L'inaugurazione dei nuovi spazi espositivi coicidono con la presentazione di un progetto inedito di Maloberti che indaga il potenziale immaginifico delle parole. Per l'occasione Cytter presenta il suo video recente Siren, grandi disegni e un film in corso di produzione. Kimsooja espone due differenti serie di opere che esplorano il fenomeno della luce e del buio.
Marcello Maloberti
Raffaella Cortese è orgogliosa di presentare
Marcello
, mostra personale di Marcello Maloberti, artista con cui
la galleria collabora dal 1995.
Proseguendo una sorta di tradizione, la gall
eria
Raffaella Cortese
sceglie di far
coincidere l’inaugurazione di un nuovo spazio espositivo con la presentazione di un progetto inedito di
Maloberti dal titolo
Marcello.
La produzione artistica di Marcello Maloberti riflette in modo versatile e ironico
i molteplici e contraddittori
aspetti della realtà sociale nella quale viviamo, le sue varianti, i suoi interpreti, i suoi umori. Artista eclettico,
attraverso installazioni, spesso destinate a spazi pubblici, Maloberti instaura un'empatia diretta con il
pubblico, generando al contempo sensazioni di stupore e straniamento. Autore di immaginari onirici, ma
inequivocabilmente radicati nella cultura collettiva, Maloberti crea lavori che emergono grazie alla loro fisicità
ed energia, producendo uno spontaneo i
mpatto teatrale.
All'interno del nuovo spazio espositivo di via Stradella 4,
Maloberti realizza
un progetto, basato su una
selezione di scritti redatti a partire dal 1990.
L’artista compie un intervento visivamente minimale,
caratterizzato dalla presenza
di quattro tavoli
-
scultura disposti asimmetricamente rispetto a una grande
scritta a muro, una sorta di orizzonte testuale, collocato sulla parete più estesa della sala. Ogni tavolo
costituisce la base d'appoggio di altrettanti libri: ideali archivi di sug
gestioni, parole onomatopeiche, aneddoti
fulminei, desideri e vertigini, titoli di mostre già realizzate
-
e tuttora vive
-
oppure da compiersi, i quattro libri
sono variamente segnati dal tratto nero del pennarello utilizzato dall'artista.
Marcello
segn
a
un’apparente rinuncia all’immagine da parte dell’artista. Indagando il potenziale immaginifico
delle parole, la loro capacità di compensare l’assenza di elementi figurativi, Maloberti sceglie di costituire un
tassello nuovo all’interno del suo percorso a
rtistico, grazie al quale mira a delineare uno scenario
costantemente in evoluzione.
Marcello Maloberti
nasce a Codogno (Lodi) nel 1966, attualmente vive e lavora a Milano.
Collabora con la galleria dal
1995.
Contemporaneamente alla mostra in galleria alcu
ne opere di Maloberti saranno in mostra al Museion di Bolzano e
al Mucem di Marsiglia.
Nel 2013 d
a segnalare la partecipazione alla 55ma Biennale di Venezia
presso il Padiglione Italia,
alla Thessaloniki Biennale e la realizzazione del progetto
All’Aperto
,
Fondazione Zegna, Trivero.
Tra le mostre personali
si ricordano quelle presso il MACRO di Roma (2012), la Generali Foundation di Vienna (2010), la GAMeC di Bergamo
(2009). Ha partecipato a numerose collettive in importanti spazi pubblici e privati, come i
l Mac/Val di Vitry (2012), la
Kunstverein di Francoforte (2012), il Copenhagen Art Festival del 2012, la Triennale di Milano (2012 e 2008), il Museo
d’Ar
te Moderna di Lubiana (2011),
la Nuit Blanche di Parigi del 2011, il CAC di Bretigny (2011), la Royal A
ca
demy of Arts
di Londra (2010),
Pe
rforma di New York del 2009 e
la Collection Yvon Lambert (2005).
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Keren Cytter
Raffaella Cortese
è orgogliosa di presentare la seconda mostra personale di Keren Cytter.
Keren Cytter
realizza film
, video
installazioni
e disegni che raccontano la realtà sociale sperimentando
diverse modalità narrative. Caratterizzati da una logica ciclica e non lineare, i film di Keren Cytter consistono
in una stratificazione di immagini, conversazioni, monologhi e voci fuori campo combinati in modo da minare
le convenzioni linguistiche e i meccanismi interpretativi tradizionali. Questi montaggi di impressioni, ricordi e
fantasie creano composizioni poetiche e autoreferenziali, che rimandano ai video amatoriali.
Cytter presenta al pubblico italiano il suo video recente Siren
(2014) e un film inedito in corso di produzione.
In
Siren
ritroviamo le forme narrative tipiche delle folli storie costruite dall'artista, incentrate sul conflitto di
generi e su flashback che disorientano lo spettatore, accanto all'uso di
strumenti digitali innovativi, che
creano un linguaggio visivo altro, cambiando la nostra percezione. Cytter recupera le "immagini povere" e i
processi di massificazione e di circolazione, in particolare quelle realizzate con gli smart
-
phone. Scene di
diversa qualità vengono
ripetute per
mostrare la vasta
-
e ambigua
-
gamma di possibilità interpretative delle
immagini e per insistere su argomenti come l'amore e la vendetta
: la voce narrante femminile
convince un
amico a uccidere un altro uomo per vendicar
e tutte le donne vittime di un trattamento ineguale nella lotta tra
sessi.
In mostra anche alcuni disegni in bianco e nero di grandi dimensi
oni, che dialogano con sequenze
tratte dal
film. Il supporto utilizzato per i disegni
-
grandi teli di pelle
-
li fa apparire come tende, che vengono utilizzate
nell'allestimento per giocare tra l'idea di sipario
e installazione.
Keren Cytter
(nata nel 1977 a Tel Aviv, Israele)
vive e lavora a
New York.
Mostre recenti e performance includono:
Kunsthal
Charlot
tenbo
rg,
Copenhagen
(2014);
State of Concept, At
ene
(2014);
Der Stachel des Skorpions
, Museum Villa Stuck,
Monaco (2014
)
;
l'Istituto
Mahildeonhoehe, Darmstadt
(2014)
;
Where are we Now
, 5th Marrakesh Bie
nn
ial
(2014);
High Performance
,
la Collezione
Julia
Stoschek
(2
014
)
;
Show Real Drama
,
Fondazione Trussardi, Milano (2013);
A Theatre Cycle
, NOMAS Foundatio
n at Teatro Valle
Occupato, Roma
(2013);
Show Real Drama
, Tate Modern Oil Tanks,
Londra
(2012);
Avalanche
, Stedelijk Museum
,
Amsterdam (2011);
Project Series: Keren
Cytter
, Hammer Museum, Los Angeles (2010); Moderna Museet,
Stoccolma
(2010); X Initiative, New York (2009);
CCA Center for Contemporary Art, Kitakyushu (2009).
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Kimsooja
Raffaella Cortese
è lieta di presentare
nello
spazio di Via Stradella 1 la
personale
di
Kimsooja
, con cui
la galleria
collabora dal 2005 e che
in Italia ha avuto prestigiose mostre pubbliche:
Fondazione Bevilaqua la Masa/ Teatro la
Fenice, Venezia
(2006)
, PAC, Milano (2004), Palazzo delle Poste, Trieste (2001).
Le sue opere video, fotografiche e installative, estremamente
poetiche e al tempo stesso contemplative, attingono
al background culturale della Corea, sua terra d’origine e il tema centrale di molte di esse verte sul ruolo
dell’essere umano nel mondo globalizzato.
Le componenti dualistiche ed esistenziali della vita
secondo la filosofia orientale, yin e yang, nascita e morte, stasi
e movimento, sono la base per narrare il ruolo dell’essere umano nella odierna società globalizzata e le molteplici
sfaccettature della multiculturalità.
Kimsooja ha rappresentato la Corea alla scorsa Biennale di Venezia con un progetto site specific dal titolo
To Breathe: Bottari. Pensato per la particolare configurazione architettonica del padiglione il suo intervento ha
trasformato completamente lo spazio in un ambiente esperienziale e
trascendentale ricoprendolo con una pellicola
translucida e fondendo così diversi mezzi immateriali come luce, colore, suoni nel tentativo di rendere l’invisibile
in
un’esperienza condivisa, attivando stati di coscienza in cui il pubblico viene invitato a
d essere protagonista attivo.
Per la mostra alla galleria Raffaella Cortese, Kimsooja presenta due differenti serie che esplorano il naturale
fenomeno della luce e del buio, evocando due antipodi visivi legati come le componenti di un nucleo.
La serie de
lle lightboxes
To Breathe
(2013) è basata su immagini create durante l’omonima installazione
veneziana
in cui l’artista annulla i confini tra natura esterna e spazio interno,
dispiegando e rifrangendo gli infiniti
riflessi del sole in un caleidoscopio di spettri di luce. In mostra anche la
serie fotografica
The Sun
–
Unfolded
,
realizzata a Goa, in India, nel 2008.
Divenuto lightbox, il lavoro
To Breathe
indaga ulteriormente l’a
rchitettura del colore attraverso la superficie, il
riflesso e l’astrazione, mentre
The Sun
–
Unfolded
mostra uno spettro d
i colori che si modella in
onde concentriche
attorno al Sole, creando reminescenze del
la forma del Mandala o p
roponendo il Sole come
un corpo
pulsante.
Kimsooja
(Taegu, Korea, 1957), vive e lavora a New York dal 1999.
Ha
esposto in numerose importanti
istituzioni pubbliche tra cui
Collection Lambert en Avignon (2014);
Vancouver Art Gallery (2013);
Museum of Modern
Art St. Etienne (2012); Kunsthal 44 Møen
(2012); Perm Contemporary Art Museum, Russia (2012); Miami Art Museum (2012); Feldkirch Church and Kunstmuseum Lichtenstein
(2010); National Museum of Contemporary Art Korea for the Y
e
ong Gwang Nuclear Pow
er Plant
(2010); Atelier Hermes
,
Seo
ul (2009);
Baltic Center, Londra
(2009); Hirshhorn Museum
, Washington
(2008); Fondazione Bevilacqua La Masa & Teatro La Fenice, Venezia
(2006); Crystal Palace of Reina Sofia Museum, Madrid (2006);
PAC, Milano (2004);
Kunsthalle W
ien (2002); Kunsthalle Bern (2002);
Palazzo delle Poste, Trieste (2001);
MoMA PS1 (2001).
Ha partecipato anche ad importanti e prestigiose Biennali:
Venezia
(1999, 2005, 2013),
San
Paolo (1997), Whitney Biennial (2002),
Istanbul (1997), Lyon (2000),
Gwangju (1995, 2012), Thessa
loniki (2010), Moscow (2009) e
Poznan (2010).
Immagine: Kimsooja, To Breathe Bottari, Solo Exhibition at The Korean Pavilion, Venice 2013
Per ulteriori informazioni contattare Erica Colombo +39 02 2043555 info@galleriaraffaellacortese.com
Inaugurazione alla presenza degli artisti mercoledì 24 settembre h.19.00|21.00
Galleria Cortese
via Stradella 4, 7, 1
Orari: martedì sabato 10.00-13.00 e 15.00-19.30