Bruno Baltzer
Leonora Bisagno
Francesca Banchelli
Lisa Mara Batacchi
Alvise Bittente
Ludovico Bomben
Lorenzo Cianchi
Sebastian Contreras
Arcangelo Costanzo
Filippo De Marchi
Giulia Peretto
Carlo Dell'Acqua
Giuseppe De Mattia
Giulia Di Lenarda
Elisabetta Di Sopra
Emilio Fantin
Francesca Fini
Roberta Franchetto
Helga Franza
Aldo Ghirardello
Arianna Giorgi
Silvia Hell
Igor Imhoff
Irene Lupi
Francesca Martinelli
Gianni Moretti
Bruno Muzzolini
Serena Osti
Sini Pelkki
Daniela Perego
Tadej Pogacar
Akaki Ramishvili
Olivier Ressler
Massimo Rizzi
Nicole Simoncelli
Francesco Sollazzo
Michele Tajariol
Danilo Torre
Jaka Vatovec
Lucia Veronesi
Void = Arnaud Eeckhout
Mauro Vitturini
Debora Vrizzi
Paolo Toffolutti
Gli artisti, di provenienza nazionale e internazionale, espongono opere di pittura, fotografia, scultura, video, installazioni e performance per un totale di 125 lavori che affrontano, in modi diversi, il tema della famiglia.
a cura di Paolo Toffolutti
Sabato 1 marzo 2014 ritorna, con la sua proposta annuale, il progetto SPAC (Spazi Pubblici Arte
Contemporanea). Alle ore 19.30, nella sede storica di Villa Di Toppo Florio a Buttrio (Ud), in via Morpurgo,
8, alla presenza dell’Assessore alla Cultura Sport e Solidarietà della Regione FVG, Gianni Torrenti, del
Sindaco di Buttrio Tiziano Venturini e dell’Assessore alla Cultura del Comune di Buttrio Barbara Potocco,
verrà inaugurata la mostra di arti visive Motivi di Famiglia a cura di Paolo Toffolutti. L’inaugurazione verrà
preceduta da una conversazione sul tema con Francesco Bilotta, avvocato e ricercatore di diritto privato
dell’Università degli studi di Udine; Michela Caufin, docente di Storia dell'arte, l’arch. Patrizia Comuzzi,
Gaddo De Anna, Presidente e fondatore dell’Associazione Percontro che sin occupa di famiglia e
dipendenze, Derna Del Stabile, imprenditrice di Interna Tavagnacco UD, l’On. Serena Pellegrino, architetto
e componente Commissione Ambiente della Camera dei Deputati, Rossella Rizzatto, Dirigente scolastico del
Liceo Artistico G. Sello di Udine e Paola Schiratti, presidente dell’associazione Le Donne Resistenti.
L’azione di danza contemporanea Etoile, con 3 generazioni Ceron all’opera - Matilde Moretti Ceron,
Elisabetta Ceron e Paola Galliussi Ceron - aprirà la mostra.
L’esposizione proporrà un percorso di 125 opere
realizzate da 45 artisti e collettivi di artisti che hanno affrontato aspetti del vissuto e dell’immaginario
intessuto attorno al tema della famiglia. Bruno Baltzer (Luxemburg - L) e Leonora Bisagno (Zurich - CH),
Francesca Banchelli (Montevarchi AR - Londra GB), Lisa Batacchi (Firenze), Alvise Bittente (Venezia),
Ludovico Bomben (Pordenone), Lorenzo Cianchi (Milano), Sebastiàn Contreras (Bologna), Arcangelo
Costanzo (Udine), Filippo De Marchi e Giulia Peretto (Milano), Carlo Dell’Acqua (Milano), Giuseppe De
Mattia (Bologna), Giulia Di Lenarda (Milano), Elisabetta Di Sopra (Venezia), Emilio Fantin (Bologna),
Francesca Fini (Roma), Roberta Franchetto (Fusine Laghi - Ud), Helga Franza Milano, Aldo Ghirardello
Udine, Arianna Giorgi (Milano), Silvia Hell (Milano), Igor Imhoff (Padova), Irene Lupi (Firenze), Francesca
Martinelli (Trieste), Gianni Moretti (Milano), Bruno Muzzolini (Milano), Serena Osti (Bolzano), Sini Pelkki
(Helsinki - FL), Daniela Perego (Roma), Tadej Pogacar (Ljubljana - SLO), Akaki Ramishvili (Tbilisi GE –
Geneva CH), Olivier Ressler (Wien - A), Massimo Rizzi (Udine), Nicole Simoncelli (Milano), Francesco
Sollazzo (Melzo - MI), Michele Tajariol (Pordenone), Danilo Torre (Catania), Jaka Vatovec (Ljubljana -
SLO), Lucia Veronesi (Venezia), Void = Arnaud Eeckhout (Bruxelles - B) + Mauro Vitturini (Roma),
Debora Vrizzi (Premariacco UD - Roma), gli artisti visivi che tematizzano la trasformazione, costantemente
in atto, della famiglia.
Da quella patriarcale alla famiglia mono nucleare, alla progressiva dissoluzione del nucleo famigliare
(singles), e successivo rimescolamento e riposizionamento dei ruoli della paternità, maternità, filialità,
all’interno di un’inevitabile ridefinizione del concetto di famiglia, in cerca di legalità e diritti, attraverso le
coppie di fatto, il matrimonio tra le coppie gay o lesbiche, fino ad una nuova area di comunità allargata.
Senza dimenticare che un antichissimo proverbio africano recita: “Per educare un bambino ci vuole un intero
villaggio”. Nelle arti visive, di rimbalzo, il tema della famiglia è stato tramandato con la rappresentazione
della Natività e della Sacra Famiglia di tradizione religiosa. Tuttavia, dalla modernità e post-modernità in
poi, è stato trasposto e ridefinito in senso laico, proprio in ragione delle emergenze e delle dinamiche che
hanno radicalmente emancipato il concetto di primo nucleo della società. Il modulo storico di padre, madre,
figli è stato via via stravolto… fatto sta che in Italia, dagli anni ’70, la famiglia, a seguito dell’assidua
frequentazione domestica della tv, è andata acquisendo anomale parentele, vedi “il Grande Fratello” o, più di
recente, l’entrata in scena della figura del “Papi”, un satrapo che dimostra di avere uno speciale occhio di
riguardo per le giovani donne non proprio sue figlie”… La famiglia è uno spezzone di società; è una tra le
forme di aggregazione poste al centro dell'attenzione, sia pure con prospettive differenti, dalle formazioni
politiche di centro, di destra e di sinistra. Spesso è un pretesto per raccogliere un retorico consenso elettorale,
quando non si inserisce nella sacra trilogia di temi sui quali si è fondato il dogma del credo conservatore:
Chiesa, Patria Famiglia. In realtà, le figure paterna e materna sono sempre più in crisi d’identità e di ruolo -
spesso incapaci di trasmettere modelli educativi e di costituire il primo nucleo dove sperimentare la socialità
del cucciolo di uomo/donna futuri - e non sembrano da tempo in grado di riposizionarsi per arginare la deriva
sociale prodotta della globalizzazione.
Ma famiglia è anche “parenti, serpenti”, violenza entro le mura
domestiche, telefono azzurro e rosa che squillano in continuazione. Famiglia è anche padre-padrone che
evolve, nelle nuove generazioni, in genitori privi di autorità e in “bamboccioni” che invecchiano entro le
mura domestiche. Famiglia è battaglia per il riconoscimento dei diritti civili delle coppie gay e lesbiche, è
leggi di adozione, è territori di manovra politica per la chiese e per le formazioni politiche progressiste e
conservatrici. Ma, al di là della stagione della famiglia patriarcale e dei figli di papà, ci sono nuove figure
che entrano in famiglia, come i padri affetti da sindrome di Peter Pan che vogliono rientrare nel ventre
materno, le badanti che suppliscono all'assenza di attenzioni per gli anziani, le coppie che tengono botto due
mesi e poi divorziano, i singles... Una mostra in formato famiglia dove si raccolgono opere e contraddizioni
prodotte negli ultimi 50 anni che, per caso o per intenzione, si sono sporcate con temi e soggetti a
conduzione familiare. Il tema della famiglia riunita, allargata, diffusa, spaccata: un sacco di aggettivi si sono
aggiunti, nel tempo, a fianco del concetto di famiglia, nucleo originario delle società umane organizzate. Il
concetto stesso di nucleo originario è stato messo in discussione dal suo simulacro e, con esso, quelli di
genere, paternità, diritti etc…
Gli artisti, di provenienza nazionale ed internazionale, proporranno pittura, fotografia, scultura, video,
installazioni e performance, il tutto allestito dalla sapiente regia di Paolo Toffolutti, direttore artistico del
programma Spac/spazi pubblici arte contemporanea, negli accoglienti tre piani della Villa Di Toppo Florio.
Il progetto è promosso dal Comune di Buttrio, che lo finanzia congiuntamente alla Regione Friuli Venezia
Giulia, ed è organizzata dall’associazione culturale Neo in collaborazione con: galleria Artra Milano,
assicurazioni Le Generali, Interna Tavagnacco UD, Lis Neris San Lorenzo Isontino GO, libreria Friuli Udine,
libreria antiquaria Martincigh Udine, Mimesis edizioni Sesto San Giovanni (MI), Poligrafiche San Marco
Cormons (GO), Pro Loco Buri Buttrio (UD), Suite Inn Hotel Udine.
Inaugurazione sabato 1 marzo alle 19.00
Villa di Toppo Florio
via Morpurgo, 6 - Buttrio (UD)
Orari d'apertura: dal sabato ore 16.00‐ 19.00 domenica 11.00‐13.00 / 16.00‐19.00
Ingresso libero