Die Young Or Stay Pretty. Performance dell'artista e presentazione dell'installazione "However", che raccoglie parte dei materiali dall'archivio di Jeff Perkins, audiocassette, file MP3 e una traccia audio di trenta minuti. A seguire proiezione del film "Cave of Forgotten Dreams" (2010) di Werner Herzog.
L’Istituto Svizzero a Milano da quest’anno e con cadenza annuale invita una serie di “artisti laureati” a realizzare un progetto nei suoi spazi. Johanna Viprey apre questo ciclo tematico. Artista laureato indaga modelli alternativi nel sistema di educazione attraverso un dialogo tra soggetti attivi — accademie e istituti d’arte — in Svizzera e in Italia. Ogni anno l’Istituto Svizzero presenta il lavoro di artisti che hanno appena conseguito un Master in arti visive e raccoglie le posizioni di professionisti nel campo dell’educazione e dell’arte contemporanea. Il programma avvia un’analisi sulla formazione dell’artista laddove, a partire dalle avanguardie del Novecento, l’ambito accademico è considerato incapace di produrre innovazione.
Die Young or Stay Pretty è una ricerca in progress sviluppata da Viprey con l’Istituto Svizzero. È composta da quattro incontri tra marzo e maggio 2014 che affrontano i temi dell’artista autodidatta in relazione e a confronto con il sistema delle scuole d’arte contemporanea; l’artista come curatore; la ricerca d’archivio e la condivisione di un corpus di informazioni attraverso la loro diffusione.
La ricerca di Viprey nasce da un incontro con un “outsider professionista”: Jeff Perkins, autodidatta che per anni ha frequentato artisti come Yoko Ono, Sam Francis e Guy de Cointet ma che, in questa stessa scena, non ha mai trovato spazio per sé e per la sua pratica artistica. Perkins ha lavorato come tassista a New York per vent’anni e, dal 1990 al 2000, ha registrato e conservato le conversazioni nel suo taxi con i passeggeri, con il loro consenso. Sono queste registrazioni che hanno spinto Viprey a volare a New York per incontrarlo.
Com’è possibile riportare un lavoro nato fuori dal sistema dell’arte all’interno di questo stesso circuito?
Come e perché un artista decide di presentare il lavoro e l’archivio di un altro artista?
Die Young or Stay Pretty è una ricerca fatta di incontri, performance, mostre, discussioni per rispondere a questi e ad altri quesiti sul ruolo dell’artista, a partire dalla formazione. Il programma si interroga sulla distinzione tra artisti professionisti e dilettanti, sulle modalità e sulle possibilità di una reale assimilazione delle ossessioni di eccentrici, di outsider e di altre figure marginali da parte del sistema dell’arte contemporanea.
Johanna Viprey (Besançon, Francia, 1979) Le sue performance e installazioni esplorano le modalità di restituzione dell’esperienza e i temi legati al concetto di soggettività, alla sua traduzione e mediazione attraverso forme e riferimenti interdisciplinari.Viprey si è laureata in Sociologia in Francia. Ha ottenuto un MA in Arti Visive alla Haute Ecole d’Art et de Design (HEAD) a Ginevra con Lili Reynaud-Dewar. Ha partecipato a eventi sulla performance e a mostre collettive in spazi pubblici e no-profit (Le Consortium, Dijon 2013; Forde, Ginevra 2012) e in gallerie private. Per la sua tesi di Master, L’artiste en chauffeur de taxi, Viprey ha raccolto testi, documenti e immagini in viaggio con Jeff Perkins, che ha presentato per la prima volta in occasione della cerimonia di diploma alla HEAD. Vive e lavora a Ginevra.
Programma marzo-aprile
12 marzo - 2 aprile
ISR Milano
Incontro #1
Bear Dream (with Rabbit)
Mercoledì 12 marzo, ore 18.30:
Performance (35 min. ca.)
Presentazione dell’installazione However, 2013
Proiezione del film Cave of Forgotten Dreams (2010) di Werner Herzog. Documentario, 95 min.
Nella performance Bear Dream (with Rabbit) Viprey restituisce l’esperienza di un incontro ricreando il luogo in cui si è svolto. Il ruolo dell’artista si sovrappone all’oggetto della sua osservazione, avviando un processo di appropriazione che mette a rischio sia il soggetto che esegue la ricerca che la ricerca stessa.
A questo meccanismo subentra un elemento legato alla dimensione temporale, tramite il ruolo del pubblico. Quest’ultimo diventa lo strumento che permette all’artista di creare un’interazione di tipo temporale, perché istantanea. La sua presenza indica lo svolgimento di un fatto preciso in un momento specifico: il coinvolgimento degli osservatori consiste semplicemente nel fatto di essere fisicamente presenti in quel dato momento.
Il materiale audio che Viprey utilizza per la sua performance proviene dall’archivio di Jeff Perkins, in contrasto con la performance che non è documentata se non nella percezione dell’interlocutore, che ne favorisce la progressiva deformazione nella memoria.
Divagazioni, riferimenti personali e a discipline antropologiche o psicoanalitiche: il punto di partenza è un’audiocassetta con la scritta “Bear Dream” sull’etichetta, scelta tra una dozzina di altre registrazioni di Perkins. Attraverso riti ancestrali e oggetti transitori, Viprey ci racconta un viaggio a New York, durante una conversazione con un tassista indiano, dove le connessioni più diverse si alternano a immagini di coccodrilli mutanti (da Werner Herzog).
However è un’installazione che raccoglie parte dei materiali dall’archivio di Jeff Perkins, audiocassette, file MP3 e una traccia audio di trenta minuti.
Dopo la performance sarà possibile vedere il documentario Cave of Forgotten Dreams, realizzato nel 2010 da Werner Herzog. Il film riguarda la Grotta Chauvet, in Francia, famosa per i suoi dipinti preistorici, ed è stato girato in 3D. È stato presentato nel settembre 2010 al Toronto International Film Festival.
1 - 2 aprile
Incontro #2
Open studio con Jeff Perkins e Johanna Viprey
Martedì 1 aprile, ore 18.30
ISR Milano
The artist as a taxi driver
Mercoledì 2 aprile, ore 16.00 (Aula G 0.4)
NABA - Nuova Accademia di Belle Arti, Via Darwin 20, Milano
Jeff Perkins in conversazione con Johanna Viprey
Programma maggio (date da definirsi)
Incontro #3
NABA - Nuova Accademia di Belle Arti, Via Darwin 20, Milano
Tavola rotonda sul tema dell’educazione e della formazione dell’artista contemporaneo
Incontro #4
ISR Milano
BLANC alligators (Jean Wave e Johanna Viprey) live concert.
Il concerto si basa su alcune delle registrazioni delle conversazioni di Jeff Perkins nel suo taxi ed è introdotto da una performance con un testo di Johanna Viprey.
Presentazione del libro Lʼartiste en chauffeur de taxi (ed. Nero)
Party Jean Wave mix
In collaborazione con NABA - Dipartimento di Arti Visive e Studi Curatoriali
Istituto Svizzero
via Vecchio Politecnico, 3 - Milano
Orari di apertura: lunedì-venerdì 11.00-18.00; sabato 14.00-18.00chiuso domenica e festivi; ingresso libero