Un filo lungo 3000 anni. Il filo conduttore della mostra e' la scoperta del dialogo col vento, attraverso il quale gli aquiloni prendono vita.
a cura di Guido Accascina
Sono gli aquiloni, oggetti sempre attuali ma ricchi di storia e di fascino che dalla Cina di tremila anni fa ai giorni nostri raccontano ambiti culturali estremamente diversi, i protagonisti di una stupefacente mostra di 100 esemplari di varie dimensioni che riempiranno il ‘cielo’ della Sala Santa Rita di Roma dal 17 maggio al 28 giugno 2014.
“Se, nel corso dei secoli, gli uomini hanno pensato agli aquiloni come strumento per entrare in contatto con la benevolenza degli dei e con l’anima delle cose, o come mezzo per trainare imbarcazioni, sollevare persone, spaventare nemici, salvare naufraghi, fotografare dall'alto, contrabbandare liquori, infiltrarsi in volo nelle linee nemiche, per catturare i fulmini o per lanciare messaggi, forse gli aquiloni pensano, più semplicemente, che la terra è appesa a un filo” dice Guido Accascina di Alivola, che si occupa di aquiloni dal 1981 e durante questi anni ha già progettato aquiloni e festival, pubblicazioni e mostre su questo tema, in Italia e all’estero.
Il filo conduttore della mostra AQUILONI: UN FILO LUNGO TREMILA ANNI è la scoperta del dialogo col vento, attraverso il quale gli aquiloni prendono vita. E sono tante le angolazioni possibili da cui guardare questi oggetti: la storia, i progetti, le forme, la costruzione, il volo.
I modelli esposti testimoniano di tutte le forme, i materiali e gli utilizzi di questi oggetti volanti e della loro straordinaria vitalità a tremila anni dalla nascita.
La parte storica accosta al tradizionale ordine cronologico una serie di chiavi di lettura trasversali, per rendere conto alla storia degli aquiloni di alcune connessioni atemporali, solitamente sacrificate ad un ordine lineare. Per esempio, alcuni modelli esposti mostrano come il sollevamento e la trazione attraverso gli aquiloni avvengono in quasi tutti i paesi del mondo, in un arco di tempo di migliaia di anni.
La parte dei progetti propone una classificazione ed una genealogia degli aquiloni, partendo da alcune forme di base e ricostruendone l'evoluzione: dalle classiche losanghe ai combattenti, dai box ai delta acrobatici, dai primi aquiloni da trazione ai moderni aquiloni da kitesurf, in modo da fornire uno strumento utile a riconoscere un aquilone in volo ed a capire quali sono le possibili direttrici della sperimentazione.
La parte sulle tecniche di volo spiega nel modo più semplice quali siano le forze responsabili del comportamento statico e dinamico dell'aquilone, e come i loro effetti vengono usati o modificati in modo da tenere sotto controllo il comportamento dell’aquilone, usando in modo positivo sia la stabilità che l'instabilità proprie di determinate configurazioni aerodinamiche.
La sezione sui materiali è una delle chiavi di lettura trasversali della mostra: dalla carta di riso e il bambù fino al tessuto da spinnaker e il carbonio, dai fili di cotone ai resistentissimi cavi di traino in Dyneema, l’evoluzione dei materiali ha permesso ai costruttori di aquiloni di mettere in pratica una serie di idee progettuali, dai voli del kitesurf allo snowkite, dal landboarding al jumping, che fino a pochi anni fa erano impensabili.
La mostra, promossa dall’Assessorato alla Cultura, Creatività e Promozione Artistica, Dipartimento Cultura - Servizio Spazi Culturali di Roma Capitale, è curata e organizzata da Guido Accascina e Alivola.
Gabriella Gnetti
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Inaugurazione: venerdì 16 maggio ore 18.30
Sala Santa Rita
via Montanara (adiacenze piazza Campitelli).
Inaugurazione: lunedì 12 maggio ore 17.00
Apertura anche il 13 maggio dalle ore 9.30 alle ore 14
Ingresso libero