Il lavoro di 26 artiste trentine e altotesine, ispirato alla figura di Alice Andriollo, e' raccolto all'interno del percorso espositivo, nel quale emerge l'importanza, anche a livello sociale, del ruolo femminile.
Alice, ultima discendente e custode della famiglia Andriollo e ultima abitante della casa, ora Museo, insieme ad altre donne di montagna ci ha lasciato un’ eredità preziosa che i documenti e i manufatti del percorso espositivo testimoniano nei molteplici aspetti del lavoro, della vita sociale, della complicità femminile, in un mondo in cui i saperi e la creatività delle donne venivano generalmente misconosciuti.
La figura di Alice Andriollo ispira il lavoro delle artiste invitate. Il titolo della mostra rimanda ad una qualità che appartiene in particolare alle donne.La “misura” è da sempre legata al femminile. Misura significa pazienza e cura, a cominciare dal lavoro, avere attenzione alle relazioni, disegnare connessioni, tessere mediazioni. Così la misura diventa alfabeto e dono.Misura significa anche garbo e grazia. Misura è concezione positiva della forma e quindi senso della misura. Ma misura vuol dire pure, a partire dall’economia domestica, capacità di amministrare con intelligenza beni, risorse e denaro. In questo senso Alice e molte donne come lei ci hanno lasciato un’eredità preziosa, capace di nutrire la vita di tante e di tanti.“La misura delle cose” intende quindi raccontare una genealogia femminile che da Alice Andriollo va alle artiste di oggi, nella convinzione che la creatività espressa nei gesti semplici di una donna di montagna può stimolare la creatività di donne contemporanee che operano nel campo dell’arte.A conclusione della mostra presso la sede dell’associazione Hortus Artieri i lavori saranno esposti in maniera permanente nella sede del Museo, nella sezione più rispondente al tema trattato, diventeranno parte integrante del percorso espositivo in una sorta di dialogo tra presente e passato.La violoncellista Barbara Bertoldi durante il periodo della mostra eseguirà il concerto “ Bestiario per violoncello narrante” di cui è autrice per i testi e la musica.Ringraziamo le artiste trentine e altoatesine che hanno lavorato con entusiasmo a questo comune e con grande generosità hanno donato la loro opera.
“CASA ANDRIOLLO” Olle di Borgo Valsugana
La Valsugana è da sempre un’importante via di transito e il paese di Borgo Valsugana è situato tra la Valle del Fersina e il Tesino, due realtà territoriali che hanno espresso realtà femminili particolari. Per questa ragione Olle di Borgo è sembrata luogo predestinato alla realizzazione di uno spazio dedicato ai saperi femminili. La casa che ospita gli spazi espositivi, ricostruita dopo il primo conflitto mondiale, ha ospitato dagli anni Venti del ‘900 la famiglia Andriollo e Alice è stata l’ultima ospite. La straordinaria coincidenza della sua presenza ha dato particolare significanza al progetto Soggetto MontagnaDonna, pensato per valorizzare i saperi femminili delle donne di montagna. Casa Andriollo ha voluto essere un’opportunità, una memoria da trasmettere e un contributo alla riflessione.
Il percorso espositivo si sviluppa nell’’arco storico di tre secoli, il visitatore salendo dal seminterrato ai piani superiori seguirà simbolicamente il percorso dell’emancipazione femminile. Una selezione ragionata ha portato a scegliere le seguenti tematiche:
1) LA MEDICINA DEL CORPO E DELL’ANIMA: la donna erbaiola e guaritrice – la protezione magico religiosa
2) LE STANZE DI ALICE: una vita femminile nell’intimità quotidiana
3) L’ARCO DELL’ESISTENZA: dall’infanzia alla maturità
4) I SAPERI FEMMINILI: le tecniche tradizionali dei “lavori donneschi”
5) LA SPIRITUALITA’ E LA CULTURA: i manufatti monastici – la scrittura femminile
Ho un posto io pieno di porte, portano in altri tempi, le passo e mi trovo nel presente.
Questa bella frase della scrittrice Brunamaria Dal Lago accoglie il visitatore, in ogni sezione il tocco leggero delle sue parole accompagnano la visita.
La prima sezione, “la medicina del corpo e dell’anima”, ha come soggetto le donne raccoglitrici ed erbaiole, la cura dell’orto e la pratica della medicina popolare. Come scrive Martha Canestrini, curatrice della sezione, “il magico e il religioso entrano a braccetto nell’orto rurale”. Alcuni cenni ai processi per stregoneria svolti in Trentino testimoniano la sconfitta femminile nella pratica della medicina empirica. Una ricca esposizione di brevi apotropaici, amuleti e ornamenti religiosi correda la sezione.
Nelle “Stanze di Alice”, al piano mezzanino, sono mantenuti gli arredi originali della famiglia. Se la memoria ci rammenta un’Alice letteraria e la sua straordinaria avventura nel Paese delle meraviglie le stanze di Alice Andriollo presentano la vita quotidiana comune a molte donne: una traccia leggera priva di considerazione.
La sezione “L’arco dell’esistenza” documenta il mondo femminile segnato già nell’infanzia dall’impegno all’apprendimento dei doveri futuri. Si documentano i riti di passaggio, il matrimonio e i doni di nozze, la maternità con una interessante esposizione di vestine battesimali.
Nella sezione dei saperi femminili tradizionali sono esposti i mirabili manufatti delle sorelle Marconi di Trento, diplomate maestre nei primi anni del ‘900. Una selezione di imparaticci, ricami, merletti e lavori al tombolo ottocenteschi mostra la mirabile abilità e sapienza raggiunta da mani femminili.
All’ultimo piano la sezione “La spiritualità e la cultura” sorprende il visitatore. La conoscenza delle produzioni devozionali monastiche infatti è scarsa. I conventi femminili sono stati, fin dal loro primo sorgere in Occidente, vere scuole a tutti gli effetti dove il lavoro vissuto come preghiera e sacrificio ha dato vita a straordinari manufatti eseguiti con materiali poveri e deperibili come la carta o la paglia. I quadretti religiosi e i reliquiari stupiscono per la qualità raggiunta. Sono un patrimonio che riserva sorprese, materiale di studio di alto spessore spirituale.
Nel gennaio 2014 è nata l’Associazione culturale “La Casa di Alice A”, anche questo un modo per ricordare la figura di Alice Andriollo Siamo quindi un’associazione giovane ma abbiamo accolto con gioia e impegno il compito di gestire Soggetto MontagnaDonna e Casa Andriollo. Abbiamo accettato con gratitudine la proposta di una esposizione di arte contemporanea nella nostra sede, gratitudine che riserviamo anche alle artiste che intendono donare la propria opera. Sarà questo un ulteriore tassello che arricchirà ill percorso espositivo. Un contributo contemporaneo alla conoscenza dei saperi femminili.
Info
contatti@hortusartieri.it; Chiara 348 3837134; Alda 333 9368666; Alessandro 335 350368
Inaugurazione 24 maggio ore 18
Associazione di Promozione Sociale Hortus Artieri
Vicolo dei Birri, 7 Trento
martedì a sabato 10,30/12,30; martedì e giovedì 10,30/12,30 - 18,00/20,00
Ingresso libero