Caro W. anche se ho dimenticato i tuoi, ti penso un pochino. Giannetti vede con gli occhi di un bambino e riesce a trasmettere queste visioni alle persone adulte.
a cura di Daniele Decia
Caro Gianmaria,
sono felice della lettera che mi hai spedito e della mostra che mi hai dedicato.
Sono curioso di vedere la tua ultima serie di lavori su foto vecchie, anche se dovrò accontentarmi delle immagini, come ben sai sono morto il 22 febbraio del 1987.
Ora torni a Milano, la città dove sei nato e dove ti sei laureato in filosofia e dove esporrai allo Studio D’Ars in via Sant’Agnese dal 17 aprile al 10 maggio.
Torno a quanto mi hai scritto sulla lettera e devo dire che tutto il tuo lavoro mi colpisce parecchio.
Le tue figure che si rincorrono, che si tengono per mano anzi che ti prendono per mano e ti accompagnano all’interno dei tuoi mondi, con ironia e spiccata intelligenza; il tuo tratto volutamente infantile e primitivo e le superfici apparentemente grezze e abbozzate, assumono un carattere deciso, che ti contraddistingue e che ti rende riconoscibile.
Riesci ancora a vedere con gli occhi di un bambino e hai la capacità di trasmettere queste visioni alle persone adulte che vivono in questo mondo ormai superficiale e in questo modo consenti loro di riconoscere e di cogliere la bellezza della nostra vita.
Un consiglio che posso darti è questo “Non pensare di fare arte, falla e basta. Lascia che siano gli altri a decidere se è buona o cattiva, se gli piace o gli faccia schifo. Intanto mentre gli altri sono lì a decidere tu fai ancora più arte”.
Con sincero affetto, tuo W.
P.S. non dire mai più che ti sei dimenticato dei “miei”, l’omaggio che tu fai a J.M. Basquiat scrivendo e barrando è costante, così come tutta la contaminazione che ricevi dall’arte del secolo scorso, dalla Pop all’Underground.
(testo di Daniele Decia)
Inaugurazione: giovedì 17 aprile, ore 18.00
Studio D'Ars
via Sant'Agnese, 12 - Milano
Dal lunedì al sabato dalle 16 alle 19
Ingresso libero