Sabrina Raffaghello Arte Contemporanea
Milano
via Gorani, 7
345 0064190
WEB
Due mostre
dal 12/5/2014 al 19/6/2014
mar-ven 11-19, sab su appuntamento

Segnalato da

Sabrina Raffaghello Arte Contemporanea




 
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12/5/2014

Due mostre

Sabrina Raffaghello Arte Contemporanea, Milano

La galleria festeggia gli 11 anni di attivita' con l'apertura di una nuova sede e la collettiva N.I.P. New Ideal Photography Part #1, mostra che segue lo sviluppo della fotografia come presenza importante per il collezionismo e per le istituzioni. Trilogy, di Paolo Novelli, e' un racconto per sequenze di immagini di un percorso esistenziale.


comunicato stampa

N.I.P. New Ideal Photography
Part #1

Sabrina Raffaghello Arte Contemporanea festeggia gli 11 anni di attività con l'apertura di una nuova sede nel cuore di Milano, in via Gorani 7, con il progetto N.I.P. New Ideal Photography che riunisce in una collettiva in due puntate (la seconda partirà il 24 giugno) una selezione degli artisti con cui Sabrina Raffaghello ha costruito il suo percorso nella storia e nel mercato della fotografia. Questa prima parte espone Luciano Bobba, Bruno Cattani, Franco Donaggio, Franco Fontana, Vittore Fossati, Michael Kenna, Michel Kirch, Pierpaolo Koss, Occhiomagico, Pierpaolo Pitacco, Xu Pei Wu, Giovanni Sesia, Wang Xiao Hui e Christian Zanotto.

Il progetto New Ideal Photography racconta 11 anni in cui la fotografia è cresciuta nel sistema dell’arte contemporanea diventando un elemento importante per il collezionismo e per le istituzioni, anni in cui la galleria è cresciuta insieme ad artisti, collezionisti e curatori promuovendo e ideando eventi come la Biennale di Video Fotografia e partecipando attivamente alla scena culturale. Un momento per ringraziare chi ha attivamente contributo a illustrare un percorso in crescita che vede Michael Kenna entrare nella scuderia degli artisti rappresentati. Sabrina Raffaghello unisce conoscenza e passione per rendere la fotografia un linguaggio contemporaneo, accessibile e condivisibile.

La definizione che meglio illustra la scelta di specializzarsi in un linguaggio che porta la rappresentazione e la sperimentazione in una dimensione di multi medialità e contemporaneità è quella affidata alle parole di Tiziano Terzani: “Per un vero fotografo una storia non è un indirizzo a cui recarsi con delle macchine sofisticate e filtri giusti. Una storia vuol dire leggere, studiare, prepararsi. Fotografare vuol dire cercare nelle cose quel che uno ha capito con la testa. La grande foto è l’immagine di un’idea.”. In quest’ottica New Ideal Photography vuole illustrare come gli artisti riescono a rappresentare nella ricerca di un ideale canone di bellezza un’idea.

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Paolo Novelli
Trilogy

a cura di Sabrina Raffaghello

Sabrina Raffaghello Arte Contemporanea presenta per l’apertura del nuovo spazio a Milano la mostra Trilogy dell’artista fotografo Paolo Novelli. Il lavoro di ricerca dell’artista parte da una fotografia analogica in bianco e nero stampata dall’artista su carta baritata alla gelatina ai sali d’argento. Trilogy è un racconto per sequenze di immagini fotografiche di un percorso esistenziale che parte dalla serie ARS LONGA VITA BREVIS (2002) prima tappa della trilogia della decadenza, un personale studio articolato in tre cicli tematici, realizzati dal 2002 al 2012; tappa seguita da GRIGIO NOTTE (2004-2006) e ultimata con INTERIORS (2007-2012). Punto cardine della trilogia è l’incontro tra le peculiarità del b/n (drammaticità, essenzialità, sintesi e precisione nell’isolare il messaggio visivo/concettuale) e alcuni luoghi/oggetti rappresentativi, in senso metaforico, della decadenza dell’ uomo contemporaneo. Decadenza stigmatizzata in tre aspetti, ognuno tema di un ciclo: la fragilità, la solitudine interiore e l’ossessione. La trilogia intende evocare un uomo vittima/artefice di una società sempre più distante da tutto ciò che non è funzionale ad un benessere materiale e ad un’apparente, effimera e superficiale realizzazione interiore. Il tutto senza che la figura umana compaia, attraverso una serie di rimandi ed evocazioni ad ambienti ai margini; luoghi che esistono ma sono ignorati o non vissuti, ed in quanto tali, diventano simboli di un’assenza, di un vuoto esistenziale.

Il primo ciclo affronta l’ultimo autentico ed inossidabile tabù della società contemporanea: la morte ed in particolare la fragilità dell’uomo di oggi. Lo studio è stato realizzato all’interno dei più significativi camposanti monumentali italiani, tra cui quelli di Genova, Venezia, Milano e Roma. La ricerca si è indirizzata verso un sostanziale paradosso, ovvero il processo di “umanizzazione della statua”.

Nella seconda parte della “trilogia della decadenza”, dopo i ritratti funerari di “Vita brevis, Ars longa”, l’attenzione si sposta sugli esterni, sul paesaggio urbano e semi-urbano del nord-Italia, avvolto dalla nebbia. Stato d’animo che trova nel fenomeno atmosferico un simbolo congeniale ed emblematico; in particolare nella sua prerogativa d’impedire la vista e quindi di portare lo spettatore in una dimensione di smarrimento visivo. “Grigio notte” ricerca questo senso di spaesamento, intende restituire il senso d’impotenza visiva ed esistenziale, di chi percorre queste strade, nel ritrovare punti di riferimento. L’aspetto centrale del progetto è il senso di solitudine interiore dettato dall’impossibilità di vedere, quindi conoscere e infine di capire.

La terza parte della trilogia della decadenza “Interiors” (2007-2012) riprende il tema della fragilità e della solitudine che trova come sbocco finale il senso di ossessione. Ossessione resa metaforicamente attraverso l’ambiente della galleria stradale. Il presupposto del ciclo è quello d’imporre un punto di vista che richiami una dimensione intima ed incombente. Qui l’attenzione si focalizza esclusivamente su un ”interno” isolato, senza nessun legame con l’esterno. Il tunnel viene quindi inteso, non come luogo di transizione, bensì come spazio chiuso, senza uscita, angusto, simbolicamente teatro dei travagli interiori dell’uomo. La forza espressiva delle immagini trova come elemento estetico funzionale, la natura informale delle pareti delle gallerie ritratte; lo sguardo è posto al centro della sede stradale e va a ricercare tutti quegli elementi o segni che dilaniano queste pareti, con l’intento di rappresentare una sorta di conflitto intestino, viscerale ed esistenziale. In sostanza una specie di trasposizione di ciò che si consuma, anche inconsciamente, nel fisico e nell’animo umano.

Catalogo: in galleria. Trilogy, a cura di Sabrina Raffaghello, ed. Gli Alberi € 25, anche in free ibook

Inaugurazione 13 maggio ore 18

Sabrina Raffaghello Arte Contemporanea
via Gorani, 7 Milano
mar-ven 11-19, sab su appuntamento
Ingresso libero

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