Ritratti in astronave. In mostra il suo colorato e allo stesso tempo disperato mondo. La sua produzione pittorica si puo' suddividere in due serie: le astronavi e i volti.
Antonio Brizzolari è un pittore poeta fiorentino, ma è anche un uomo fuori dal comune che ha dedicato tutta la sua vita “irregolare” all’arte e alla pratica artistica. Brizzolari esprime, non limitandosi alla sola pittura, le pulsioni che ribollono nella sua anima: rabbia, passione, disperazione. La sua azione creativa, dettata dall’impulso che egli definisce “razionale”, avviene in maniera fulminea e risponde a un bisogno fisico oltre che mentale, senza nessuno scrupolo sulla scelta dei supporti, delle tecniche o delle dimensioni. È affascinante il contrasto tra le questioni cupe e disperate affrontate da Brizzolari e i colori sgargianti, a volte addirittura fluorescenti, che utilizza per rappresentarle.
La sua produzione artistica si può suddividere in sezioni tematiche, due delle quali hanno l’aspetto della serie: le astronavi e i volti, costituiscono la sua più cospicua produzione. Entrambe realizzate per la maggior parte durante gli anni di frequentazione del Centro di attività espressive “La Tinaia”, spazio creativo gestito dalla ASL di Firenze.
Le astronavi sono visioni che ricordano cartoni animati, realizzate con una pittura fanciullesca dai colori accesi e gioiosi, che nascondono però una forte disperazione e un sentimento di ansia e paura per il futuro.
La serie dei volti è la più numerosa, oltre cinquanta lavori in cui Brizzolari si esercita nella rappresentazione e sperimenta accostamenti di colori e tecniche. Non propriamente ritratti, la maggior parte di essi sono di tre quarti, formati solo da linee di contorno e campiture di colore piatto.
Il risultato sono profili drammatici e quasi bestiali, smorzati come suo solito da colori accesi che vanno dal rosa shocking al verde mela. Oltre alle due serie, Brizzolari ha realizzato opere maggiormente narrative, espressioni di un forte disagio ma anche di una fantasia illimitata.
In mostra una mirata selezione di opere introduce al suo straordinario, colorato e nello stesso tempo disperato mondo, da scoprire per intero nel libro Antonio Brizzolari. Quasi un autoritratto. Appena pubblicato da Mandragora, 160 pagine a colori, in italiano e in inglese, nasce da un’idea del fratello dell’artista Giuseppe Brizzolari, è curato dalla storica dell’arte Elena Bottinelli, contiene una prefazione del direttore della Galleria degli Uffizi Antonio Natali e una serie di fotografie, molte delle quali inedite, realizzate dal fotografo Aldo Fallai.
Inaugurazione mercoledi' 18 giugno, ore 18
Agora|Z
Palazzo Strozzi piazza Strozzi Firenze
tutti i giorni ore 10-20, giovedì 10-23
ingresso libero