Centro Informazione e Documentazione
La mostra racconta uno spaccato di rilievo della fotografia in Russia negli anni '20 e '30 presentando le opere di un autore che ha caratterizzato quell'epoca. A cura di Valerij Stigneev.
a cura di Valerij Stigneev
Verrà inaugurata sabato 8 marzo alle ore 17.00 presso il CID di Torviscosa la mostra Arkadyi Shaikhet. Un maestro della fotografia russa degli anni ’20 e ‘30 alla presenza di Maria Zothikova, nipote di Arkadyi Shaikhet.
La mostra è stata prodotta dal Comune di Torviscosa e dal CRAF con il sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia e del fondo FESR e la collaborazione di Foto Soyuz di Mosca. Inizialmente prevista per l’inverno 2013, è stata poi posticipata alla data indicata ora.
Particolare interesse storico riveste lo studio e la comparazione delle immagini fotografiche prodotte nell’ Italia degli anni ’30 quando venne avviata la costruzione di Torviscosa – città di fondazione, in quella che era palude diventata terreno fertile – con l’ esperienza diametralmente opposta della Russia sovietica dove allo stesso modo venivano avviati grandi progetti di pianificazione e di trasformazione delle campagne. In Russia già nel 1926 erano apparsi giornali come Sovietskoje foto e Fotograf e l’agenzia Soyuzfoto iniziava a funzionare.
Maxim Gorki, che aveva già messo in evidenza il ruolo della fotografia, fece sì che nel 1930 nascesse SSSR na stroike (L’URSS in costruzione) che ebbe negli anni seguenti un ruolo di primo piano: giornale della propaganda sotto lo stalinismo tra il 1930 e il 1941 informò sui grandi lavori connessi ai piani quinquennali e all’edificazione del socialismo in un solo Paese.
El Lissitsky e Sophie Lissitsky-Kuppers disegnarono il layout e Aleksandr Rodchenko e sua moglie, Varvara Stepanova curarono la realizzazione di molte copertine. Come ricorda lo storico Aleksandr Lavrentiev, “…fu tuttavia il fotoreportage la tendenza più significativa della fotografia negli anni Venti e Trenta. I fotoreporter servivano tutta la stampa periodica di quegli anni e le agenzie Sojuzfoto e Press-cliche delle foto di attualità in politica, economica e cultura.
Sempre in viaggio per lavoro in tutto il paese Max Alpert, Dmitrij Debabov, Nikolaj Petrov, Gheorghij Petrusov, Mikhail Prechner, Anatolij Skurikhin, Semjon Fridland, Jakov Halip, Ivan Schaghin, Arcadij Shaikhet sono i nomi che appaiono per la prima volta quale ossatura del corpo dei fotoreporter nel 1928 alla mostra "10 anni di fotografia sovietica". Piu` tardi diventeranno membri dell’ ORFP e parteciperanno a mostre del fotoreportage organizzate dalla rivista Ogoniok insieme alla Casa della Stampa. Questo gruppo curava anche la rivista Fotografia proletaria (1931-1932)…L`apparecchio fotografico al servizio del terzo e decisivo anno del quinquennio…" era uno degli slogan nel 1931 sulle pagine della rivista Sovietskoje Foto (che dal settembre di quell`anno diventò Fotografia proletaria) nella quale appaiono alcuni articoli su come la fotografia aiuti a costruire il socialismo..”.
Nella mostra Maestri dell`Arte Fotografica sovietica nel 1931 le fotografie documentarie, prima pubblicate sui giornali e sulle riviste, vennero esposte come opere con un proprio valor come “24 ore della vita della famiglia Filippov”, che raccontava la giornata della famiglia di un tipico operaio sovietico.
Arkadi Samoylovich Schaikhet (Nikolajew, 1898 – Mosca, 1959) aveva lavorato nei cantieri navali, entrando anche in contatto con la fotografia facendo l’apprendista in un piccolo laboratorio fotografico.
Nel 1924 iniziò a lavorare per la Rabochaya Gazeta e per la rivista Ogonyok (Piccolo fuoco) e il suo nome divenne subito celebre in quell’epoca di povertà e di indicibile entusiasmo.
Schaikhet si collocò all’origine del moderno reportage sociale, facendo anche parte del “gruppo” di quattro giornalisti (i fotografi Alpert, Schaikhet, Tules e l’editore Mezhericher) che creò una delle prime storie per immagini: 24 ore della famiglia Filippov pubblicata nel 1931 dal giornale AIZ, noto anche per aver pubblicato i fotomontaggi di John Heartfield.
Peraltro, quando venne realizzato il reportage sui Filippov, si era appena allentata la polemica apertasi tra i fotografi della ROPF (a cui aderivano Alpert e Schaikhet) e quelli che facevano parte del gruppo Oktiabr.
Divenne membro dell’ Unione dei Fotoreporter Proletari Russi (ROPF) e a partire dal 1930, lavorò per SSSR na stroike e per Nashi dostizhenya (I Nostri Successi) e durante la seconda guerra mondiale, Schaikhet lavorò come fotogiornalista
La mostra presenterà quindi uno spaccato di assoluto rilievo della fotografia in Russia negli anni ’20 e ’30 presentando le opere di un Autore che hanno caratterizzato quell’epoca.
Inaugurazione sabato 8 marzo alle ore 17
Centro Informazione e Documentazione (CID)
piazzale Marinotti, Torviscososa