Muri instabili. La formazione e il retroterra culturale da cui proviene la pittrice si radica nell'arte argentina. Inaugurazione con performance musicale.
La congiunzione tra lo zero e l'infinito è la contraddizione entro la quale è possibile scorgere il movimento entro il suo svolgersi. Sembra di potersi arrestare senza risposta, attoniti come di fronte a un koan zen.
Da uno sfondo monocromo sprigionano linee di forza e volumi solidi. Pulsano come fulcro di tutto il movimento che sottendono, eppure sospesi in uno spazio riassunto, infinito, in un dialogo che si precisa in ogni singolo particolare.
La materia è franta, ma al contempo è la finestra oltre la quale è possibile immergersi nello spazio. Ed è questa dialettica a governare lo spazio pittorico.
La formazione artistica e il retroterra culturale da cui proviene Laura Fernández si radica nell'arte argentina, che ha una sua unicità composita. Artisti autoctoni, europei trasferiti e artisti argentini formatisi in Europa e poi tornati hanno dato vita nel tempo a correnti autononome e a crescite individuali.
È ciò che dichiara Joaquín Torres García nel 1935 definendo La Escuela del Sur: "Hacer de lo ajeno sustancia propia y así consolidar una positiva originalidad nuestra" (Fare dell'altrui sostanza propria e così consolidare uno positiva originalità nostra).
Oltre agli studi accademici, l’artista si forma infatti per anni con Adolfo Nigro, che a sua volta proviene dalla scuola di Joaquín Torres García e l'Universalismo Constructivo.
L'ambiente in cui si forma Laura Fernández è quindi questo intersecarsi di studi classici e modernità latinoamericana e internazionali.
(Massimo Bonato)
inaugurazione: giovedi 6 marzo ore 18:00 con esibizione del duo torinese Performart Andrea Guariso alla chitarra, loop e percussioni Claudio Nicola al contrabbasso e loop.periodo mostra dal 6 al 20 marzo 2014
Garignani Belle Arti
via Vanchiglia, 16/d - Torino
Apertura: lunedì 15.30 -19.30, martedì/venerdì 9.30-13.00 e 15.30-19.00
Ingresso libero