Le immagini finali si formano per accumulo e stratificazione di materiali e forme, di oggetti e di segni. In esposizione sculture di ceramica o cartone e due gruppi di carte.
a cura di Paola Bonani
La libreria/galleria La Diagonale presenta un gruppo di significativi lavori di Luisa Gardini. La mostra raccoglie una selezione di opere su carta degli anni Settanta, accanto a un gruppo di sculture recenti, realizzate dall’artista romana dal 2010 a oggi.
Un primo nucleo di disegni è composto da carte, di non grandi dimensioni, in cui la Gardini annota, elabora e verifica con il carboncino sul foglio di carta forme e figure che preludono ai corpi tridimensionali delle sue sculture.
Il secondo gruppo di carte, di dimensioni maggiori, sempre realizzate nel corso degli anni settanta, sono invece vere e proprie opere concluse, composte dalla stratificazione di porzioni di carta e collages fotografici raccolti al centro dei fogli, variamente circondati da brani di scrittura.
Anche nelle sculture, di ceramica o di cartone ricoperto di caolino, le immagini finali si formano per accumulo e stratificazione di materiali e forme, di oggetti e di segni, come avviene nell’opera della Gardini sin dai suoi esordi negli anni sessanta.
Con la tecnica della ceramica l’artista ha realizzato gran parte delle sue sculture più recenti, “(…) mettendo alla prova la consistenza e la versatilità dell’argilla, studiando le sue reazioni all’intervento delle mani, e soprattutto cercando di governare quel complesso processo attraverso cui forme e colori a seconda dell’intensità e dei tempi di esposizione al calore del fuoco si fissano in maniera definitiva. Quest’ultimo passaggio deve averla affascinata: quando la materia, predisposta secondo un disegno da lei studiato, viene affidata al ventre scuro ma rigenerante del forno. In questo distacco e nella trasformazione che ne segue (prevedibile ma mai totalmente governabile), nell’attesa necessaria affinché la materia si solidifichi e il colore prenda la sua nuova veste, nella sorpresa, nelle inevitabili delusioni e nei conseguenti aggiustamenti, nella crescita di conoscenza cui l’intero percorso ti costringe di opera in opera, Luisa deve aver riconosciuto un processo incredibilmente vitale (non lontano dall’alchemico regressum ad uterum) e una parabola del modo in cui da sempre concepisce il suo lavoro” (P. Bonani, nel depliant che accompagna l’esposizione).
Luisa Gardini è nata a Ravenna nel 1935. Vive a Roma. Studia all'Accademia di Belle Arti di Roma con Toti Scialoja, attraverso il quale ha un contatto diretto con il lavoro degli artisti italiani e americani del momento (come Burri, Fontana, Capogrossi, Twombly, De Kooning, Calder…). La sua attività inizia verso la fine degli anni Cinquanta; esordisce nel 1979 a New York, al Center for Italian Studies della Columbia University, invitata alla mostra “From page to space. Women in Italian Avant-Garde Between Language and Image”, curata da Mirella Bentivoglio. Nel 1981 ha tenuto la sua prima mostra personale alla Galleria d’Arte Grafica dei Greci. Da allora ha preso parte a numerose collettive tra cui: “Senza titolo” allo Studio Durante nel 1989, curata da Gabriella Drudi; al Premio Michetti del 1994, curato da F. D’Amico; “Martiri e Santi”, a L’Attico di Fabio Sargentini nel 1996; all’“Omaggio a Toti Scialoja” alla Galleria Il Segno nel 2008. Nel 2009 ha esposto per la prima volta a La Diagonale nella mostra “Omaggio a Pound: ritratti ed altro”. Nel 2010 è stata pubblicata, a cura di Fabrizio D’Amico, un’ampia monografia sul suo lavoro, che raccoglie le sue opere realizzate dall’artista dai primi anni sessanta al 2010.
Immagine: “Senza titolo” (2012), 39x33x20 cm – tecnica mista
Ufficio stampa:
MLC Comunicazione T/F . + 39 0697614423 M. +39 3389701502 mlc.comunicazione@gmail.com
Inaugurazione giovedì 6 marzo ore 18.30
Diagonale Libreria
via dei Chiavari, 75 - Roma
Orario: lunedì-sabato 10,30 – 13 e 16,30 – 19,30
Ingresso libero