Getulio Alviani
Aldo Calo'
Andrea Carnemolla
Dino Colalongo
Angelo Colangelo
Luciano de Liberato
Pasquale di Fabio
Nino Gagliardi
Marcolino Gandini
Bruno Liberatore
Achille Pace
Lucio Rosato
Giorgio Saturni
Lucio Rosato
Dalla collezione di casa Rosato alcuni lavori di autori, abruzzesi e non, che tra gli anni '60 e '80 del novecento ricercano tensioni tra colore e forma intrecciando, come tessendo, concettualita' e materia.
a cura di Lucio Rosato
Elenco degli autori:
getulio alviani / aldo calò / andrea carnemolla / dino colalongo
angelo colangelo / luciano de liberato / pasquale di fabio / nino gagliardi
marcolino gandini / bruno liberatore / achille pace / lucio rosato / giorgio saturni
usomagazzino per altre architetture non chiude lo sguardo alla memoria estrapolando dalla collezione di casa Rosato alcuni lavori di autori, abruzzesi e non, che tra gli anni sessanta e ottanta del novecento ricercano tensioni tra colore e forma intrecciando, come tessendo, concettualità e materia.
Dall’inconfondibile segno op-art di Getulio Alviani (Udine 1939) agli intarsi di geometrie visive di Marcolino Gandini (Torino 1937 - Roma 2012) passando per i fili di cotone che scorrono come linee irregolari sulla tela azzurra di Achille Pace (Termoli 1932) si approda alle direttive opposte e composte di Aldo Calò (San Cesareo di Lecce 1910 - Roma 1983); così come, in un territorio solo geograficamente abruzzese, dalle tracce di colore esplose nella ceramica smaltata di Giorgio Saturni (Colledara di Teramo 1914 - Pescara 2007 ) e dal cretaccio di geologica memoria di Nino Gagliardi (Avezzano 1918 – 1994) si risale attraverso ipotesi dinamico-spaziali dalle graffiature di Pasquale Di Fabio (Civitella Roveto 1927 – Roma 1998) e dalle schermature luminose di Andrea Carnemolla (Chieti 1939) agli intrecci di un disegno bianco di Dino Colalongo (Manoppello 1946) e alla raffinata china nera del Siderio di Angelo Colangelo (Penne 1927); tutto soffermandosi tra le texture poetiche e ossessive di Luciano De Liberato (Chieti 1947) che ci lasciano addentrare nei nodi dell’intreccio di una ordinata e faticosa passione rivelata in superficie dalla sublimazione della forma che nel bronzo di Bruno Liberatore (Penne 1947) la luce erode, come dice Cesare Vivaldi, chiudendola in solidi e precisi volumi ma al tempo stesso aprendola come al configurarsi di un viaggio.
Ed è esattamente un viaggio nella memoria quello che Lúcio Rosato propone accostando a questo prezioso patrimonio non solo territoriale, da sempre aperto ad un sentire globale, due suoi lavori di altra architettura che portano il segno di un vissuto e rivelano le ragioni di un allestimento che si fa anche racconto autobiografico: “tra me e me trame e memorie di adolescenziali-giovanili domestiche frequentazioni, accettate a volte amate che ineluttabilmente ritrovo sull’ordito ancora tramanti”.
Inaugurazione: venerdì 4 aprile 2014, ore 19.00
Usomagazzino per altre architetture
via Silvio Spaventa, 10/4 - Pescara
Orario di apertura: dal martedì al sabato dalle 18.00 alle 20.00
Ingresso libero