Matteo Sanna
Silvano Tessarollo
Daniele Pulze
Gianfranco Mazza
Francesco Cossu
Daniele Carpi
Esteban Ayala
Alberto Zanchetta
L'obiettivo e' quello di trasformare tutto l'edificio in superficie espositiva, dove i fruitori possano fare esperienza diretta dell'intero complesso architettonico. Il processo iniziato gia' a febbraio, si arricchisce di lavori di Pulze, Sanna e molti altri.
a cura di Andrea Zanchetta
Come recita un detto tedesco: Alle Guten Dinge Sind Drei ("Tutte le cose buone sono tre"). In attesa della pausa estiva, il terzo appuntamento de Il collasso dell'entropia propone una serie di nuovi interventi all'interno del MAC di Lissone, arricchendo ulteriormente la "collezione espansa ed effimera" del museo. L'obiettivo è quello di trasformare tutto l'edificio in superficie espositiva, ossia in uno spazio in cui i fruitori possano fare esperienza dell'intero complesso architettonico. Dal mese di febbraio, una ricca e variegata selezione di opere ha iniziato a trasformare il museo in un grande ed eclettico contenitore per l'arte e il design. Alle opere di Andreco, A/R Studio,Arruzzo, Bergamasco, Bosco, Canesi, Carboni, Consiglio, Coser, Consani, Dal Molin, Dall'O, Damiani, De Bernardo, Facco, Fossati,Gligorov, Grassino, Hernández,Eškinja, Gilberti, Kehrer, Manzini, Mazzonelli, Persiani, Prevedello, Sal, Serusi, Spanghero, Spinelli, Termini e Vendramel si affiancano ora quelle di sette nuovi autori.
Riflettendo sul collasso dell'ordine gerarchico, l'installazione Tu envidia es mi progreso di Esteban Ayala [Quito, Ecuador, 1978] propone un monumento composto soltanto da una postazione vuota sulla quale l'artista invita le persone a salire. L'intervento artistico di Daniele Carpi [Chiavenna,1976] si inserisce direttamente nell'architettura dell'edificio. Sfruttando la soglia del vecchio ingresso del MAC, l'artista ha creato una struttura che occupa uno spazio intermedio (né all'interno né all'esterno del museo) ove saranno collocate delle sculture modellate con materiali organici.
Francesco Cossu [Carbonia, 1985] presenta alcune "armi da fuoco" realizzate assemblando materiali poveri e riciclati; la ricerca di Cossu è infatti incentrata sul recupero e la ricombinazione di materiali, immagini e idee che vengono comunemente considerate dei "rifiuti". Le opere di Gianfranco Mazza [Soveria Mannelli, 1988] fanno parte della serie Woodendraftche consiste in disegni generati attraverso l'uso del legno e delle sue difformità cromatiche e "linfatiche". Le opere danno vita a geometrie minimali la cui natura equivoca ci costringe a commettere un errore di valutazione.
La Scatola della linea verticale di Daniele Pulze [Piove di Sacco, 1988] si basa sul presupposto che un'architettura è una scatola cartesiana: spazio fisico-geometrico in cui possiamo visualizzare linee e piani. In questo contesto linea e scatola si possono incontrare, e aprire una scatola può portare a immaginare una linea che vi fuoriesce; allo stesso modo, spostare una scatola equivale a spostare una linea.
Days before you came di Matteo Sanna [San Gavino Monreale, 1984] è un calco del volto dell'artista, ottenuto utilizzando una federa di lino imbevuta di amido di mais, colla e vernice acrilica. Il calco della testa forma un tutt'uno con la federa ricamata, come a voler ribadire che il vissuto dell'artista è il principale elemento indagato, in questo caso presente anche a livello "fisico".
L'urgenza del messaggio di Silvano Tessarollo [Bassano del Grappa, 1956] si coglie nell'uso di materiali naturali e industriali, nei quali possiamo riconoscere il nostro destino, un destino a cui concedere (forse) una possibilità... L'eterna tensione tra uomo e natura si connatura in due volti deformati: il primo è espressione della sua stessa decadenza, il secondo è privo di un occhio e chiede udienza alla nostra coscienza.
Immagine: Gianfranco Mazza, "Untitled" 2014 - assemblaggio in legno
Ufficio stampa
CLP Relazioni Pubbliche
Anna Defrancesco
Tel. +39 02 36755700 - anna.defrancesco@clponline.it
Inaugurazione 21 giugno alle 18.30
Museo d'Arte Contemporanea di Lissone,
viale Padania 6, Lissone.
Martedì, Mercoledì e Venerdì 15.00 - 19.00, giovedì 15.00 - 23.00, sabato e Domenica 10.00- 12.00 / 15.00 - 19.00.
Ingresso libero.