Sulla superficie della luce. Guarnieri e Parra si confrontano in un dialogo sulla pittura astratta procedendo tanto per temi comuni, quanto per differenti e autonome proprieta'.
a cura di Matteo Galbiati
Inaugura il prossimo 22 marzo alla Galleria Liba di Pontedera la bi-personale degli
artisti Riccardo Guarneri (1933) e Gioni David Parra (1962). In mostra le opere dei
due artisti toscani, di diversa generazione e formazione, si confronteranno in un
dialogo serrato riflettendo su linguaggi che procedono tanto per comuni e condivisi
temi e reciproche sensibilità e affinità, quanto per differenti e autonome
singolarità e proprietà.
Questa mostra si inserisce nella linea programmatica che la Galleria Liba sta
seguendo ormai da diversi anni: le scelte e le proposte ricadono sempre su artisti
impegnati in una riflessione seriamente profonda sul valore e il senso del fare
pittura, in cui l’espressione pittorica, perseguendo vie aniconiche e astrattive,
rinnova sempre i propri postulati e la propria evidenza narrativa. L’impegno rimane
quello di dichiararne ancora l’attualità e il valore vivo in una contemporaneità
caotica, disordinata e disorientata come l’attuale.
Qui l’incontro e il confronto con due modi di intendere la pittura passa attraverso
le ricerche di due artisti che, generazionalmente distanti, sono avvicinabili per
gli spunti che i loro lavori offrono nel reciproco dialogo: accanto a sensibilità
comuni vissute e predicate sul senso del colore e sul rapporto con la luce e la
profondità dello spazio, si ritrovano anche quelle distanze che ne dimostrano la non
omologazione di genere e lasciano trapelare un differente approccio con la materia e
la sostanza del fare pittura.
La libertà immaginativa delle visioni pittoriche di Riccardo Guarneri viene filtrata
attraverso geometrie in dissolvenza, in cui il colore, velato e semitrasparente,
sembra perdersi nei confini labili delle figure. Una luce divampante sembra
assorbire (o restituire?), poco a poco, le energie del tessuto cromatico che si fa
delicatamente evanescente.
La superficie fa emergere energie, forze e dinamiche in
un punto precario di equilibrio, raggiunto con misura e meticolosità. Guarneri
concede alla vista immagini diafane, frutto di una memoria pescata da lontano e ce
le restituisce in tutta la loro maestosa delicatezza. Qui il gesto pittorico si
dichiara in uno spazio rinnovabile, sempre soggetto a spinte estatiche che ne
alterano le profondità e gli spessori. Una storia che viaggia sempre su un crinale
imprevedibile e mutevole.
In Parra, restando vero questo valore di ricerca oltre il visibile, al contrario,
questa riflessione sulla forza segnica del colore e dell’impronta figurale si
inscrive – lui è anche scultore – in un linguaggio in cui la presenza fisicamente
tattile della materia diventa elemento centrale. La proliferazione tecnica delle sue
opere sviluppa un rapporto tangibile e concreto del loro esserci, o meglio,
dell’affermazione della loro esistenza. La pittura polimaterica di Parra si fa
solida e concreta e la “pelle” della sostanza cromatica diventa reale intercettatore
delle relazioni e sollecitazioni esterne.
La monocromia vibrante delle sue tele,
dove piccoli addensamenti paiono far attecchire qualcosa che spinge da sotto la
superficie in uno stato ancora germinale ed embrionale delle cose, mostra come
l’agire dell’artista sia votato ad una sperimentazione continua, ad una messa in
prova che riparte sempre da quel punto preciso dove la materia intercetta la
sensibilità della luce. L’intervento luminifico pare svegliare e attivare quella
rutilante e incontenibile voglia e carica d’essere che trapassa l’integrità,
apparentemente immota, di ogni suo lavoro.
Una mostra dove la Pittura, pratica solerte e mai scaduta, sollecita in loro ancora
vivissime dinamiche, fisiche e percettive, che dal mondo dei sensi accompagnano lo
sguardo all’universo del pensiero e dell’intelletto, svelando, sotto la superficie
di una luce inafferrabile, la profondità amplissima dell’atto creativo. Atto
creativo – quello pittorico – che torna ad essere generante e generativo, che torna
ad essere fine e nuovo inizio di qualcosa che sposta sempre oltre l’orizzonte
inafferrabile del proprio intrigante mistero.
Inaugurazione sabato 22 marzo 2014 ore 18.30
Galleria d'Arte Contemporanea Liba
via Giordano Bruno 9 - Pontedera (PI) Toscana Italia
Orario: da giovedì a sabato 17.00/19.30, mattina e festivi per appuntamento
Ingresso libero