Museo Internazionale delle Ceramiche MIC
Faenza (RA)
viale Alfredo Baccarini, 19
0546 697311 FAX 0546 27141
WEB
La ceramica che cambia
dal 27/6/2014 al 31/1/2015
mar-dom 10-19, chiuso il lunedi'

Segnalato da

Stefania Mazzotti




 
calendario eventi  :: 




27/6/2014

La ceramica che cambia

Museo Internazionale delle Ceramiche MIC, Faenza (RA)

Da Fontana a Leoncillo, da Melotti a Ontani. Il tema della mostra e' la ceramica, materiale con il quale artisti nazionali e internazionali si sono relazionati. Il percorso espositivo inizia con Arturo Martini concludendo con l'arte povera: un excursus sulla scultura del '900.


comunicato stampa

a cura di Claudia Casali

Neocubismo, informale, pop art, minimalismo, arte concettuale: *La ceramica che cambia. La scultura ceramica in Italia dal secondo dopoguerra* in mostra al Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza dal 28 giugno 2014 al 1 febbraio 2015 racconta, in centoventi opere, come dal dopoguerra fino agli anni 2000, l’approccio alla ceramica sia cambiato avvicinandosi sempre più al valore scultoreo.

Uno sguardo, ad oggi inedito, di un percorso di grande eccellenza artistica nella quale l’Italia ha avuto un ruolo chiave e indiscusso. “Persiste una notevole difficoltà critica – scrive Claudia Casali, curatrice della mostra - nell’affrontare la dimensione 'scultura ceramica', per decenni vincolata ad ottuse gerarchie di genere legate ad una presunta genialità scevra dalla tecnica. Il presunto ‘primato delle arti alte’, contro cui lo stesso Martini si scaglia”.

Così per la prima volta vengono esposti assieme ai grandi protagonisti del cambiamento della scultura italiana, non solo ceramica, come: Arturo Martini, Lucio Fontana, Leonardo Leoncillo, Fausto Melotti, Nanni Valentini, altri artisti che ai grandi si sono ispirati, ma non per questo sono meno importanti come Sebastian Matta, Diato, Asger Jorn, Aligi Sassu, Angelo Biancini, Domenico Matteucci, Pino Spagnulo, Giacinto Cerone, Ugo Nespolo, Enrico Baj, Pablo Echaurren, Luigi Ontani, Giosetta Fioroni, Mimmo Paladino, Bertozzi & Casoni, per citare solo i più noti.

Si comincia con Arturo Martini. Martini nel 1945 scrisse: “La statuaria è morta, ma la scultura è viva” anticipando i temi a venire e influenzando moltissimi artisti con connotazioni poetiche che richiamano certe soluzioni martiniane ed espressioniste. Poi la mostra si snoda attraverso la sezione del picassismo e del neocubismo, due eredità importanti che in ceramica vengono sviluppate tra gli anni ’50 e ’60, fino ad arrivare alla grande stagione dell’Informale (Leoncillo e Fontana) e alle sue molteplici declinazioni, per passare alla dimensione astratta che dalla metà degli anni Sessanta porta un rinnovamento e una riflessione sulla ceramica come rivestimento o intervento architettonico a partire da invenzioni modulari. Quelli sono anche gli anni “poveristi” dove la ceramica viene apprezzata come “terra” e per la sua dimensione organica, fino a concludere con una parte dedicata ai percorsi più eccentrici nel quale spiccano percorsi singolari e molto personali: come Fior, Bonaldi, Antibo, Marano, Laveri e Leoni.

Grazie a questa mostra il Museo Internazionale delle Ceramiche rispolvera dai depositi una cinquantina di pezzi della propria collezione.
“Questo è molto importante – sostiene Pier Antonio Rivola, presidente della Fondazione Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza - perché ci permette di fare emergere dai nostri depositi opere straordinarie che fino ad ora non erano state esposte e che finalmente potranno essere ammirate dal pubblico”.
Ogni martedì di luglio e agosto visita guidata aperitivo alle 18 compresa nel prezzo di ingresso alla mostra.

La mostra è organizzata grazie al fondamentale contributo *d*ella Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, con il sostegno di Banca di Romagna-Gruppo Cassa di Risparmio di Cesena e di Regione Emilia Romagna, rientra nella attività di Faenza per Ravenna Capitale 2019, con la collaborazione di un Comitato Scientifico di studiosi d’eccezione: Maria Vittoria Marini Clarelli, Soprintendente Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma; Luigi Ficacci, Soprintendente PSAE Bologna; Cecilia Chilosi, studiosa della ceramica ligure; Flaminio Gualdoni, critico e storico dell’arte, docente all’Accademia di Belle Arti di Brera; Nico Stringa, storico dell’arte, docente all’Università Cà Foscari di Venezia, Claudia Casali, direttrice del MIC in Faenza.

*Elenco degli artisti in mostra*
Aldo Ajò, Attilio Antibo, Marino Baitello, Enrico Baj, Germano Belletti, Roberto Bertagnin, Angelo Biancini, Nello Bini, Federico Bonaldi, Luigi Broggini, Antonia Campi, Carlos Carlé, Nino Caruso, Pietro e Andrea Cascella, Bertozzi & Casoni, Pino Castagna, Giacinto Cerone, Sandro Cherchi, Salvatore Cipolla, Albert Diato, Pablo Echaurren, Ansgar Elde, Agenore Fabbri, Marcello Fantoni, Candido Fior, Giosetta Fioroni, Lucio Fontana, Mariano Fuga, Goffredo Gaeta, Emidio Galassi, Guido Gambone, Franco Garelli, Nedda Guidi, Asger Jorn, Giorgio Laveri, Leoncillo Leonardi, Alfonso Leoni, Adriano Leverone, Sandro Lorenzini, Ugo Lucerni, Giuseppe Lucietti, Luigi Mainolfi, Ugo Marano, Guido Mariani, Marino Marini, Arturo Martini, Roberto Sebastian Matta, Domenico Matteucci, Salvatore Meli, Fausto Melotti, Francesco Messina, Carlo Negri, Ugo Nespolo, Luigi Ontani, Mimmo Paladino, Andrea Parini, Giovanni Petucco, Pompeo Pianezzola, Antonio Recalcati, Francesco Rigon, Aldo Rontini, Ivo Sassi, Aligi Sassu, Giorgio Saturni, Carlo Sbisà, Giancarlo Sciannella, Pino Spagnulo, Enrico Stropparo, Gavino Tilocca, Alessio Tasca, Guerrino Tramonti, Panos Tsolakos, Nanni Valentini, Antonio Violetta, Arrigo Visani, Tono Zancanaro, Carlo Zauli, Umberto Zimelli.

Ufficio stampa
Stefania Mazzotti - Ufficio Stampa Museo Internazionale delle Ceramiche cel. 339/1228409, ufficiostampa@micfaenza.org

Inaugurazione 27 giugno alle 18

Museo Internazionale della Ceramica MIC
viale Alfredo Baccarini 19, Faenza.
Orario: dal martedì alla domenica dalle 10 alle 19, chiuso il lunedì.
Ingresso: 8 euro.

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