Finte realta'. Lavori fotografici che si pongono a mezza strada fra il quadro come messa in scena e il tableau vivant. Paesaggi che non esistono, fatti di frammenti, colti e trasformati.
a cura di Angela Madesani
Tra la miniatura e l’epica i set fotografici di Suzanne Moxhay in mostra dal 8 maggio al 20 giugno.
Realtà o finzione? Sono ambiti troppo serrati entro i quali collocare il lavoro fotografico dell’inglese
Suzanne Moxhay. I suoi non sono paesaggi di pura invenzione, ma neppure realisti. Quei paesaggi,
così come li vediamo nelle sue foto, non esistono, ma presentano frammenti, dettagli presi qua e là,
colti e trasformati e, dunque, trasposti in queste immagini.
I suoi sono lavori fotografici che si pongono
a mezza strada fra il quadro come messa in scena e il tableau vivant. Il metodo di lavoro di Suzanne
Moxhay è complesso. Consiste in una vera e propria costruzione, all’interno del suo studio, di set che
verranno in seguito fotografati e quindi modificati. Le fonti di ispirazione e i materiali utilizzati sono tra
i più vari: vecchi B-movies, scene di romanzi di fantascienza e horror, folder pubblicitari e turistici con
immagini particolarmente forti. Lo spettatore è lasciato volutamente incerto sulla profondità dell’opera
che a detta della stessa Moxhay si tiene in equilibrio tra la miniatura e l’epica. Una sorta di ossimoro che
trova una perfetta rappresentazione nei suoi lavori, che si collocano in una dimensione di unicità, privi
di riferimenti reali, in grado di stimolare in chi guarda il rimando a scenari onirici e psicologici che fanno
parte della storia e della memoria di alcuni di noi.
Suzanne Moxhay, nata nel 1976 nell’Essex, vive e lavora a Londra. Dopo aver completato una
laurea con lode in Pittura presso il Chelsea College of Art ha continuato i suoi studi presso la Royal
Academy Schools, dove si è laureata con un Diploma Post-Laurea in Belle Arti nel 2007. Suzanne è
stata successivamente selezionata per una residenza d’artista della durata di un anno presso i Florence
Trust Studios di Londra, dove ha sviluppato la sua serie di lavori fotografici “Borderlands”. Ha esposto
ampiamente, sia a livello nazionale e internazionale. Dal 2002 i suoi lavori sono collezionati in alcune
significative collezioni pubbliche e private tra cui la “University of the Arts Collection”, la “Cooper Union
New York,” la collezione “FSC” and la “Collezione Lodeveans”. I suoi lavori di animazione sono stati
mostrati come parte del programma televisivo “Do Billboards Dream of Electric Screens?” sui pubblici
schermi della BBC nelle principali città del Regno Unito.
Inaugurazione: mercoledì 14 maggio, dalle 18.00 alle 21.00
Ten Art Gallery
via Giovannino De Grassi 17 - 20123, Milano (cit. Ten 171C)
Orari d’apertura: Lunedì/venerdì, 10 -18 e sabato su appuntamento
Ingresso libero