a cura di Manuela e Patrizia Cucinella
Scrive Edoardo Di Mauro: '' (...) La pittura di Angelo Barile si inserisce con efficacia nel panorama delle nuove proposte pittoriche, quanto mai fitto e dove non è facile discernere la qualità dall'incombente epigonismo,soprattutto verso la breve e intensa scena pittorica degli anni ' 80, caratterizzata da un rapporto di confronto e amore - odio con l'immaginario metropolitano e tecnologico. Questo rapporto è in realtà proseguito, lungo il crinale dei ' 90 fino ad oggi, anche se non con le modalità accelerate suggerite da alcuni, bensì con un afflato che, al di là dell'evidenza e dell'enfasi iconografica si è spostato in direzione di un approccio maggiormente distaccato, non di rado attraversato da riflessioni di natura simbolica e concettuale.
La pittura di Angelo Barile appare permeata da queste caratteristiche, sposando la spettacolarità dell'impatto visivo ad una vocazione riflessiva e intimista. i temi prediletti dell'artista sono, in questa fase, quelli dell'immaginario infantile, oggi quanto mai vivo e presente nella nostra società , in un'accezione assai ampia, che va dal trauma dello sfuttamento minorile, all'indagine sociologica che inquadra il bambino come elemento cardine delle contemporanee politiche di marketing commerciale, al no facile rapporto tra genitori e figli rispetto ai ritmi di lavoro frenetici imposti dal criterio attuale di produttività , per finire, artisticamente parlando, al mito eterno del ''fanciullo'', della verginità possibile solo a patto di saper preservare una condizione di primigenia innocenza, di cui sono depositari i popoli rimasti a una condizione di esistenza primaria e, per l'appunto, il mondo dell'infanzia.
Angelo Barile risolve queste motivazioni e, sicuramente, altre di cui è l'unico depositario, con una resa formale di estrema suggestione. l'artista propone immagini di bambini, resi quasi sempre in grandi dimensioni, poichè il formato, in questo caso, è uno degli elementi base della poetica. le figure si stagliano con forza sulla superficie della tela, con rilievo marcatamente bidimensionale e relativa assenza di sfondo, creando una visione di quotidianità inquietante. Le icone rassicuranti dell'infanzia ci svela astetti inediti e controversi della loro personalità , assumono un ruolo consapevole di protagonisti, paiono scrutarci con uno sguardo tra l'ironico e il disincantato, osservando con sostanziale compatimento il nostro dibatterci tra mille quotidiane frenesie, ponendo un freno alle invasioni di campo all'interno di un immaginario che va profondamente rispettato.
Pizia Arte
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