mostra Cesare Zavattini Dipingere la pittura, a cura di Marco Vallora e Nicola Angerame. Progetto grafico dello studio Delfino&Enrile (SV)

Si ringraziano
Luciano De Ambrosis, Bora Edizione, Luciano De Ambrosis, Manuel De Sica, i Musei Civici di Reggio Emilia, Marina Piperno.

Chiesa Anglicana - Via Adelasia 10 - Alassio (SV)

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