La Pala dell'Assunta di San Gimignano e gli anni senesi. Una mostra dedicata al pittore rinascimentale Bernardino di Betto. "L'immagine dipinta da Pintoricchio trasmette un convinto invito al carisma monastico" (Andrea Bechi)
Il prossimo 6 settembre apre
al pubblico
nella Pinacoteca civica di San Gimignano
una mostra dedicata al pittore umbro Bernardino di Betto, detto il Pintoricchio,
promossa dal Comune, dalla
Soprintendenza
per i Beni
Storici, Artistici ed E
tnoantropologici per le province di Siena e Grosseto
in collaborazione con l’Arcidiocesi di Siena,
Colle di val d’Elsa e Montalcino, la Fondazione Musei
senesi e Siena Capitale Europea
della Cultura 2019
-
città candidata.
Il comitato scientifico,
che ha curato l’esposizione dal titolo
Pintoricchio. La Pala
dell'Assunta di
San Gimignano
e
gli anni sen
esi,
è costituito
da Cristina Acidini, Soprintendente per il Patrimonio
Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze,
Mario Scalini,
Soprintendente
i Beni Storici, Artistici ed E
tnoantropologici per le province di Si
ena e Grosseto e
Claudia La Malfa,
docente
dell’Università telematica internazionale Uninettuno.
La mostra è organizzata da Opera, società del Gruppo Civita, che dal 1° gennaio 2014 gestisce
per l’Amministrazione Comunale i servizi di accoglienza e valor
izzazione dei Musei civici di San
Gimignano.
Con questa iniziativa prende avvio un più ampio progetto che, con cadenza annuale, intende
proporre un approfondimento critico e storico intorno ai capolavori e ai maestri presenti nelle
collezioni civiche.
Come que
st
a che ora si apre su Pintoricchio
e quella che è in preparazione per il
2015 su Filippino Lippi e i suoi meravigliosi tondi, ogni mostra
sarà costruita con prestiti importanti,
anche se
numericamente limitati per le esigenze dello
spazio espositivo,
scelti per raccontare una
vicenda artistica che ha lasciato una testimonianza di grande rilievo nel patrimonio storico e
artistico di San Gimignano.
La mostra su Pintoricchio inaugura quindi una serie di esposizioni,
fortemente volute dal sindaco
Giacomo Bassi e dall’assessore alla cultura Carolina Taddei, il cui coordinamento è affidato a
Valerio Bartoloni, dirigente del settore servizi alla cultura del Comune. Tutta l’Amministrazione
intende in tal modo valorizzare e promuo
vere i Musei civici della ci
ttà
che ambisce ad affermarsi
sempre più come polo di riferimento
culturale,
non solo nel panorama locale, ma anche
internazionale, in vista della candidatura di Siena a Cap
itale Europea della Cultura 2019.
Come
rileva
Cristina Acidini nel
catalogo della
mostra,
edito da Giunti Arte Mostre e Musei,
«se fra
le altre insigni opere d’arte rinascimentale il Museo Civico di San Gimignano può esporre l’ultima
grande pala di Bernardino Betti detto il Pintoricchio, con la
Madonna in gloria tra i santi Gregorio
Mag
no e Benedetto
(1510-1512), ciò dipende strettamente dalla convergenza per certi aspetti
eccezionale dei percorsi di storie diverse
–
nella storia civile e nello sviluppo economico, così
come nella religione e nella cultura secolare
–, una convergenza che
fece fiorire la stagione
artistica rinascimentale in Firenze e in Siena, includendo in essa San Gimignano, che dalle due
città era ed è geograficamente equidistante».
Don Andrea Bechi, responsabile dei Beni culturali per l’Arcidiocesi di Siena, Colle di val d’Elsa e
Montalcino, ci offre una lettura del significato più profondo della pala dell’Assunta: «L’immagine
dipinta da Pintoricchio trasmette un convinto invito al carisma monastico, quale possibilità di
anticipare la condizione celeste già durante l’esistenza terrena. In effetti la Madonna, vera e
propria Regina degli angeli, irrompe nel paesaggio e si staglia maestosa all’interno di una
mandorla, assisa sulle nubi del cielo e circondata da creature angeliche, due delle quali addirittura
si abbassano al ruolo di sgabello per i piedi della Vergine. La città, invece, con i suoi traffici, rimane
lontana, sparisce sullo sfondo, oscurata dalla grande sagoma della Vergine in mandorla, e perde di
qualsiasi interesse al cospetto della sua imponente e dolce persona».
La pala
che
raffigura ai lati della
Madonna in gloria
i santi Gregorio Magno e Benedetto, fu
dipinta
tra l’ottobre 1510
e il febbraio 1512
per il
monastero olivetano di Santa Maria Assunta a Barbiano,
a po
chi chilometri da San Gimignano e
rappresenta
l’ultima opera documentata dell’artista che
morì l’11 dicembre 1513 in Siena,ove è sepolto,
nella chiesa di San Vincenzo in Camollia
. L’ultima
stagione
di attività
del pittore
è documentata in mostra
anche da altre opere provenienti dalla
Pin
a
cot
eca Nazionale di Siena
quali
la
Madonna col Bambino e san Giovanni
no, la
Sacra Famiglia
e
san Giovannino
e la
Natività,
quest’ultima attribuita alla sua
bottega. Sarà inoltre in mostra la
Madonna col Bambino e san Giovannino
proveniente
dal Museo
Diocesano
di Città di Castello, a
rappresentare l’ambiente umbro nel quale Pintoricchio si era formato prima di recarsi a Roma e
dove aveva continuato a operare prima di essere chiamato a Siena.
Ufficio Stampa
Opera - Gruppo Civita Salvatore La Spina Tel 055 290383-3315354957 ufficiostampa@operalaboratori.com; s.laspina@operalaboratori.com
Pinacoteca di Palazzo Comunale
piazza Duomo San Gimignano
Orari:
6 settembre-31 ottobre: tutti i giorni 9:30–19:00
1 novembre–6 gennaio: tutti i giorni 11:00-17:30 (25 dicembre chiuso; 1 gennaio: 12.30-17.30)
Ultimo ingresso mezz’ora prima l’orario di chiusura della mostra
Intero € 7,50
Ridotto € 6,50
Ingresso ridotto: minori dai 6 ai 17 anni, ultrasessantacinquenni, gruppi di almeno 20 persone (fino a due accompagnatori con ingresso gratuito), gruppi di alunni di scuole pubbliche in visita didattica (fino a due accompagnatori con ingresso gratuito)
Ingresso gratuito: minori di 6 anni, residenti a San Gimignano