Vanitas. Le opere di Calcatelli colgono l'effimero che caratterizza i manufatti umani e la precarieta' del mondo sensibile, evidenziandone il contrasto.
Le opere di Paola Calcatelli colgono l´effimero che caratterizza i manufatti umani e la precarietà del mondo sensibile, evidenziando il contrasto esistente tra questa condizione immodificabile e la continua lotta da parte dell’uomo, impegnato nel tentativo di preservare nel tempo qualcosa di sé. Traggono spunto formale da grafemi elementari e geometrie minimaliste, elaborando il segno, prima e primitiva manifestazione tangibile dell’intelletto umano, e si consegnano al tempo e alla natura, che di ogni cosa hanno ragione, congiungendo idealmente l´inizio con la fine.
I manufatti sono soggetti ad un lento deterioramento. Nei dipinti i colori a tempera sono legati con una quantità molto ridotta di gomma arabica, ma anche i gessetti non sono fissati, e quindi risultano cancellabili con un solo gesto della mano. Le opere in metallo sono modificate dall’ossidazione del supporto. Le installazioni sono realizzate utilizzando materiali etrogenei, come ghiaccio, neve, sabbia, e vengono affidate alla natura, agli agenti atmosferici e allo scorrere del tempo.
Alcuni lavori hanno già subito un cambiamento considerevole dal momento in cui sono stati affidati alla loro naturale evoluzione, altri presentano mutamenti più lenti e difficili da rilevare, altri ancora, destinati già in origine ad una vita effimera sono andati distrutti, e tutto ciò che ne rimane è la traccia digitale.
Ogni lavoro realizzato viene ”salvato” in un archivio digitale, sotto forma di immagine, video tradizionale o video realizzato con la tecnica del timelapse. Ogni opera rimanda allo spazio informatico che le corrisponde, sul quale è possibile controllarne lo stato nel momento in cui è stata abbandonata al proprio destino, in modo da verificare l’eventuale cambiamento rispetto al corrispettivo reale.
L’interazione tra le due anime del lavoro avviene grazie all’intervento dello spettatore, che vi si relaziona materialmente, stabilendo una effettiva comparazione, e intellettualmente, confrontandosi con il tempo e con gli eventi che intercorrono tra lo stato ideale e lo stato reale.
Maggiori informazioni sul sito
www.paolacalcatelli.com
“Il tempo è un’immagine mobile dell’eternità”
(Platone, Timeo 37d)
Inaugurazione 5 aprile ore 17.30
Jelmoni Studio Gallery
via Molineria S. Nicolo', 8 Piacenza
mar-sab 16-19
ingresso libero