Reinhard Pfingst - Saverio Finocchi. Nel lavoro di Saverio Finocchi forme solide occupano cosi' l'ambiente mentale di perplesse icone lignee e tele non come figure ma in quanto elementi astratti di un universo vuoto, ipotesi di perturbante contemplazione: ci si muove dentro costruzioni di silenzio, dove le ombre si allungano a disegnare la definitiva assenza di una presenza umana. Per Reinhard Pfingst, in arte Reinhard, la materia si concentra nella forma fino a farsi grado zero di energia: come a riportare nella luce dell'immediata apprensione plastica la traccia di un'immanente universalita' nascosta.
rassegna a cura di Marcello Carriero e Luca Arnaudo
gennaio - aprile 2004
Reinhard Pfingst - Saverio Finocchi
30 gennaio-21 febbraio
L'arte suggerisce alla realtà un modo per sfuggire il tempo degli accadimenti,
si sostituisce ad essa e fonda, in un momento, una temporalità . La figura
assente è quella di cui saggiamo la sparizione, di cui non ricordiamo nulla, se
non l'effetto e l'energia di questo vuoto. L'immagine astratta non è più la
rappresentazione solipsistica, frutto del drenaggio dell'inconscio o
composizione intellettuale, è superficie problematica che ha perso la funzione
di supporto o di campo di azione delle forme diventa zona problematica in se,
manifesta la propria naturale incidenza sul mondo a cui non oppone una faccia
bensì l'intera frontalità di un evento, senza ripetere come uno specchio
deformante il quotidiano, la storia, l'uomo. Le figure assenti sono quelle che
non vediamo nel mondo perché sono "al" mondo. (M.C.)
Nel lavoro di Saverio Finocchi (.) forme solide occupano così l'ambiente
mentale di perplesse icone lignee e tele non come figure ma in quanto elementi
astratti di un universo vuoto, ipotesi di perturbante contemplazione: ci si
muove dentro costruzioni di silenzio, dove le ombre si allungano a disegnare la
definitiva assenza di una presenza umana. Per Reinhard Pfingst, in arte
Reinhard, la materia si concentra nella forma fino a farsi grado zero di
energia: come a riportare nella luce dell'immediata apprensione plastica la
traccia di un'immanente universalità nascosta. Architettura che si fa scultura
assecondando l'idea fino a farla coincidere con il risultato formale, ma non vi
è sforzo, perlomeno apparente, allo stesso modo di quanto accade per una pietra
levigata dall'acqua o un meteorite definito dall'attrito dello spazio,
concentrazioni di complessa semplicità . (L.A.)
inaugurazione venerdì 30 gennaio ore 18,30
Opere in permanenza:
Carla Accardi - Lucio Afeltra - Richard Antohi - Cinzia Beccaceci - Gesine Arps
- Antonello Bollettini - Max Bill - Giorgio Bompadre - Fabrizio Campanella -
Lucilla Caporilli Ferro - Andrea Carini - Giorgio De Chirico - Nino De Luca -
Cristiano De Veroli - Piero Dorazio - Paolo D'Orazio - Valeria Gramiccia -
Julius Le Parc - Umberto Mastroianni - Luisa Mazza - Matteo Montani - Loredana
Mueller - Gianluca Murasecchi - Giulia Napoleone - Achille Perilli - Reinhard
Pfingst - Paolo Porelli - Alessandro Sardella - Enrico Sirello - Raphael Soto -
Giulio Turcato - Paolo Zughetti.
Laboratorio Incontri d'Arte - Via David Lubin, 4 - 00196 Roma
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