Cappella Pappacoda
Napoli
Largo S. Giovanni Maggiore

Carlo Levi
dal 13/1/2004 al 29/1/2004

Segnalato da

Maria Bonmassar



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Carlo Levi



 
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13/1/2004

Carlo Levi

Cappella Pappacoda, Napoli

La mostra presenta sei dipinti di Carlo Levi, datati tra 1922 e 1960 e recentemente restaurati dall'Istituto Centrale per il Restauro. La mostra nasce come sperimentazione didattica con gli studenti del Corso di Laurea in Lingue, culture e istituzioni dei Paesi del Mediterraneo. La scelta di una mostra con opere di Carlo Levi e' stata motivata dalla concomitanza con una serie di manifestazioni dedicate all'artista per ricordarne il centenario della nascita e che si sono svolte tra il 2002 e il 2003 in Italia e all'estero.


comunicato stampa

Dipinti restaurati

Mostra organizzata da
Università degli Studi di Napoli 'L'Orientale'
Istituto Centrale per il Restauro
in collaborazione con la Fondazione Carlo Levi

La mostra presenta sei dipinti di Carlo Levi (di proprietà della Fondazione Carlo Levi di Roma), datati tra 1922 e 1960 e recentemente restaurati dall'Istituto Centrale per il Restauro.
La mostra nasce come sperimentazione didattica con gli studenti del Corso di Laurea in Lingue, culture e istituzioni dei Paesi del Mediterraneo (Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Orientale). Nell'ambito di questo Corso di laurea è stato proposto un 'Seminario introduttivo all'organizzazione di una mostra di arte contemporanea' e, dopo le lezioni teoriche, gli studenti sono stati impegnati nell'effettiva organizzazione di questa esposizione di Carlo Levi, affinché essi potessero affrontare, sin dagli anni universitari e nella loro concretezza, alcuni problemi legati alla valorizzazione dei beni culturali.
La scelta di una mostra con opere di Carlo Levi è stata motivata dalla concomitanza con una serie di manifestazioni dedicate all'artista per ricordarne il centenario della nascita e che si sono svolte tra il 2002 e il 2003 in Italia e all'estero, così da inserire anche Napoli in un circuito di mostre leviane che sono state ospitate in luoghi legati alla biografia di Levi, come Alassio, Matera, Torino e Firenze, ma anche in importanti musei stranieri come il Museo Ebraico di Berlino e quello di Francoforte
La decisione di proporre nella sede napoletana una mostra di opere leviane restaurate a cura dell'Istituto Centrale per il Restauro è nata da una serie di ragioni concomitanti.
Si è voluto prima di tutto proporre la novità di una mostra, sia pur composta da pochi dipinti, dedicata al difficile problema del restauro di opere d'arte contemporanea, affinché gli studenti del seminario - ma naturalmente anche tutto il pubblico che visiterà la mostra - siano informati dei problemi di conservazione che riguardano non solo l'arte antica, ma anche dipinti così vicini a noi come data di esecuzione.
Inoltre, dal momento che il restauro delle opere d Levi è stato realizzato dagli studenti dell'ultimo anno del Corso di restauro dei dipinti della Scuola dell'Istituto romano, la mostra attuale ha voluto creare un'ideale consonanza tra esperienze didattiche svolte in sedi diverse, ma ugualmente caratterizzate dall'essere istituzioni con un nesso imprescindibile tra attività di ricerca e attività didattica.

Si tratta quindi di una mostra che, nel suo insieme, sottolinea la centralità del momento didattico.

Quanto ai dipinti esposti, essi propongono una campionatura significativa delle ricerche iniziali e della fase conclusiva della produzione artistica di Carlo Levi, a partire dai momenti di apprendistato, caratterizzati dalla volumetria compressa e appesantita del dipinto Due donne del 1923 o dall'enfasi allegorica della Natura morta con teschio dell'anno precedente
Ma già i cartoni Manichino, dello stesso 1923, e Ritratto del padre del 1925 rivelano maggiore consapevolezza nell'uso ora modulato del colore e un accostamento - sia nella scelta del tema del manichino, sia nelle forme geometricamente costruite del Ritratto - agli esempi della pittura di Felice Casorati, maestro di modernità e insieme di alta ricerca formale per i giovani artisti torinesi dei primi anni Venti.
Il raffinato Nudo databile 1926 completa la documentazione di questa fase iniziale del percorso di Levi e rimanda al completamento a Parigi del processo di formazione dell'artista, compiuto attraverso la lezione della pittura francese ottocentesca e degli sviluppi novecenteschi dell'impressionismo.
La tela con Il poeta Palacios del 1960 è una testimonianza, invece, dell'ultima pittura leviana, quando il colore si condensa in tocchi così materici da presentarsi come tasselli, che caratterizzano, con i loro rilievi marcati e gli andamenti irregolari, tutta la superficie pittorica.

La mostra si è realizzata con un contributo di Progetto Campusone e del Dipartimento di Filosofia e Politica dell'Orientale.
Progetto e realizazione dei pannelli espositivi a cura dell'Istituto Centrale per il Restauro.
Catalogo pubblicato da 'Il Torcoliere' - Officine Grafico-Editoriali d'Ateneo (Università 'L'Orientale), con scritti di Pia Vivarelli (Università 'L'Orientale) e di Laura D'Agostino, Maria Grazia Castellano e Maria Vera Quattrini (Istituto Centrale per il Restauro).

Inaugurazione 14 gennaio 2004, ore 16,30
Cappella Pappacoda, Largo S. Giovanni Maggiore, Napoli

Orario di apertura della mostra
da lunedì a venerdì, ore 10-13; 15,30-17,30

Ufficio Stampa
Napoli: Ufficio Pubbliche Relazioni dell'Università 'L'Orientale'
081. 7642381, 7642264, 7641983
Roma: Maria Bonmassar, tel. e fax: 06. 4825370

Prenotazioni delle scuole per le visite guidate: 081.5753526; 339.6341889;
e-mail serendola@libero.it

Cappella Pappacoda, Largo S. Giovanni Maggiore, Napoli

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