Marina Abramovic
Tarek Al Ghoussein
Lara Almarcegui
Analia Amaya
Carlo Alberto Andreasi
Massimo Bartolini
Gabriele Basilico
Bae Bien-U
Bleda y Rosa
Fernando Brito
Luis Camnitzer
Pablo Cardoso
Jordi Colomer
Russell Crotty
Gonzalo Diaz
Simon Faithfull
Fischli & Weiss
Carlos Garaicoa
Emmet Gowin
Carlo Guaita
Andreas Gursky
Rula Halawani
Todd Hido
Huang Yan
Carlos Irijalba
Takahiro Iwasaki
Isaac Julien
Anselm Kiefer
Iosif Kiraly
Hong Lei
Glenda Leon
Yao Lu
Cristina Lucas
Armando Lulaj
Rubens Mano
Arno Rafael Minkkinen
Richard Mosse
Sohei Nishino
Glexis Novoa
Sherman Ong
Gabriel Orozco
Alain Paiement
Junebum Park
Paul Ramìrez Jonas
Vandy Rattana
Szymon Roginski
Ed Ruscha
Guillermo Santos
George Shaw
Gao Shiqiang
David Stephenson
Davide Tranchina
Carlos Uribe
Agnes Varda
Verne Dawson
Michael Wolf
Catherine Yass
Kang Yong-Suk
Du Zhenjun
Gerardo Mosquera
Un grande progetto espositivo dedicato al paesaggio contemporaneo e ai suoi molti significati, con opere di oltre 60 artisti provenienti da tutto il mondo. In mostra oltre 170 fotografie, 84 opere pittoriche, 10 video, 4 video-installazioni, 4 installazioni, 4 interventi context specific, 1 progetto web, 1 libro d'artista.
A cura di Gerardo Mosquera
Il viaggiatore conosce il poco che è suo,
scoprendo il molto che non ha avuto e non avrà.
(Italo Calvino)
Il Mart, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto presenta Perduti nel paesaggio/Lost in Landscape, un grande progetto espositivo dedicato al paesaggio contemporaneo e ai suoi molti significati: spazio, ambiente, territorio, luogo in cui si vive e da cui ci si allontana. Paesaggio naturale e paesaggio urbano.
La mostra, a cura di Gerardo Mosquera, affronta il tema attraverso le opere di oltre 60 artisti provenienti da tutto il mondo, molti dei quali mai presentati in Italia.
In mostra oltre 170 fotografie, 84 opere pittoriche, 10 video, 4 video-installazioni, 4 installazioni, 4 interventi context specific (Gonzalo Diaz, Takahiro Iwasaki, Glexis Novoa e Cristina Lucas), 1 progetto web specific (Simon Faithful), 1 libro d’artista (Ed Ruscha).
Non è certo un Eden quello raccontato nelle sale del Mart, e neanche un nuovo genere artistico, bensì uno sguardo appassionato e sofferto sul mondo, che scopre necessariamente anche i suoi angoli più drammatici e contraddittori.
Gerardo Mosquera scrive infatti nel testo in catalogo (Edizioni Mart) che il significato del termine "paesaggio" definisce allo stesso tempo "sia la percezione di un determinato luogo, sia la sua rappresentazione", rendendo inseparibili fra loro l’oggetto dal soggetto, l’ambiente dal suo abitante. Oggi, nella concezione del paesaggio del nostro tempo, il grado di soggettività della percezione, infatti, coinvolge i protagonisti attivi delle trasformazioni del territorio, ovvero, quelle strutture e coloro che agiscono su di esso e ne definiscono la stessa nozione, ormai allargata a tutto ciò che ci circonda, dalle autostrade alle foreste, dalle metropoli agli ambienti rurali.
La mostra intreccia tre differenti livelli di lettura: 1) Esaminare la propensione umana ad appropriarsi dell’ambiente e ad identificarsi e dialogare con esso, che si plasma in qualsiasi rappresentazione del paesaggio. 2)Affrontare il paesaggio non come genere artistico ma come mezzo per la costruzione di un senso. 3) Offrire al visitatore un’esperienza al contempo estetica e di riflessione mediante le opere esposte e il loro rapporto e la loro articolazione nello spazio espositivo. Vissuto e costruito, contemplato e utilizzato, il paesaggio è dunque inseparabile dall’uomo. Infatti, nel percepire, conoscere e descrivere il paesaggio, l’uomo è al tempo stesso oggetto inscritto nella realtà e soggetto esterno e narrante. Un dualismo che si evidenza per esempio nelle fotografie di Bae Bien-U. In questo lavoro l’artista fotografa un pineto dal suo interno e il paesaggio raccontato non è solo un panorama, una vista, una veduta. Gli alberi folti sembra quasi che circondino e incombano sull’osservatore-artista, mentre in realtà è proprio lui a offrirci la sua autonoma e intima visione del bosco. O ancora un dualismo che mostra tutte le nostre contraddizioni: laddove la natura è ancora sublime, è l’uomo a infonderle il segno grave del cambiamento traumatico. Nelle immagini fotografiche di Richard Mosse è presente un forte contrasto tra l’immagine di un paesaggio irreale, dalle tinte fiabesche, e la violenta presenza delle truppe militati che trasforma completamente il significato dell’immagine. I colori squillanti, dovuti all’uso di una pellicola militare agli infrarossi, condizionano la percezione dell’immagine di questi meravigliosi luoghi fotografati nell’est del Congo, dove invece ha prevalso dolore e violenza.
La nostra esperienza, cultura e stato sociale allora non smettono di condizionare il modo in cui percepiamo e organizziamo il paesaggio. Gabriel Orozco ricrea questa visione direttamente nella strada, nella periferia, costruendo una piccola città nella città: rifiuti e materiali trovati sul luogo concorrono ad una rappresentazione effimera, povera dell’ambiente metropolitano.
A questo nodo problematico, va aggiunto il tema dei fenomeni di trasformazione e urbanizzazione del paesaggio, centrali nell’analisi degli artisti contemporanei, interessati più allo spazio urbano che a quello naturale, rappresentato soprattutto attraverso il mezzo fotografico e il video: Du Zhenjun immagina l’esplosione urbana in termini apocalittici, Michael Wolf ne mette in risalto la vastità infinita della proliferazione edilizia, David Stephenson riscopre nella metropoli una bellezza primitiva e cristallina attraverso la sua luce artificiale, mentre nel video di Junebum Park la città corrisponde alle sue insegne luminose e l’affollamento pubblicitario è il suo unico criterio di sviluppo.
Infine, in un momento storico come quello che stiamo vivendo in cui è sempre più pressante l'urgenza di salvaguardare il territorio dai rischi di un consumo inconsapevole e spesso rivolto alla distruzione, con la mostra Perduti nel paesaggio/Lost in Landscape, il Mart propone un percorso espositivo che, attraverso le migliori esperienze artistiche, apre una discussione sulla necessità di ritrovare, e rinnovare, gli antichi equilibri tra l'uomo e il suo ambiente.
Perduti nel paesaggio/Lost in Ladscape si apre con “The microwave sky as seen by planck” la prima immagine completa dell’universo, catturata nel 2010 con il telescopio satellitare Planck (©ESA/ LFI & HFI Consortia). Si tratta di una rappresentazione che, delineando il paesaggio totale, descrive la più ambiziosa appropriazione dell’ambiente mai realizzata. L’immagine dell’ universo è accostata all’antico Disco Celeste di Nebra (1.600 a.C.) che è invece la prima sua rappresentazione conosciuta. La raffigurazione di un paesaggio assoluto, conferma il desiderio di sfidare l’infinito e l’espansione permanente del cosmo, contenendolo, descrivendolo, possedendolo.
In mezzo a questi due estremi della storia, l’esposizione del Mart propone numerose interpretazioni contemporanee, provenienti da diverse latitudini, attraverso una molteplicità di linguaggi, tecniche e media differenti. Dai lavori di forte denuncia sociale come i paesaggi fotografati del messicano Fernando Brito alle opere intime di Glenda León e alle rappresentazioni oniriche di Hong Lei, che si alternano agli scenari naturali di Analía Amaya. I luoghi dei conflitti narrati da Vandy Rattana, Gabriele Basilico, Kang Yong-Suk e Rula Halawani, dialogano con gli scenari di trasformazione urbana di Iosif Kiraly, e Guillermo Santos. Immagini surreali, mappe, paesaggi urbani e lunari si sommano in una mostra che esplora la dialettica tra distanza e appartenenza e costruisce messaggi, innesca esperienze, propone indagini.
La mostra parte dall’ immensità dell’universo per arrivare alla semplicità del volto di un individuo trasformato in paesaggio: un atto di appropriazione forse ancora più estremo della cattura dello spazio illimitato, nell’opera dell’uruguaiano Luis Camnitzer.
Artisti in mostra:
Marina Abramović, Tarek Al Ghoussein, Lara Almárcegui, Analía Amaya, Carlo Alberto Andreasi, Massimo Bartolini, Gabriele Basilico, Bae Bien-U, Bleda y Rosa, Fernando Brito, Luis Camnitzer, Pablo Cardoso, Jordi Colomer, Russell Crotty, Gonzalo Dìaz, Simon Faithfull, Fischli & Weiss, Carlos Garaicoa, Emmet Gowin, Carlo Guaita, Andreas Gursky, Rula Halawani, Todd Hido, Huang Yan, Carlos Irijalba, Takahiro Iwasaki, Isaac Julien, Anselm Kiefer, Iosif Kiraly, Hong Lei, Glenda Leòn, Yao Lu, Cristina Lucas, Armando Lulaj, Rubens Mano, Arno Rafael Minkkinen, Richard Mosse, Sohei Nishino, Glexis Novoa, Sherman Ong, Gabriel Orozco, Alain Paiement, Junebum Park, Paul Ramìrez Jonas, Vandy Rattana, Szymon Roginski, Ed Ruscha, Guillermo Santos, George Shaw, Gao Shiqiang, David Stephenson, Davide Tranchina, Carlos Uribe, Agnès Varda, Verne Dawson, Michael Wolf, Catherine Yass, Kang Yong-Suk, Du Zhenjun.
Saggi in catalogo
Gerardo Mosquera, curatore
Yrjö Haila, docente di politica ambientale presso l’Università di Tampere
Sophie Bonin, docente presso l’Ecole Nationale Supérieure du Paysage di Versailles
Willy Thayer, docente di Filosofia presso Universidad Metropolitana de las Ciencias de la Educación di Santiago del Cile
Joao Ferreira Nunes, architetto paesaggista
Giovanni Maria Filindeu, architetto
Veronica Caciolli, curatore Mart
Denis Viva, curatore Mart
Simon Faithfull, artista
Takahiro Iwasaki, artista
Cristina Lucas, artista
Glexis Novoa, artista
Progetto di allestimento di Giovanni Maria Filindeu
Il Mart ringrazia
Provincia Autonoma di Trento
Comune di Trento
Comune di Rovereto
In partnership con Altemasi di Cavit
Main Sponsor Re.Al. Service
Con il supporto di Premio Terna
Partner tecnici
Patiflex
Trentino Sviluppo
Per le attività didattiche Casse Rurali Trentine
Responsabile Comunicazione e Relazioni Esterne
Flavia Fossa Margutti T.+39 0464 454189 f.fossamargutti@mart.trento.it
Ufficio stampa:
Luca Melchionna
Susanna Sara Mandice
Carlotta Fanti
press@mart.trento.it T. +39 0464 454127/124/117
Conferenza stampa venerdì 4 aprile ore 12.00
Inaugurazione venerdì 4 aprile ore 18.00
MART, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto
corso Bettini 43, 38068 Rovereto TN
Orari:
Martedì - Domenica 10.00 - 18.00
Venerdì 10.00 - 21.00
Lunedì chiuso
Aperto a Pasqua e Pasquetta, 25 aprile e 1 maggio
La biglietteria chiude mezz'ora prima della chiusura del Museo
Ingresso:
Intero: 11 €
Ridotto: 7 €
Hanno diritto al ridotto: visitatori dai 15 ai 26 anni di età; dai 65 anni di età; gruppi di visitatori di almeno 15 persone; soci o tesserati di enti convenzionati con il Museo; possessori di biglietto ferroviario per Trento o Rovereto convalidato e possessori di Carta Freccia Trenitali
Biglietto famiglia: 22 €
Biglietto unico 3 sedi: Intero 13 € – Ridotto 9 €
Ingresso gratuito: ragazzi fino a 14 anni, Mart Membership e scolaresche