Ciclo di mostre che si inaugura con la prima esposizione di Gianni Gori che esporra' una sua installazione dal titolo Valerio Deho' e i suoi ritratti.
Comune di Cattolica/Assessorato alla Cultura/Centro Culturale Polivalente
Ciclo di mostre che si inaugurerà con la prima esposizione sabato 14 febbraio 2004 alla Galleria Comunale S.Croce di Cattolica. Gianni Gori esporrà una sua installazione dal titolo Valerio Dehò e i suoi ritratti. Apertura della mostra a partire dalle ore 16.
14 - 29 febbraio 2004
GIANNI GORI
Valerio Dehò e i suoi ritratti
6 - 21 marzo 2004
FLAVIO MARCHETTI
Tuol Sleng
27 marzo - 12 aprile 2004
PIERO DELUCCA
Stakeholder : portatori di interesse + 1 libro
giovedì 26 febbraio 2004 alle ore 18 incontro con il critico VALERIO DEHO' sul tema Fotografia e contemporaneità , presso la Galleria S.Croce.
Si aprirà sabato 14 febbraio 2004 a partire dalle ore 16 alla Galleria Comunale S.Croce di Cattolica (via Pascoli, 21) la mostra di Gianni Gori - Valerio Dehò e i suoi ritratti, nell'ambito della rassegna intitolata Luogo Comune, organizzata dal Centro Culturale Polivalente del Comune di Cattolica e curata da Valerio Dehò.
Luogo comune è locuzione usata spessissimo, entrata prepotentemente come refrain anche nel linguaggio dei pubblicitari; nulla di male se anche in questo titolo attribuito al ciclo di mostre che mette insieme tre artisti, Gianni Gori appunto che darà avvio alla rassegna, Flavio Marchetti, Piero Delucca, si è abusato dei suoi rimandi semantici. Il luogo (lo spazio espositivo) è comune (agli artisti); ai luoghi comuni alludono, o latamente dissociano il loro percepire la realtà , i tre artisti che condividono il progetto. Con diversi esiti, diversa formazione ed estrazione essi sono tentati o meglio sedotti dal mezzo fotografico.
Nella loro dissonanza risiede la forza d'urto delle tre monografie che vengono presentate a partire dal 14 febbraio sino al 12 aprile 2004 alla Galleria S.Croce di Cattolica, in successione, solidificando ciascuna la propria impronta e offrendo al pubblico, in tre diversi momenti, 'un tracciato del visivo' carico di significati. Nel lavoro presentato da Gianni Gori nella mostra d'apertura si indaga sui risvolti concettuali e psicologici del rapporto tra artista e critico e sulla fenomenologia del visibile.
Scrive Valerio Dehò a cui è dedicata la mostra di Gori : “La critica delle arti è spesso cieca. Il critico rende visibile ma è invisibile... La logica indiziaria – utilizzata nella ricerca di Gianni Gori - è basata su di un procedimento progressivo di scoperta.Ogni particolare diventa una tessera di un mosaico da comporre con il ragionamento e l'osservazione. L'immagine del critico d'arte (colui che per antonomasia guarda e giudica) viene così fatta regredire allo stadio oggettuale con un procedimento di inversione. Il metodo della critica viene applicato al critico. In questo modo Gori traccia un teorema visivo la cui soluzione spetta in ultima analisi a colui che guarda. E' proprio il pubblico che deve effettuare questa operazione di riconoscimento.†Sarà infatti il pubblico che verrà in qualche modo coivolto nella decrittazione del percorso espositivo, circoscritto al rigore essenziale di alcune immagini (i ritratti) e di un video col quale viene letto un testo del critico: â€Non è un testo esplicativo - scrive ancora Dehò- di quello che si ascolta, al contrario è un ulteriore indizio. Bisogna valutare questo elemento come parte integrante del lavoro.I colori richiamati dalla voce e proiettati sulle pareti sono un'ulteriore traccia per accostare una verità che si situa tra parola e immagineâ€.
Con il termine fotografia ormai si circoscrive in una parola divenuta troppo angusta un insieme estremamente ricco di stimoli visivi e di immagini realizzate sotto un comun denominatore tecnico, ma il cui senso assume significati distantissimi in base ai media su cui quelle stesse immagini vengono riprodotte e circolano o vengono offerte alla visione.
Dopo l'esperienza di Gianni Gori, incentrata sulle oscillazioni dell'identità del critico d'arte e del suo rapporto con l'artista, si proseguirà il 6 marzo 2004 con Tuol Sleng: con questa mostra si entrerà nella dimensione della realtà spinta alla sua forza evocativa più estrema nella rappresentazione offerta da Flavio Marchetti dei luoghi da lui visitati a più riprese in Cambogia; abbandonando la visione più convenzionale del reportage per il racconto dispiegato, là il fotografo ha varcato la soglia di uno dei luoghi cult dell'orrore, all'interno del quale, nel silenzio agghiacciante di particolari solo apparentemente suggeriti come 'passaggi visivi' di un luogo(Tuol Sleng ex università , ex luogo di tortura dei Khmer rossi, musealizzazione dell'orrore oggi) rieccheggiano le “voci dall'infernoâ€.
Con Piero Delucca, a partire dal 27 marzo 2004, l'approdo del ciclo espositivo Spazio Comune è verso una fotografia strutturata su modelli percettivi generati dai media di nuova generazione dove i frammenti rappresentati oltrepassano il supporto (fotografico/visivo) e raggiungono l'essenza delle 'cose', immettendole in un movimento circolare, in un passaggio continuo di energia, dal mondo reale al mondo virtuale e viceversa. Sta ancora una volta all'osservatore parteciparvi liberamente, condividere i nessi, legarsi al flusso continuo delle immagini selezionate nella loro casualità o ancorarsi al bisogno della forma spesso suggerita dall'artista, in accostamenti ( dittici ) dove il molto lontano convive con l'estremamente vicino, dove la ripetizione funge da catalizzatore e il meccanismo associativo che ne nasce agisce senza vincoli.
Gianni Gori è nato a Cervia dove vive; è docente di scultura (e per breve tempo anche direttore) all'Accademia di Belle Arti di Ravenna.
Flavio Marchetti è nato a Misano, è fotografo, editore e viaggiatore ancora instancabile; si occupa di progetti che riguardano la fotografia letta in una 'dimensione architettonica' nel rapporto con spazio reale e spazio virtuale.
Piero Delucca è nato a Rimini. Si occupa di fotografia (e arte) dalla fine degli anni '80.
Valerio Dehò ha studiato Estetica con il prof. Luciano Anceschi e Semiotica con Umberto Eco.
Si è laureato in filosofia del linguaggio nel 1979. Attualmente è docente di Didattica e Pedagogia dell'Arte presso l'Accademia di Belle Arti di Ravenna. Ha curato il Progetto Novecento per il Comune di Reggio Emilia dal 1997 al 2000. Attualmente è curatore presso il Kunsthaus di Merano (BZ). Dirige il Click Art Museum, un progetto in rete collegato con le banche dati sull'arte in Europa. Dal 1980 a oggi ha curato in Italia e all'estero 106 mostre d'arte contemporanea e pubblicato 21 monografie editoriali. E' corrispondente dell'Art Magazine Julet; ha scritto per le principali riviste d'arte italiane.
orario: venerdì sabato domenica dalle 16 alle 19
ingresso libero
Cattolica / Galleria Comunale S. Croce
via Pascoli 21- info 0541 967802
ingresso libero