Free to Dream. Un progetto fotografico realizzato in India. A 9 fotografie in grande formato di Rosfer sono affiancati altrettanti video realizzati dall'autrice e regista Monica Onore.
Ruggero Rosfer presenta alla Fabbrica Eos di Milano “Free to dream”, il nuovo progetto fotografico d’arte realizzato in India, precisamente a Jaipur in Rajasthan.
Nove le fotografie esposte in grande formato e a cui sono affiancati altrettanti video realizzati dall’autrice e regista Monica Onore; nove sono le persone, o meglio i protagonisti, degli scatti fotografici; tutti appartenenti alla comunità indiana degli “Intoccabili” e che Ruggero con il suo gruppo di lavoro ha scelto attraverso un vero e proprio casting.
Il riferimento al cinema, a Bollywood in particolare, è ricorrente nel progetto: a partire dal casting, passando per la scelta del fondale usato per il set, dipinto dal pittore e scenografo Marzio Cardaropoli, una riproduzione della collina che sovrasta Los Angeles dove la scritta Bollywood sostituisce l’originale Hollywood; fino ai video realizzati da Monica Onore, che raccontano senza parole la quotidianità di queste persone, le loro umili abitazioni e successivamente testimoniano la loro trasformazione (simulata) in star di Bollywood. Travestiti da attori, infatti, i protagonisti hanno posato davanti ad una parete tappezzata di poster dei più famosi attori del cinema indiano.
I protagonisti, accanto al televisore che trasmette la loro immagine di star cinematografiche, guardano l’obiettivo con grande dignità nei loro abiti consueti, nel loro ambiente umile e conosciuto. Verrebbe da chiedersi cosa sognino davvero queste persone. Cosa desidera davvero un uomo che vive in baracche senz’acqua, senza luce elettrica, senza servizi. Come avviene spesso nei racconti, nelle leggende, nei miti e nelle favole ai protagonisti viene spesso chiesto di esprimere un desiderio. La domanda viene quasi sempre posta alle persone semplici che si riveleranno capaci di risposte equilibrate e intelligenti. Anche in questo caso i protagonisti sono quanti non detengono altro potere che la loro immaginazione, sono gli ultimi.
Se il contrasto caratterizza tutto il progetto e le fotografie, è negli sguardi dignitosi e intensi che l’equivoco si scioglie per lasciar emergere tra realtà e immaginario, l’unica verità possibile, le persone al di là dei personaggi.
Ancora una volta la realtà si fa sentire ed è insieme forte e poetica, aspra e struggente.
Inaugurazione 8 maggio ore 18.30
Fabbrica Eos
piazza Baiamonti, 2 Milano
mar-sab 10-13 e 16-19
Ingresso libero