Come un racconto chiamato jazz. Fotografie
Pino Ninfa colloca la musica attorno alle cose. I suoi scatti sono scarni e piu' che raccontare il suono ne contestualizzano il significato. Come un racconto chiamato jazz si muove nelle periferie dell'immagine. Tra spartiti in attesa, strumenti inanimati, luoghi inusuali e ombre. I protagonisti sono dunque non i musicisti ma cio' che questi vedono dalla loro posizione privilegiata di primi attori. Da un camerino improvvisato in una villa antica o da un palcoscenico di un teatro palladiano. E' un racconto fatto di piccoli dettagli il suo, dove si puo' cogliere cio' che la musica suggerisce e non svela. In un viaggio che, contrariamente al suono proiettato verso l'esterno, va nel dentro o nel retro di un backstage. E se i visi o le silhouette dei musicisti preludono ai loro strumenti sono gli spazi e gli utensili del quotidiano artistico a svelare la magia del jazz. Magia che in Come un racconto chiamato jazz appare intatta e vitale quanto la passione di Ninfa verso l'arte. (Paolo Fresu) Inaugurazione 7 maggio ore 18.