La Pixel Art ed il desiderio di sottrazione dell'indesiderato
Davide, Ugo, Maria, Betta, Ottavio Vanni, Pasquale, Giovanni ed altri vengono rivisti come rete di sentimenti a bassa risoluzione quasi a voler sottrarre particolari e colori indesiderati ed incoerenti alla sviluppo di potenziali nuove empatie della mente e del cuore. Colori e disegni hanno sempre accompagnato Annamaria Maggiore anche quando da architetto ha sviluppato le professione del saper vedere i paesaggi dell'uomo. Arte ed ambiente si rincorrono anche nella sua vita quotidiana, appaiono Riemersioni importanti e Sorgenti di vita inattese; le curiosita' artistiche si trasformano in desideri di nuovi laboratori di espressioni visive. Graffito e Pixel art esplicitano la voglia di arcaicita' contemporanea in trade- off con l'uso della tecnologia potenziale di nuova espressiivita'. DNA Maratea Contemporanea ospita cosi' un tema di ricerca con esempi o di attrazione culturale verso la tecnologia come linguaggio della semplicita'. Si inseguono persone, si sottraggono colori, si mettono in rete pixel puntuali sottratti al colore indesiderato per far emergere emozioni di rappresentazioni puntuali che incoraggiano l'incontro con persone senza la ridondanza delle parole e della soggettivita' apparente. L'artista chiede l'incontro ed allontana le paure di ognuno di noi di alimentarsi dell'altro (Pasquale Persico). Inaugurazione 23 maggio ore 19.