Cecilie Hjelvik Andersen
Ruben De Sousa
Carlo Fiele
Roberta Garbagnati
Giulia Maiorano
Miao Qian
Sarp Renk Ozer
Caterina Aquili
Sabrina Ceruti
Stefania Magli
Paola Mapelli
Fabio Meloni
Magdalini Tiamkaris
Not Dead Yet. Un gioco di parole dalla traduzione di 'still life' (natura morta) per riflettere sul significato che assumono gli oggetti nel momento in cui ci relazioniamo ad essi.
Art in the City , in collaborazione con NABA - Nuova Accademia di Belle Arti di Milano, è lieto di ospitare STILL LIFE. NOT DEAD YET, un’idea del collettivo curatoriale composto da: Caterina Aquili, Sabrina Ceruti, Stefania Magli, Paola Mapelli, Fabio Meloni e Magdalini Tiamkaris che accoglie le opere di 7 artisti tra cui: Cecilie Hjelvik Andersen, Ruben De Sousa, Carlo Fiele, Roberta Garbagnati, Giulia Maiorano, Miao Qian e Sarp Renk Özer.
L’esposizione si pone come obiettivo un’indagine sulle relazioni che intercorrono fra oggetti, individui e contesti. STILL LIFE. NOT DEAD YET è un gioco di parole a partire dalla traduzione dall’inglese "still life" (natura morta) e la sua scomposizione letterale in due termini ben distinti: still (ancora) e life (vita), ovvero “ancora vita”, che si allontana dal concetto di natura morta per dare spazio a più ampie teorie e considerazioni.
Un enigma semantico che ci porta a riflettere sul significato che assumono gli oggetti nel momento in cui ci relazioniamo ad essi, dunque al mondo fisico e alla società. È la contaminazione e la continua messa in gioco del suo significato a mantenerlo in vita, aldilà della sua finitezza materiale. Still life come nature morte che continuano a vivere al di là della loro condizione di morte. Un oggetto per definizione è qualcosa di materiale, inanimato, percepibile attraverso i sensi. Qualcosa che continua a vivere quando gli uomini scompaiono. Esiste in quanto realtà a sè, indipendentemente dal soggetto pensante e dall'atto con cui è immaginato.
È una base dalla quale partire in vista di un riconoscimento di se stessi e dell'altro. L’oggetto gioca un ruolo di mediazione tra le persone, mette in relazione gli uni con gli altri e dà origine a costellazioni di significati. Attraverso gli oggetti si può leggere una storia, un racconto, un vissuto che si rapporta con l'esistenza. Riconsideriamo la funzione dell’oggetto, non in quanto semplice feticcio, ma come tentativo di rappresentazione di uno stato psichico. È la percezione che una persona ha del mondo e allo stesso tempo uno strumento che lo aiuta ad osservare e a misurare le cose. È una traccia, che nasce dall’esigenza umana di trasmettere qualcosa di transitorio che perduri nel tempo. Una sorta di memento mori che s’interroga appunto sulla caducità dell’esistenza.
La mostra collettiva - che inaugurerà giovedì 20 marzo sarà visitabile fino al 26 ed è il progetto conclusivo sviluppato all’interno del Corso Serale di Curatela ideato e tenuto da Andris Brinkmanis e Elvira Vannini.
Art in the City è uno spazio culturale no-profit nato nel 2013 nel cuore di
Milano come luogo di incontro aperto a tutti i creativi, con la penna, il
computer, la matita, il pennello o semplicemente il pensiero. La nostra
sede, in via Medici 15, a soli 5 minuti dal Duomo, si presenta come spazio
ideale per organizzare, mostre e progetti espositivi, workshop artistici,
seminari, training, presentazioni di libri, di progetti di musica, Art Team
Building, iniziative culturali e tutto quello che ci suggerisce la nostra e
la tua creatività.
Inaugurazione: giovedì 20 marzo, ore 18:00
NABA, Nuova Accademia di Belle Arti
via Carlo Darwin 20, 20143 Milano
www.naba.it
Art in the City Milano - associazione culturale
via Medici 15, 20123 Milano