Mostra sui tatuaggi
Pietro Sedda sin dalle sue prime apparizioni in pubblico ha fatto del mascheramento e dell'ambiguita' gli elementi caratterizzanti di una ricerca artistica che spazia dalla pittura alla fotografia, dal video alle installazioni performative. Lo stile pittorico si muove con disinvoltura fra una dimensione fumettistica e certe atmosfere prossime alla Bad Painting inglese ma non mancano dotte e ironiche citazioni della pittura pompier, della quale fa suo il gusto per la pennellata morbida e ricca di preziosismi stilistici, amplificandone il velato erotismo di cui e' intrisa ma piegandola alle perversioni dell'oggi, pedofilia compresa. Nato da un'operazione di pura marca situazionista - con spericolati e teatrali interventi di parassitismo estetico alle spalle di altri artisti -, Pietrolio si diverte a istillare dubbi sulle certezze morali e di natura sessuale che fanno da corazza alla cosiddetta normalita' ma, soprattutto, a mettere in discussione il voyeurismo di cui e' pregna la nostra quotidianita' che ci porta, inesorabilmente, a essere contemporaneamente attori e spettatori. Eros e Thanatos sono le polarita' che l'attraggono: nelle sue "scorrerie" l'artista ci fa penetrare nei meandri del sesso fai-da-te apertisi nell'era di internet, utilizzando, spesso, il medium fotografico con una grammatica al contempo elementare e sofisticatissima. La stessa che utilizza nei "luoghi del dolore", nella fattispecie le sale d'attesa e i corridoi degli ospedali o le dimesse anticamere degli obitori, luoghi di sosta e di tempi scanditi da una sequenza lunghissima di secondi che spingono, lentamente e inesorabilmente, verso una tragedia annunciata. Luoghi sciatti e silenti abitati da sedie vuote e oggetti abbandonati, evocanti una morte anch'essa sciatta, distratta e indifferente. Inaugurazione 22 luglio alle 19. Ingresso libero.