Nel''ambito del Festival Voci dal Deserto inaugurano le mostre di Pierluigi Rizzato, Gianni Giatti, Iago Corazza, Greta Ropa e Ivano Adversi.
Le mostre sono inserite nelle manifestazioni del festival Voci dal Deserto
Immagini dall’Africa
Mostre a cura di Cristina Berselli/TerzoTropico
Savane Africane
Fotografie di Pierluigi Rizzato
La migrazione di milioni di erbivori, i grandi predatori e l'eterna lotta per la vita
nella savana del Serengeti sono il soggetto delle foto di Pierluigi Rizzato.
Fotografo da oltre venticinque anni, si dedica con particolare passione e impegno alla fotografia naturalistica. La realizzazione delle sue immagini coniuga una profonda conoscenza delle caratteristiche dei soggetti, acquisita attraverso studi e ricerche, oltre ad una paziente osservazione sul campo. Le riprese, sorprendenti dal punto di vista estetico per la varietà dei colori e per la sapiente scelta compositiva, offrono altresì la possibilità di una lettura "scientifica" del comportamento animale, in quanto "congelano" il soggetto nel loro movimento naturale.
Migrazione - i Fulani e il fiume Niger
Fotografie di Gianni Giatti
I Fulani, popolazione nomade, abitano un territorio vasto che si dvide tra mauritania, Mali, Niger, Burkina Faso. Spostano le proprie mandrie, seguendo il ritmo stagionale delle piogge, dai pascoli della Mauritania a quelli a sud del Mali e in Niger.
I questo viaggio incontrano il fiume Niger, che devono far atrraversare dalla mandrie, composte da centinaia di migliaia di capi. Il punto di incontro di tutte le mandrie, per la transumanza è Diafarabè. Al termine della stagione delle piogge, quando l'acqua è più bassa, i mandriani attraversano il fiume Niger con i loro animali e si riuniscono per qualche giorno con le famiglie in attesa di scegliere un nuovo terreno di pascolo.
Vodoun ceremony.
Fotografie di Iago Corazza e Greta Ropa
Viaggio tra riti i sconosciuti e le cerimonie occulte del Ghana, Togo, Benin e Burkina Faso.
Uno straordinario percorso tra riti, costumi e cerimonie delle popolazioni dell’Africa Occidentale, sulle tracce di un culto tramandato da generazioni ed importato dagli schiavi nel Nuovo Mondo. Uno spettacolare reportage che mostra immagini inquietanti di un universo affascinante e sconosciuto, tuttora cuore pulsante della religiosità africana: il Vodoun. Immagini uniche e sconvolgenti delle cerimonie che da secoli vedono coinvolti gli appartenenti a queste splendide etnie. Custodite dalla complessità di miti e poteri occulti, vi mostriamo per la prima volta immagini di segreti ancestrali, di complesse ed elaborate procedure e di antichissimi rituali magici.
Dogon, il popolo delle stelle
Fotografie di Ivano Adversi
Negli insegnamenti religiosi più segreti dei Dogon vi è la descrizione di una stella praticamente invisibile ad occhio nudo e assai difficile da osservare persino con l’aiuto di un telescopio, tanto che non ne esistevano fotografie prima del 1970. I Dogon asseriscono che tale conoscenza (rivelata al famoso etnologo francese Marcel Griaule negli anni 1930 e 1940) era stata loro insegnata da visitatori venuti da un altro sistema stellare. La stella che descrivono è nota agli astronomi con il nome di Sirio B, mentre per i Dogon è Po Tolo.
Popolo rimasto a lungo sconosciuto, vive in una zona del Mali chiamata Falaise di Bandiagara, la città più vicina e capoluogo della zona.Una zona impervia che fu dimora del popolo Tellem Si ritiene che i Tellem fossero un popolo di pigmei provenienti dall'Africa subsahariana. In un primo periodo abitarono le grotte sui pendii della falesia; in seguito, iniziarono a costruire case e granai dalla caratteristica forma a tronco di cono, ancora oggi visibili in diversi punti della scarpata.
Inaugurazione 9 luglio ore 18.30
Quadriportico Chiostro Ex Ospedale Roncati
via S. Isaia, 90 (cortile interno) Bologna
tutti i giorni 9-20
ingresso libero