Down In Front. I suoi dipinti accennano alla dipendenza dall'intrattenimento e al potere che hanno i media nel controllare e nel distrarre; giocano con il linguaggio, con il cinema, con la sessualita' e con la psicologia.
Antonio Colombo Arte Contemporanea è lieta di presentare la seconda mostra personale in Italia di Eric White, Down In Front.
Nell'espandere la sua serie dedicata alle automobili, inaugurata nella prima personale in galleria nel 2011, nel nuovo corpus di lavori, White assume una nuova prospettiva — guarda fuori invece di rivolgersi all'interno. Il punto di vista dei quadri è dal sedile posteriore di una macchina, e, che sia ad un drive-in o davanti ad un cartellone pubblicitario, lo spettatore diventa passeggero, e noi, sostanzialmente, osserviamo lo spettatore osservare. E' presente un certo elemento di voyeurismo, e, allo stesso tempo, la vicinanza e qualche sguardo furtivo da parte delle figure ci fa sentire scomodamente in intimità.
White mantiene un claustrofobico senso dello spazio all'interno di un ambiente stilizzato e tuttavia realistico, e noi ci ritroviamo immersi in un déjà vu sconcertante che si trova al di là di un luogo e di un tempo precisi. Nei quadri è evidente la nostalgia per i bei tempi andati del midwest americano degli anni settanta: drive-in, moda di cattivo gusto, ed enormi automobili che richiedevano quantità esorbitanti di benzina. Nel contempo, White contempla una disconnessione dalla sua stessa cultura e gli effetti di essere cresciuto vicino alla metropoli fatiscente di Detroit.
Le opere accennano alla nostra dipendenza dall'intrattenimento e al potere che hanno i media di controllare e di distrarre, e giocano con il linguaggio, con il cinema, con la sessualità e con la psicologia. White pone in contrasto l'ottimismo della metà del ventesimo secolo con l'attuale pessimismo dei 99%, e riflette sul fallimento della città dei motori, Detroit, come la premonizione del tramonto di un impero, indirizzando le preoccupazioni di una società dipendente da risorse sempre più in calo che sta diventando, figurativamente e letteralmente, paralizzata in un inesorabile stato di immobilità.
In Little Circus, spazio interno alla galleria dedicato a progetti speciali, sarà presente "1/3-Scale Retrospective", un'installazione in process di lavori precedenti di White, riprodotti ad un terzo delle loro dimensioni originali da pittori cinesi.
A prima vista si potrebbe pensare che sia stato White in persona a ridipingere queste miniature, ma un'occhiata ravvicinata rivela che si tratta di falsi, e nemmeno troppo fedeli.
Esternalizzando la riproduzione di una selezione delle sue opere, White gioca con i concetti di appropriazione e di paternità, e lancia una scherzosa frecciata alle venerate "retrospettive" di artisti affermati - e spesso morti -, allestendone una falsa del suo lavoro.
Eric White si è diplomato in pittura alla Rhode Island School Of Design nel 1990, ed ha esposto nelle gallerie e nei musei di tutto il mondo.
Dal 2006 lavora come professore a contratto alla School Of Visual Arts a New York.
Nel 2010 White ha ricevuto una borsa di studio per la pittura da The New York Foundation For The Art.
Nel 2015 una monografia dei suoi lavori verrà pubblicata dalla casa editrice Rizzoli.
Lavora e vive a New York.
Inaugurazione giovedì 25 settembre alle ore 18.30
Antonio Colombo
via Solferino, 44 Milano
Da martedì a venerdì, dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00 – sabato dalle 15.00 alle 19.00
Ingresso libero