L'esposizione presenta l'archivio dell'European Union Prize for Contemporary Architecture - Mies Van der Rohe Award, che viene organizzato dal1988, e offre ai visitatori una panoramica unica circa lo sviluppo dell'architettura in Europa negli ultimi 25 anni.
Con il titolo “Made in Europe” la Commissione Europea e la Fundació Mies van der Rohe in occasione della Biennale Architettura 2014 presentano un mostra inedita che ripercorre 25 anni di architettura europea. L’evento è ospitato a Palazzo Michiel, dal 7 giugno al 4 agosto.
L’esposizione presenta l’archivio dell’European Union Prize for Contemporary Architecture – Mies Van der Rohe Award, che viene organizzato dal1988, e offre ai visitatori una panoramica unica circa lo sviluppo dell’architettura in Europa negli ultimi 25 anni. L’archivio, ospitato dalla Fundació Mies van der Rohe di Barcellona, è la più grande raccolta di documenti sull’architettura contemporanea in Europa e contiene più di 2.500 progetti e 230 modelli originali.
“Nel 2013 il premio ha celebrato il suo 25° anniversario e con l’occasione abbiamo organizzato tutto l’archivio” – dice Giovanna Carnevali direttrice della Fundació Mies van der Rohe – “L’archivio grezzo, come prova fisica del tempo, offre un potenziale di letture plurime. ‘Storie’ diverse diventano utili ad illustrare la ricchezza e l’evoluzione delle architetture nazionali”.
La Fondazione oggi ha la sua sede nel Padiglione tedesco, progettato da Mies van der Rohe nel 1929 a Barcellona, poi demolito e ricostruito nella sua posizione originale nel 1986. “Questa riproduzione è diventata un documento essa stessa, il ‘Documento Zero’; questa è l’origine dell’archivio. Allo stesso modo, l’archivio è composto di documenti e riproduzioni che ci aiutano ad analizzare il passato così come ad immaginare il futuro dell’architettura in Europa” spiega Carnevali.
Nella mostra i visitatori potranno scoprire che la diffusione dell’architettura moderna durante il secolo scorso ha effettivamente eroso le singolarità degli stili a livello di nazioni europee; possiamo quindi ancora parlare di architettura nazionale? Inoltre, c’è una “European-ness” in architettura? Si possono fare dei distinguo nell’ambito dell’architettura europea oltre al fatto che è made in Europe?
Organizzati secondo l’uso (alloggi collettivi, educazione, centri culturali, ecc), i documenti sono estrapolati dall’archivio e sono esposti fuori dal loro contesto. Visti tutti insieme suscitano molte domande e invitano a possibili risposte: cosa significa social housing? Che cosa sono i centri culturali? Come sono progettati gli uffici? Le risposte, anche se diverse, mostrano un background culturale europeo, reso esplicito attraverso la sua definizione di abitare e la sua applicazione architettonica. Nelle diverse soluzioni a queste domande, si può leggere la complessità che si esprime nell’espressione “Made in Europe”.
La mise en scène della mostra è divisa in quattro aree: “Models”, “Data” “Voices” e “Making of “.
Models. La prima e la seconda galleria ospitano una selezione di 150 modelli originali realizzati dai finalisti del premio. In parallelo, la cronologia degli ultimi 25 anni d’Europa mostra le connessioni tra gli sviluppi avvenuti nella politica, nella scienza, nella cultura e nell’architettura.
Data. Questo è il cuore della mostra: vengono visualizzati circa 2500 dei progetti nominati per il premio europeo negli ultimi 25 anni; i disegni che costruiscono lo spazio e i percorsi attraverso pareti di schede, montate su una griglia di 25 x 25 cm., spingono il visitatore a sperimentare la presenza fisica dell’architettura made in Europe. Un codice QR abbinato ad ogni progetto finalista apre il collegamento alle relative immagini e rende la mostra interattiva, grazie ad un Wi-Fi dedicato che offre una fruizione sempre aggiornata dell’architettura contemporanea.
Voices. L’archivio contiene molti altri documenti, elaborati durante le cerimonie di premiazione del Premio, come le interviste con gli architetti vincitori e con i membri della giuria. Una selezione delle interviste viene proiettata sugli schermi di una sala laterale.
Making of. La realizzazione della mostra “Made in Europe” è stata realizzata da un gruppo di 15 studenti della Tècnica Superior de Arquitectura de Barcelona – Universidad Politécnica de Cataluña, il cui intenso lavoro di apertura e revisione di tutti i progetti in archivio è stato ricco di sorprese, come per Benjamin nel disimballaggio della sua biblioteca.
La mostra “Made in Europe” ospiterà due convegni.
Il primo sarà il simposio “European-ness porosity”, organizzato per la cerimonia di inaugurazione il 6 giugno, che si trasformerà in un punto di incontro tra i curatori dei vari padiglioni e i vincitori del Premio delle passate edizioni.
Il secondo dibattito sarà ospitato a metà luglio e vedrà i vincitori della categoria architetti emergenti del Premio Mies van der Rohe discutere insieme ad altri giovani architetti di talento circa il panorama europeo contemporáneo.
Fundació Mies van der Rohe
Provença 318, pral. 2B 08037 Barcelona
T.(+34) 93 2151011 F.(+34) 93 4883685 www.miesbcn.com
PRESS press@miesbcn.com
Conferenza stampa – 6 Giugno h 12:30
Simposio “European -ness porosità ” – 6 Giugno h 15:30
Inaugurazione 6 Giugno ore 17
Palazzo Michiel del Brusà
Cannaregio 4391/A, Strada Nova Venezia