Emmeotto - Palazzo Taverna
Roma
via di Monte Giordano, 36
06 68301127
WEB
Ferdinando Scianna
dal 14/5/2014 al 17/7/2014
lun-ven 10.30-13.30 e 14.30-19.30

Segnalato da

Emmeotto Arte



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Ferdinando Scianna



 
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14/5/2014

Ferdinando Scianna

Emmeotto - Palazzo Taverna, Roma

Sicilia Mondo. Le opere in esposizione rappresentano le tradizioni dell'isola, la sua bellezza quasi carnale, le sue contraddizioni. E' il suo fotografare, quasi una rapida, fulminea organizzazione della realta', una catalizzazione della realta' oggettiva in realta' fotografica.


comunicato stampa

La galleria Emmeotto, in partnership con la galleria Artistocratic, sono lieti di presentare la mostra “Sicilia Mondo” di Ferdinando Scianna, allestita a Roma nelle sale espositive della dimora storica di Palazzo Taverna - dal 16 maggio al 18 luglio 2014.

Ferdinando Scianna, il primo fotografo italiano a entrare nella prestigiosa agenzia Magnum Photos e vincitore del Premio Nadar, racconta “Sicilia Mondo”. “La mia storia personale mi ha portato, da quasi mezzo secolo, a vivere fuori dalla Sicilia. Sapevo, anzi, con un oscuro fondo di vergogna, di essere fuggito dalla Sicilia, da quella Sicilia [...] Poi, a poco a poco, ho scoperto con gli anni che non si va mai via completamente dalla Sicilia, non si distrugge dentro di sé un’appartenenza così drammaticamente forte”.

Le opere in esposizione rappresentano le tradizioni dell'isola, la sua bellezza quasi carnale, le sue contraddizioni che emergono con stupefacente intensità già nei suoi lavori degli anni ‘60. Scianna ritrae la Sicilia delle feste religiose profondamente radicate nella tradizione dell’isola, dove l’artista si ritrova sbalordito in mezzo a impressionanti pellegrinaggi, come quello per i santi Alfio, Cirino e Filadelfo al santuario di Tre Castagni o a Baucina, dove si celebra un'interminabile notturna processione, per la miracolosa Santa Fortunata. E in tanti altri paesi siciliani, tra riti splendidi e intensi. La fotografia è lo strumento ideale per raccontare la realtà e le parole di Leonardo Sciascia - suo grande amico che lo definì un “fotografo nato” - descrivono l'identità di reporter di Ferdinando Scianna: “È il suo fotografare, quasi una rapida, fulminea organizzazione della realtà, una catalizzazione della realtà oggettiva in realtà fotografica: quasi che tutto quello su cui il suo occhio si posa e il suo obiettivo si leva obbedisce proprio in quel momento, né prima né dopo, per istantaneo magnetismo, al suo sentimento, alla sua volontà e - in definitiva - al suo stile.”

L’impronta di fotoreporter è sempre presente nell'arte di Scianna anche quando negli anni ’80 per la prima volta, quasi inaspettatamente, si trova a essere fotografo di moda negli scatti che raffigurano Marpessa, modella e musa ispiratrice della prima campagna pubblicitaria di Dolce&Gabbana che porta la sua firma. Nasce una nuova e rivoluzionaria fotografia di moda: Scianna “mette” la modella nel contesto della vita, all'inizio “con un certo senso di colpa”, perché questo modifica la realtà e si allontana dall’insegnamento di Henri Cartier-Bresson, “mai mettere in posa il mondo”. Poi si accorge che così facendo si creano nuove storie che possono essere raccontate attraverso il suo reportage: “Non ho mai fotografato la moda, ma una donna che indossa certe vesti [...] la moda non è un oggetto se tu la inserisci nel mondo [...] la fotografia di moda diventa una specie di metateatro della fotografia di reportage”.

In mostra un viaggio per immagini che dimostrano la sua grande capacità di raccontare luoghi e culture, di osservare da cronista e di restituire da narratore. Una metafora del suo mestiere di fotografo e di reporter che lo ha portato a viaggiare e a collezionare immagini. Un giro per il mondo, partito dalla sua Sicilia, fino ad arrivare alle grandi metropoli americane - New York e Los Angeles - e da lì raggiunge mete più lontane per scoprire i giochi dei bambini a Benares. E ancora altri luoghi immersi nella coltre di neve: la vicina Val Padana o la più lontana Osaka, dove il paesaggio, le cose, le persone si trasformano, grazie all’ironico sguardo del fotografo.

Infine il ritorno con la memoria alla sua Sicilia, perché dalle parole dello stesso Scianna emerge un concetto fondamentale: “quell’Itaca che hai lasciato, che non c’è più, non esiste più, perché nel frattempo è cambiata e continua a vivere solo nella tua memoria”.

Inaugurazione 15 maggio ore 18.30

Emmeotto - Palazzo Taverna
via di Monte Giordano, 36 Roma
lun-ven 10.30-13.30 e 14.30-19.30
Ingresso libero

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