Polacco e per giunta piu' pesante dell'aria. Kuba Bakowski utilizza il mezzo della fotografia e del video per creare installazioni ed oggetti in situazioni sorprendenti. Spesso e' lo stesso artista ad essere protagonista delle proprie opere, sottolineando cosi' il carattere intrinseco e personale delle riflessioni che esse suggeriscono.
L'Istituto Polacco di Roma da quest'anno allarga la sua attività con un
programma dedicato specificamente all'arte contemporanea. A febbraio verrÃ
inaugurata la nuova galleria, la Galleria PL. Le mostre e gli eventi organizzati
nell'ambito del programma della galleria saranno presentati nelle sale
espositive dell'Istituto e in spazi esterni alla nostra sede. L'obiettivo che ci
proponiamo è di far conoscere al pubblico italiano la nuova scena artistica
della Polonia.
A questo scopo organizzeremo mostre e dibattiti dedicati all'arte contemporanea
con la presenza degli artisti, dei direttori delle gallerie e istituzioni, dei
critici e studiosi. Il progetto prevede soprattutto mostre personali e
collettive degli artisti attivi in questo momento. La Galleria PL presenterÃ
inoltre alcune esposizioni ed eventi dedicati alle correnti artistiche moderne
polacche che hanno avuto un ruolo significativo nel XX secolo.
La Galleria PL apre con la personale di Kuba Bakowski dal titolo, Polacco e per
giunta più pesante dell'aria, presente l'artista. L'esposizione successiva -
Vuoti della memoria, Jan Wlodzimierz Zakrzewski - verrà inaugurata il 5 Marzo
2004.
POLACCO E PER GIUNTA PIÙ PESANTE DELL'ARIA
Kuba Bakowski utilizza il mezzo della fotografia e del video per creare
installazioni ed oggetti
in situazioni sorprendenti. Spesso è lo stesso artista ad essere protagonista
delle proprie opere, sottolineando così il carattere intrinseco e personale
delle riflessioni che esse suggeriscono.
All'Istituto Polacco di Roma nella mostra Polacco e per giunta più pesante
dell'aria Bakowski esporrà i suoi lavori video, opere che tradiscono la tendenza
dell'artista all'ironia. Kuba Bakowski conduce con lo spettatore un gioco
visuale pieno di associazioni atipiche. Ai sogni ad occhi aperti e alle sue
intuizioni, l'artista infonde una forma reale, presentandoli come attraenti
esperienze. Alla mostra si potranno vedere: Test di Aeronautica, (2003), Lavori
pittorici (2002) e Colombi di città (2000). Nelle prime due opere l'artista
esamina la realtà ; indica, utilizzando una forte dose di ironia, il nostro modo
superficiale di esistere nella realtà circostante. Colombi di città è,invece,
uno dei suoi primi lavori in cui tocca il problema dell'ingerenza della realtÃ
artificialmente creata, nella vita quotidiana. L'artista ha sviluppato nelle
opere il tema incentrato sul problema dei media e del loro influsso integrale
sull'uomo .
Il titolo della mostra romana riprende le parole di Kuba Bakowski che
rispecchiano il suo stato d'animo. Uno stato che è riuscito a definire solo dopo
una serie di esperimenti condivisi col pubblico attraverso le opere video a cui
potremo assistere alla mostra presentata nella Galleria PL.
A volte, come accade ai personaggi di alcuni romanzi di Philip K. Dick, il mio
scrittore preferito, ho la strana impressione che sto funzionando in parallelo
in un mondo altro, adiacente al nostro. Questa seconda realtà mi piace assai
meno dell'amichevole(ne converrete) e simpatico mondo che abitiamo
quotidianamente.
Nel mondo-incubo non ho mai lasciato, nemmeno per un momento, il pianeta Terra,
resto invece un polacco, per giunta più pesante dell'aria.
Kuba Bakowski
Convinto della verificabilità dell'apparentemente non verificabile, Kuba
Bakowski usa metodi propri per esplorare a fondo la realtà . Nella sua breve vita
ha già svolto una serie di esperimenti, in conseguenza dei quali dichiara la
propria simpatia per il nostro pianeta. Kuba non sarebbe mai giunto a queste
conclusioni, se non fosse dotato di caparbietà , inventiva e precisione.
Alla mostra romana verranno presentati i lavori che tradiscono la tendenza di
Kuba Bakowski a compiere ricerche su questioni al confine tra la realtÃ
terrestre ed extraterrestre. Ai sogni ad occhi aperti e alle sue intuizioni,
l'artista infonde una forma reale, presentandoli come attraenti esperienze. La
sua determinazione ha reso possibile la creazione dei Test di Aeronautica. Due
video mostrano il tentativo di vincere la forza di gravità . Kuba e la sua
assistente tentano di librarsi in aria con l'ausilio di oggetti di comune
impiego quali un aspirapolvere e un asciugacapelli. Anche l'installazione
Leggero nell'etere del 2000 esprime, attraverso una semplice costruzione che gli
permette di viaggiare nello spazio, la fascinazione dell'autore per il volo e i
viaggi interplanetari. Nei Lavori pittorici (2002), presentati a Roma, Kuba
Bakowski si misura con l'enorme superficie di una parete bianca. Nel giro di una
decina di minuti la trasforma nella bandiera polacca. Ogni tanto mette da parte
il pennello e compie una serie di azioni astratte. Ogni volta torna a dipingere,
fino a terminare la bandiera bianca e rossa. Qui traspare, oltre all'interesse
verso l'uomo in quanto abitante del pianeta Terra, quello verso l'uomo
condizionato dall'appartenenza a uno stato. Il "polacco" e tutto ciò che sta
dietro a tale termine è anche il tema di un precedente lavoro video, La Bandiera
(2002). Il film presenta un uomo mezzo nudo che solleva pesi sullo sfondo della
bandiera bianca e rossa. Il sollevatore di pesi emette suoni che indicano un
enorme sforzo. In ambedue i lavori i mezzi impiegati per convincersi del senso
dell'idea dello stato sono assurdi.
Nei Test di Aeronautica e nei Lavori Pittorici va rivolta particolare attenzione
al momento del distacco da terra, della perdita di equilibrio. Grazie a ciò
l'artista rientra nella realtà con un nuovo bagaglio di esperienze, con la
convinzione di essere legato al pianeta Terra. Il risultato finale della serie
di esperimenti è l'assoluta consapevolezza dell'artista di essere un polacco,
per giunta più pesante dell'aria.
Un altro lavoro di Kuba Bakowski presentato alla mostra romana sarà Colombi di
città . L'installazione video impiega cinque schermi televisivi dove appare la
familiare immagine di un piccione che passeggia nervosamente. Gli uccelli
trasportati nello spazio del video vengono sottoposti a un semplice intervento
che fa sì che i loro movimenti siano stimolati dall'artificiale realtÃ
elettronica. Nella misura in cui progredisce l'incapacità del sistema
elettronico, diminuisce la capacità degli uccelli di muoversi. Se i video di cui
si è accennato prima registravano le esperienze dell'artista in quanto
appartenente al genere umano, nei Colombi di città egli si pone nel ruolo del
Kreatore di una realtà coesistente, del tipo dell'Architetto di "Matrix".
Effetto collaterale degli esperimenti di Kuba Bakowski è lo smascheramento del
sistema in cui viviamo. I principali strumenti dell'artista sono l'ironia e il
senso dell'assurdo, completamente privi di qualsiasi elemento moralistico. Per
questo è possibile seguire di buon grado la sua voce, affidarsi alla sua
capacità di vigilanza e rendersi immuni al sistema.
Inaugurazione: venerdi, 6 febbraio 2004
Ore 19.00
La mostra resterà aperta fino al 27 febbraio 2004 Orario: dal lunedì al venerdì,
ore 10 - 18
Informazioni: Anna Jagiello, Galleria PL/ Istituto Polacco di Roma, Via Vittoria
Colonna 1,
00193 Roma, tel. 0636004641, 0636000723, fax. 0636000721