Nei lavori di M. Mussio immagini, blocchi di testo frantumati e spesso illeggibili, parole, numeri, cifre, diagrammi, segni e improbabili mappe sono immersi senza centralita' in uno spazio bianco denso, materico o, piu' raramente, nero. In questa mostra saranno esposte tavole e carte realizzate fra il 1960 e il 2003.
Terminati gli studi di architettura all'università e di scenografia
all'accademia di Belle Arti a Firenze, Mussio si dedica per un breve periodo al
teatro sia come regista che come scenografo, ma presto rivolge il proprio
interesse al disegno animato. Le sue prime esperienze sono al Centro
Sperimentale di Cinematografia di Roma con Antonio Rubino. Negli anni cinquanta
si trasferisce in Canada e a Montreal con Norman Mc Laren passa all'animazione
diretta. Nel 1974 ottiene il Nastro d'Argento con il cortometraggio Umanomeno.
Dal cinema e dal fumetto nasce nei suoi lavori il rapporto tra scrittura e
figura o luogo in cui la scrittura diviene immagine. Ritroveremo infatti
nelle opere molte immagini dei suoi film.
Rientrato in Italia negli anni sessanta Mussio alternerà l' attività artistica
con quella di scrittore e poeta, editore e insegnante. E' vicino al Gruppo 63 e
redattore responsabile della storica rivista Marcatre. Nel 1968 pubblica "In
pratica", "Praticabili per memoria concreta" e "Il fastidio delle parole". Il
suo libro più recente è Monodico/Radure dell'essere del 2001. Per alcuni anni
insegna incisione all'accademia di belle arti di Macerata.
Nei lavori di M. Mussio immagini, blocchi di testo frantumati e spesso
illeggibili, parole, numeri, cifre, diagrammi, segni e improbabili mappe sono
immersi senza centralità in uno spazio bianco denso, materico o, più raramente,
nero.
Sono frammenti di memoria che creano una autobiografia costantemente
aggiornata.
"Io credo ..che quelle tavole, quelle carte scritte e poco dipinte siano da
pensare come percorsi di una vicenda umana che si condensa e si rapprende in
tracce, in geroglifici, in parole appunto; percorsi d'una vicenda che cerca e
trova nella deriva dei segni , nella diaspora della grafia, la propria corretta
dimensione.".. "Si pensi dunque all'artista come a un cartografo che si occupa
soprattutto della geografia dei pensieri, dei sentimenti, delle passioni, degli
umori e che traccia il disegno offuscato dei propri ricordi e ritrovamenti,
delle proprie conquiste intellettuali, dei progetti e delle loro variazioni,
delle attese" . (Alberto Signorini: M.M. un artista poligrafo" in Scrivere la
differenza - Scrittura e Alterità nell'opera di M.M. Università degli studi di
Camerino, 1999)
Scrive Mussio in "chiarevalli monodico" 1963-86 ed. , 1996: "Sul margine della
carta cominciai a scrivere parole fitte e illeggibili, raschiavo o spennellavo
per poi di nuovo ricoprire nascondendole. Sopra scrivevo segreto , ma anche per
me era ignoto quello che sotto vi era scritto, tanto che slittavo in una
ambiguità pittorica. La reminiscenza, l'esilio, la sofferenza del limite oltre
quell'ostacolo mi facevano sentire quel punto unico continuare in me una estrema
assenza."
" Quello che veramente ci appartiene è solo il nostro passato, la nostra
cultura e cioè la memoria."
Inaugurazione: giovedì 29 gennaio 2004 alle ore 19,00
Periodo espositivo: da venerdì 30 gennaio a sabato 6 marzo, 2004
Orario della Galleria: da martedì a sabato ore 10,00 - 13,00 e 16,00 - 20,00
In questa mostra saranno esposte tavole e carte realizzate fra il 1960 e il
2003
Galleria Milano
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