Papagaio. Trentasei film, dieci dei quali inediti, tre installazioni e la ricostruzione di un piccolo cinema. Il progetto espositivo e' un'unica grande opera che accoglie la produzione filmica degli artisti, proposti per temi e concetti. Gusmao e Paiva sono interessati agli studi di ottica e percezione che indagano i meccanismi della visione.
a cura di Vicente Todolí
Pirelli HangarBicocca presenta la mostra "Papagaio", a cura di Vicente
Todolí, dedicata a "João Maria Gusmão e Pedro Paiva," il duo di artisti che
si è contraddistinto nell’ultimo decennio per la capacità di utilizzare in
modo originale il linguaggio del cinema. La retrospettiva (12 giugno – 26
ottobre 2014) è composta da trentanove opere che costruiscono nel loro
insieme un caleidoscopio di immagini, una narrazione “poetico-filosofica”,
come viene definita dagli artisti stessi che indagano i frammenti più
imperscrutabili della realtà e danno vita a un immaginario verosimile fatto
di apparenze a volte documentali, a volte parascientifiche.
La mostra propone trentasei film, di cui dieci nuove produzioni, e tre
installazioni chiamate *Camera Obscura*, di cui una inedita, oltre alla
ricostruzione di un vero e proprio cinema di piccole dimensioni. Le opere
realizzate appositamente per HangarBicocca testimoniano il grande sforzo
produttivo che l’istituzione milanese sta portando avanti a favore
dell’arte contemporanea.
Il progetto espositivo si offre al pubblico come un’unica grande
installazione che accoglie la produzione filmica degli artisti, composta da
lavori realizzati tra il 2004 e il 2014, proposti per temi e concetti alla
base della loro ricerca. Lo spettatore è inoltre invitato a muoversi
liberamente nello spazio, per una fruizione dinamica e per trovare punti di
vista sempre differenti, poiché la percezione cambia col variare della
prospettiva scelta.
I film proiettati nello spazio espositivo, muti e in pellicola 16mm, sono
in maggioranza in *slow motion*, film brevi in cui il rumore meccanico del
dispositivo filmico diventa l’unico sottofondo sonoro. Tra questi, il film *Eye
Eclipse* (2007), esposto alla mostra *Abissologia* (Cordoaria Nacional /
Galeria ZDB, Lisbona, 2008) ispirato alle similitudini tra l'occhio, l'uovo
e la luna e due film realizzati dagli artisti per rappresentare il
Portogallo alla 53ª Esposizione La Biennale di Venezia nel 2009:* The
Soup* (2009),
in cui un gruppo di scimmie si nutre afferrando delle patate da
un'improbabile pentola ricolma di acqua bollente e *3 Suns* (2009) che
prende spunto da uno dei primi esperimenti ottici di Isaac Newton sugli
studi dell’impressione delle immagini sulla retina.
Della mostra fanno parte inoltre tre installazioni strutturate come una
camera oscura, ambienti per la proiezione di immagini in movimento,
testimonianza delle ricerche e dell’interesse degli artisti intorno alle
origini del cinema e alle dinamiche della percezione: *Motion of
Astronomical Bodies* (2010), *Camera Inside Camera* (2010) e *Before
Falling Asleep, a pre-cortical image inside a moving train* (2014).
In generale, le produzioni di João Maria Gusmão e Pedro Paiva hanno un
forte legame con il cinema delle origini e i film sperimentali anni
Sessanta e Settanta, con le ricerche dei meccanismi della visione legati
agli studi di ottica e percezione e con i processi di ricezione ed
elaborazione celebrali delle immagini. Nei loro film è possibile
riscontrare l’influsso delle tradizioni alla base della nascita del cinema:
da un lato la tradizione “documentaristica” dei fratelli Lumière, Auguste
Marie Louis Nicolas (1862 – 1954) e Louis Jean (1864 – 1948), la cui
produzione è strettamente legata alla ripresa del quotidiano e della realtà
senza alcuna interpretazione dell'evento filmato; dall’altra, e in maniera
predominante, la tradizione “magica” attribuita a Georges Méliès (1861 –
1938), universalmente riconosciuto come il "padre" degli effetti speciali,
al quale si riconduce l'invenzione del cinema fantastico e fantascientifico.
Come un cinema composto unicamente da luce e oggetti, con le installazioni
chiamate *Camera Obscura*, gli artisti creano invece, senza l'uso della
pellicola, delle immagini in movimento originate all’interno di ambienti
chiusi e bui, non accessibili allo spettatore. Con questi dispositivi, essi
ricreano il principio retinale della visione, rivelando il meccanismo con
cui le immagini si imprimono al contrario: sulla retina prima di essere
“rielaborate” dal cervello umano.
João Maria Gusmão e Pedro Paiva si servono di un complesso universo di
riferimenti culturali che sono fondamento della loro opera, spaziando dalla
filosofia alla letteratura, dalle scienze naturali alla fisica. Tra gli
autori di riferimento considerano il filosofo Henri Bergson e Friedrich
Nietzsche, il poeta Fernando Pessoa e gli scrittori Victor Hugo, Jorge Luis
Borges e René Daumal. Un ruolo rilevante riveste inoltre la figura di
Alfred Jarry (1873-1907), scrittore, drammaturgo e poeta francese, ideatore
della “patafisica”, definita come «la scienza delle soluzioni immaginarie»
nel libro *Gesta e opinioni del dottor Faustroll* (1898). In questo romanzo
Alfred Jarry espone i principi e i fini della patafisica definendola come
una scienza per la quale non esistono verità assolute ma solo relative e
sempre mutevoli, nella quale tutti i principi assodati possono essere
affermati e contraddetti, in nome dell’assoluta libertà creativa
dell’artista.
*Il titolo della mostra: Papagaio*
Il titolo, in lingua portoghese, *Papagaio* è un rimando a una delle
tematiche più importanti della mostra: la glossolalia, che indica il
"parlare in altre lingue", e più precisamente contraddistingue quei
fenomeni, spesso ricondotti a riti religiosi, in cui vengono pronunciate
parole di un linguaggio sconosciuto, o semplici vocalizzi e sillabe senza
senso. Il pappagallo (che compare in uno dei nuovi lavori) viene ripreso a
velocità estremamente rallentata mentre pronuncia parole incomprensibili e
assurge a metafora dell’impossibile tentativo dell’uomo di proiettare la
propria immagine sugli animali.
*Gli artisti*
João Maria Gusmão (Lisbona 1979) e Pedro Paiva (Lisbona 1977) lavorano
insieme producendo film, opere scultoree, fotografie, installazioni e
antologie di testi. I due si incontrano in ambito accademico durante il
terzo anno del corso di pittura alla University of Lisbon. La loro
collaborazione ha inizio nel 2001 con la mostra *InMemory* alla Galleria Zé
dos Bois di Lisbona, istituzione con la quale ancora oggi collaborano. Le
opere di Gusmão e Paiva si sono sviluppate, nel corso degli anni,
attraverso tre filoni accomunati da macro tematiche denominate dagli
artisti stessi *DeParamnésia, Eflúvio Magnético* e *Abissologia.*
Accanto al loro lavoro di artisti visivi, hanno pubblicato la rivista
filosofica *Eflúvio Magnético*. Molte importanti istituzioni Le Plateau a
Parigi e la Kunsthalle Düsseldorf (2011) hanno dedicato loro mostre
personali. Hanno partecipato a eventi internazionali e mostre come la
Biennale di Gwangju (2010), Manifesta (2008) e la Biennale di San Paolo
(2006). Hanno inoltre rappresentato il Portogallo alla Biennale di Venezia
nel 2009, presso cui sono stati invitati anche nel 2013 nella mostra
principale.
*Il programma espositivo di Pirelli HangarBicocca*
L’esposizione *Papagaio* di João Maria Gusmão e Pedro Paiva si colloca
all’interno del programma di mostre firmato da Vicente Todolí insieme ad
Andrea Lissoni. Il progetto espositivo è presentato in concomitanza con la
mostra personale di Cildo Meireles allestita fino al 20 luglio 2014 e di
Joan Jonas (dal 25 settembre 2014). Il calendario di Pirelli HangarBicocca
proseguirà con le mostre di Céline Condorelli (dicembre 2014), Juan Muñoz
(marzo 2015), Damián Ortega (aprile 2015) e Philippe Parreno (settembre
2016).
Ufficio Stampa
Angiola Maria Gili | tel. 3356413100 | angiola.gili.ex@hangarbicocca.org
Stefano Zicchieri | tel.3346160366 | stefano.zicchieri@hangarbicocca.org
Inaugurazione 11 giugno 2014, ore 19.00
Hangar Bicocca,
via Chiesa 2, Milano.
Orari Giovedì – Domenica dalle 11.00 alle 23.00.
Ingresso libero.