Pierson realizza le sue sculture sulla base di parole o frasi, scegliendo ogni lettera a seconda del carattere, della bellezza, dell'originalita' o della memoria che esse evocano.
Jack Pierson (1960 Plymouth, MA, Stati Uniti) inizia a realizzare le sue Word Sculptures nel 1991, utilizzando oggetti di recupero: lettere spaiate di insegne tratte da vecchi film, da piccoli ristoranti di strada, dai casinò di Las Vegas e da altre attività abbandonate.
Jack Pierson realizza le sue sculture sulla base di parole o frasi, scegliendo ogni lettera a seconda del carattere, della bellezza, dell'originalità o della memoria e delle situazioni che esse evocano. Ogni lettera ha il suo carattere distintivo, a prescindere da quella che la precede o la segue. Allo stesso tempo, le singole lettere considerate nel complesso creano parole o frasi di senso compiuto.
A primo impatto, i lavori evocano una qualità Pop-iconica: colori accesi, forme arrotondate, un'impronta grafica che ricava i suoi riferimenti stilistici dalla storia dell'arte e dall'architettura, così come dalla realtà di strada.E' un lavoro sul frammento e la memoria, sul recupero emozionale di parti del paesaggio americano, in particolare californiano. In alcuni casi le sue parole funzionano come specchietti retrovisori: focalizzano percorsi da riattraversare, tornando sul luogo delle esperienze incancellabili.
Pierson, in altre parole, trasforma la comunicazione in espressione, i segni della città in dichiarazioni poetiche: il linguaggio diventa immagine, nel senso dell'antica massima "ut pictura poesis".
Inaugurazione 29 aprile ore 19
Galleria Christian Stein
corso Monforte, 23 Milano
mart-ven 10-19, sabato 10-13 e 15-19
ingresso libero