Tra popolarita' e arte. La mostra esplora attraverso 26 scatti creazioni cinematografiche che, dalla fase piu' ribelle fino alle opere piu' recenti, sono sempre state spinte dalla tendenza alla sperimentazione. In occasione della XV edizione del Festival La Milanesiana.
A cura di Tinto Brass e Caterina Varzi
Allestimento di Luca Volpatti
Nell’ambito della XV edizione del Festival La Milanesiana Letteratura Musica
Cinema e Scienza, ideata e diretta da Elisabetta Sgarbi, il 28 giugno alle ore 18 sarà
inaugurata presso l’Università IULM la Mostra “Tinto Brass. Tra popolarità e arte”.
Interverrà in questa occasione Vincenzo Trione.
La mostra, curata da Tinto Brass e Caterina Varzi, esplora attraverso 26 scatti le
creazioni cinematografiche più importanti e il dietro le quinte di un lavoro che, dalla
fase più ribelle, di “protesta” dei primi anni, fino alle opere più recenti, è sempre
stato spinto da un forte gusto della sperimentazione, e che ha portato il regista a
contatto con i maggiori artisti del cinema degli ultimi 50 anni, italiani e
internazionali, da Alberto Sordi a Gigi Proietti, a Giancarlo Giannini, Jean‐Luc
Trintignant, Vanessa Redgrave, Peter O’Toole.
Tinto Brass sarà ospite della Milanesiana il 5 luglio, per un corpus di appuntamenti
a lui interamente dedicati: presso la Sala Buzzati della Fondazione Corriere della
Sera a partire dalle ore 15.00 ci sarà la proiezione dei suoi film: La Vacanza (1972,
90’); L’urlo (1968, 93’); Col cuore in gola (1967; 107’). Interverranno Tinto Brass,
Caterina Varzi, Gianni Canova. Alle ore 21.00 Tinto Brass leggerà un suo testo inedito
dedicato al tema della Milanesiana, La fortuna e il destino e verranno proiettati i
suoi film Tempo Libero (1964, 8’); Tempo lavorativo (1964, 8’), e, al termine del
concerto per piano di Antonio Ballista, il lungometraggio Chi lavora è perduto (1963,
85’).
Tinto Brass, formatosi alla scuola di Joris Ivens e, successivamente, aiuto regista di Roberto
Rossellini, si è sempre distinto per il suo spirito trasgressivo e per la capacità di esprimere in
pellicole di forte impatto emotivo le sue ossessioni stilistiche. Prima il periodo ribelle, anarchico e
sperimentale, poi quello erotico che lo ha consacrato maestro del genere. Se è vero che fino
ad Action (1979) gli argomenti affrontati dal regista veneziano potrebbero essere ascritti al
cosiddetto cinema impegnato, e che invece da La chiave (1983) fino a Hotel
Courbet (cortometraggio del 2008) domina la dimensione erotica, va ricordato che nei suoi film il
tema non coincide con il contenuto, né con la forma. Sul piano della resa cinematografica, infatti,
per Brass, la forma primeggia sul contenuto, il significato si desume dal significante. Ha sempre
curato personalmente il montaggio di tutti i suoi film, il che dà alla sua opera un’unità espressiva
da cinema d’autore.
Vincenzo Trione insegna Storia dell'arte contemporanea e Arte e nuovi media all’Università IULM
di Milano. Collabora con il “Corriere della Sera”. Commissario generale di “Valencia09”, ha curato
mostre d’arte contemporanea in Italia e all’estero (tra le altre, El siglo de de Chirico all’IVAM di
Valencia, Sironi/Permeke, Dalí e Savinio al Palazzo Reale di Milano, Post‐classici al Foro romano e
al Palatino di Roma). Oltre a numerosi saggi su momenti e figure delle avanguardie artistiche del
Novecento, ha pubblicato monografie su Apollinaire, Soffici e de Chirico.
Inaugurazione 28 giugno ore 18
Interviene Vincenzo Trione
Università IULM
IULM1, V piano
Via Carlo Bo, 1 Milano
Ingresso libero