Imbiancheria del Vajro
Chieri (TO)
via Imbiancheria, 12
011 9428440 FAX 0119428367
WEB
BAM Piemonte Project 6 80
dal 21/3/2014 al 26/4/2014
ven 16-19, sab-dom 10.30-12.30 e 16-19

Segnalato da

Edoardo Di Mauro




 
calendario eventi  :: 




21/3/2014

BAM Piemonte Project 6 80

Imbiancheria del Vajro, Chieri (TO)

VI edizione della Biennale d'Arte Moderna e Contemporanea del Piemonte, dal titolo "Gli anni Ottanta a Torino ed in Piemonte: tra voglia di moderno e sintomi di crisi".


comunicato stampa

La BAM è giunta ormai alla sua sesta edizione, a cui vanno sommate il prologo del 2002 e quattro puntate della BAM on Tour, e, complice il successo indubbio del 2012-2013, sul tema di fotografia, video ed immagine digitale, sommato alla presenza convinta dell'Assessore Regionale alla Cultura Michele Coppola, dopo il malcelato scetticismo aleggiante nei primi anni, essere considerata un insostituibile punto di riferimento nel panorama culturale di Torino e Piemonte, considerando anche lo scarso interesse che continua a provenire dalle principali istituzioni museali nei confronti della valorizzazione delle risorse artistiche del territorio.

Valorizzazione che continua a costituire, in un orizzonte di confronto internazionale, l'obiettivo della BAM e del suo volere essere, in un clima di imperante globalizzazione, una biennale in controtendenza. Oggetto di questa edizione è un periodo controverso ma estremamente interessante come gli anni Ottanta, che sarà dai noi affrontato con una visione multidisciplinare. Contrariamente al solito questa volta l'evento sarà suddiviso in due parti, la prima il 22 marzo, dedicata interamente alle arti visive, presso l'Imbiancheria del Vajro di Chieri, comune con cui abbiamo stabilito una positiva collaborazione, la seconda, più avanti, in una sede torinese che probabilmente sarà l'Ex Birrificio Mezger , nel quartiere San Donato, centrata sul clima culturale globale: materiali storici, video, cinema, musica, moda , nightclubbing ed altro.

Recentemente \è stato pubblicato un interessante ed esauriente saggio dello storico del contemporaneo Marco Gervasoni, pubblicato da Marsilio, emblematicamente intitolato Storia d'Italia degli anni Ottanta. Quando eravamo moderni Riporto dal testo in piega di copertina: Il decennio della degenerazione morale o quello dell'ultima modernità italiana? Da tempo si discute di un periodo recente della nostra storia al quale si guarda ora con nostalgia ora con disprezzo. In realt\'e0 gli anni Ottanta sono anni di modernizzazione economica e sociale, anni in cui la società italiana abbandona rapidamente i caratteri dei decenni precedenti, l'economia prende forme più vicine a quelle a noi contemporanee ; si affermano nuovi soggetti economici che pongono al centro il rapporto con il territorio, dalle piccole imprese alle reti dei distretti industriali. Soprattutto, si afferma compiutamente una societ\'e0 con uno spirito nuovo nel quale segnano il passo la ricerca della libertà individuale, la fine delle ideologie politiche, il perseguimento della soddisfazione personale, attraverso la realizzazione professionale ed il guadagno. Tutto questo in un contesto europeo ed internazionale in cui gli eventi e i processi storici che si svolgono al di l\'e0 delle frontiere entrano per la prima volta a viva forza nel dibattito politico e nell'opinione pubblica. Gli anni Ottanta, dice l'autore, nel loro essere miscela di nuovo e di vecchio, di continuità e di rottura, di splendore e di miserie, furono l'ultimo vero decennio del Novecento, e il primo del XXI secolo : il punto di passaggio e di transizione tra due universi socio-culturali molto diversi, in cui si sovrapposero fenomeni novecenteschi in dissoluzione con stimoli del secolo che stava per aprirsi. Le ultime righe mi paiono indicative, gli anni Ottanta sono stati effettivamente molto diversi dai decenni precedenti, in particolare dai Settanta, anche se molto della eredità di questi ultimi, nonostante non appaia netto a prima vista, si trasmise. L'esaltazione dell'individualità, dopo le pastoie dell'ideologismo, sarebbe stata sterile e fine a sè stessa, senza le precedenti battaglie per i diritti civili e politici post '68, con buona pace di chi ritiene quella fase, per sentirsi a la page, inutile se non addirittura perniciosa.

Lo stato d'animo diffuso in Italia, ed a Torino con particolare partecipazione, nella gioventù più sensibile ed inquieta, è quello di una rapida ed eccitata fuoriuscita dalla stagione delle grandi rivolte giovanili, fortemente ideologizzata e collettivizzata, con relativo contorno di entusiasmi e di drammi.
Gli anni 80, spesso dipinti in negativo od eccessivamente esaltati da persone estranee esistenzialmente agli umori autentici di allora, furono, come tutte le fasi storiche , caratterizzati da elementi di pari positivi e negativi. Di positivo, diretta eredità di consistenti frange del movimento del 77, ci fu sicuramente lo spostamento di gran parte della propria legittima carica trasgressiva dalla politica alla creatività, e la valorizzazione della propria dimensione individuale, dopo anni di forzato collettivismo. Una individualit\'e0 rapportata con quella altrui sul piano delle affinit\'e0 umane, artistiche, e generazionali. Si vive una fase di aggiornamento di varie forme espressive in ambito musicale, con l'ondata new wave , cos'è come nel teatro, nella fotografia, nel cinema, nel video , nella moda, nel fumetto con autori quali Andrea Pazienza, Tanino Liberatore, Stefano Tamburini, Filippo Scozzari. Senza dimenticare la nuova narrazione proposta da un folto gruppo di giovani talenti, tra cui spicca il cantore generazionale Pier Vittorio Tondelli, e la generale riscoperta dei piaceri del nightclubbing. L'arte, dal canto suo, entra in una nuova dimensione di rivalutazione dei valori pittorici e decorativi, a lungo negati dai rigori del Concettuale, ultima vera avanguardia, in senso cronologico, dell\'92intenso e rivoluzionario Novecento. Si va verso una fase di passaggio epocale, di fine secolo. Questo è palese sia in ambito sociologico generale, con l'ingresso nella cosiddetta società postindustriale, dopo l'emblematico 68 e, con effetti manifesti, proprio a partire dagli anni 80, sia in arte, tramite il serrato confronto con le nuove tecnologie temperato da una verifica costante con la pratica della citazione, della rivisitazione degli stili e delle tendenze che avevano tumultuosamente accompagnato lo scorrere del 900.

Nella Torino e nel Piemonte degli anni Ottanta, nell'ambito delle nuove espressioni artistiche, sono presenti sulla scena sostanzialmente due aree. Nella prima figurano autori che riprendono aspetti della tradizione dell'Arte Povera soprattutto dal punto di vista dell'installazione, mescolati ad aspetti tipici della nuova pittura espressionista di quegli anni, arricchiti con una attenzione alle tensioni della contemporaneit\'e0 esplicitata con l'uso di materiali metallici e sintetici, di vernici e resine, sullo sfondo di una figurazione colta e simbolica, pronta a cogliere le tensioni della prossima fine di millennio, senza escludere anche il ricorso alla fotografia ed una linea di astrazione attenta ad un confronto con l'universo dell'immagine tecnologica..

Tra questi artisti si citano Sergio Ragalzi, Luigi Stoisa, Salvatore Astore, Francesco Preverino, Claudio Rotta Loria, Mauro Benetti, Ermanno Barovero, Filippo di Sambuy, Franco Rasma, Ubaldo Rodari, Natale Zoppis, Enzo Gagliardino, Eraldo Taliano, Mauro Biffaro, Enzo Obiso, Luciano Pivotto, Radu Dragomirescu, Gianni Caruso, Giancarlo Pagliasso, presenti in mostra, Andrea Busto, Angiola Gatti, Claudio Destito e Pier Luigi Meneghello. Nella seconda met\'e0 del decennio, in affinit\'e0 con queste linee guida, emergono le personalit\'e0 di Ferruccio D'Angelo, Turi Rapisarda, Ferdi Giardini, Andrea Massaioli, Bruno Sacchetto, Vittorio Valente, Corrado Bonomi, Riccardo Ghirardini, Theo Gallino, Silvia Fubini, Ugo Venturini, Valerio Tedeschi, e Laura Avondoglio.

Artisti presenti alla biennale:
Salvatore Astore, Laura Avondoglio, Ermanno Barovero, Mauro Benetti, Mauro Biffaro, Enzo Bersezio, Corrado Bonomi, Gianni Caruso, Ferruccio D'Angelo, Filippo di Sambuy, Radu Dragomirescu, Raffaello Ferrazzi, Silvia Fubini, Enzo Gagliardino, Theo Gallino, Riccardo Ghirardini, Ferdi Giardini, Santo Leonardo, Corrado Levi, Andrea Mandarino, Mario Marucci, Andrea Massaioli, Enzo Obiso, Giancarlo Pagliasso, Luciano Pivotto, Francesco Preverino, Pierluigi Pusole, Sergio Ragalzi, Turi Rapisarda, Franco Rasma, Ubaldo Rodari, Claudio Rotta Loria, Bruno Sacchetto, Luigi Stoisa, Eraldo Taliano, Valerio Tedeschi, Vittorio Valente, Ugo Venturini, Maurizio Vetrugno, Bruno Zanichelli, Natale Zoppis.

Direttore Artistico : Riccardo Ghirardini

Curatore : Edoardo Di Mauro

Organizzazione : Harambee Arte Kunst hakassociatiartecontemporanea

Patrocinio : Comune di Chieri, Regione Piemonte. MIBAC, Fondazione CRT

Alla stessa ora, presso la Sala Espositiva della Biblioteca Comunale, via Vittorio Emanuele II Chieri, nell'ambito del progetto Freezone l'Europa dei popoli e delle differenze culturali, inaugurazione di Flash Trash Free (metamorfosi del rifiuto), a cura di Riccardo Ghirardini.

Inaugurazione sabato 22 marzo 2014 alle 18

Imbiancheria del Vajro
via Imbiancheria 12, Chieri
Orari di apertura: venerdì 16-19, sabato e domenica 10.30-12.30 e 16-19

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