Four Yellow Pieces. Robert Barry è uno degli artisti che alla fine degli anni sessanta, inizio settanta, hanno elaborato sia negli Stati Uniti che in Europa, nuove premesse visivo-linguistiche, che poi troveranno affermazione sotto la definizione di "Arte concettuale"; una attitudine, più che un movimento, destinata ad avere grande influenza sulla ricerca artistica degli ultimi trent'anni.
Four Yellow Pieces
In collaborazione con la Fondazione Teseco per l'Arte, Pisa
Base, progetti per l'arte inizia il suo terzo anno di attività martedì 12
settembre alle ore 21 con la inaugurazione della mostra "Four Yellow
Pieces" dell'artista americano Robert Barry, appositamente progettata per
lo spazio fiorentino.
Base è un luogo unico nell'attuale panorama dell'arte italiana, la cui
attività viene curata da un collettivo di 15 artisti che operano in Toscana
e che si fanno promotori di portare a Firenze artisti di varie generazioni,
proponendo uno spaccato internazionale tra i più interessanti dell'arte
d'oggi, tenendo aperto un confronto sulla contemporaneità , che nella cittÃ
trova ben pochi altri riferimenti.
In due anni si sono tenute a Base numerose mostre tra le quali: Sol Lewitt,
Marco Bagnoli, Alfredo Pirri, Jan Vercruysse, Niele Toroni, Luca Pancrazzi,
John Nixon & Marco Fusinato, Heimo Zobernig, Antonio Muntadas... che hanno
sempre presentato progetti inediti, legati ad un a personale lettura dello
spazio.
Robert Barry è uno degli artisti che alla fine degli anni sessanta, inizio
settanta, hanno elaborato sia negli Stati Uniti che in Europa, nuove
premesse visivo-linguistiche, che poi troveranno affermazione sotto la
definizione di "Arte concettuale"; una attitudine, più che un movimento,
destinata ad avere grande influenza sulla ricerca artistica degli ultimi
trent'anni.
Nel 1969 Barry realizzò alla galleria Art Project di Amsterdam uno degli
eventi che meglio rappresenta il concetto di dematerializzazione dell'arte:
un piccolo avviso con la scritta "Per il periodo della mostra la galleria
sarà chiusa" venne fissato sulla porta della galleria che rimase realmente
chiusa per due settimane. L'artista dunque non parla di opera, ma di
proposizioni dell'arte e tende così a porre in evidenza i processi mentali
che stanno a monte della formazione dell'opera d'arte, riducendone al
massimo l'ingombro fisico.
Robert Barry assieme a Lawrence Wiener, Joseph Kosuth, Douglas Huebler e
Sol Lewitt ha partecipato alle prime mostre e alle pubblicazioni curate da
Seith Siegelaub, tra cui il "Xerox Book" che rimane il vero manifesto
dell'arte concettuale.
La mostra pensata da Barry per Base è organizzata in quattro parti
collegate e relazionate tra loro, così da creare una unica installazione.
Le parole Almost, Real, Against, Desire, Include, Possible scritte con
lettere gialle e collocate sui vetri esterni e sulle pareti, appaiono come
un respiro di un pensiero che trasforma lo spazio in una "Resonance room",
una stanza di risonanze in cui la voce dell'eco si perde all'infinito.
Dunque frammenti di una storia narrativa, ma anche frammenti di casualitÃ
che con il loro silenzio, rendono evidente come un segno minimale possa
aprire un mondo di pensieri, ed offrire allo spettatore la chiave di una
porta che deve penetrare per percepire la leggerezza e la profonditÃ
concettuale del lavoro di Robert Barry.
"Four Yellow Pieces" rimarrà visibile al pubblico fino al 10 ottobre, dal
martedì al sabato dalle ore 17 alle ore 20, e fino alle ore 24 come
vetrina.
Per ulteriori informazioni contattare 0039 055 679378 / 215273 / 620930 e
050 543222
Prossima mostra Luca Vitone.
Inaugurazione martedì 12 settembre, ore 21
Base / Progetti per l'arte
Via San Niccolò 18r / 50125 Firenze