Annibale Carracci
Picasso
Luigi Michielon
Cesare Lampronti
Giovanni Pratesi
Alessandra di Castro
Mattia Stomer
IX Edizione. L'allestimento, pensato per evitare i classici stand fieristici, sfrutta le particolarita' delle sale del Palazzo. In mostra artisti come Bellotto e Van Wittel, Mattia Stomer, i maestri caravaggeschi e Picasso.
"Sarà una Biennale rivoluzionaria, perché volta pagina sul modo di organizzare, presentare e apprezzare
l’antiquariato”. Luigi Michielon, patron della Biennale Internazionale di Antiquariato di Roma, ne presenta
con questa promessa la nona edizione. E le novità, in effetti, non mancano. A restare fissa è solo la sede, Palazzo
Venezia, dal primo al 6 ottobre resa ancora più preziosa dai ricchi arredi verdi, affidati al Gruppo Mati.
Le molte differenze con le edizioni precedenti e con le altre mostre di antiquariato iniziano innanzitutto con
un allestimento pensato per assicurare il giusto spazio e la giusta visibilità ad ogni galleria evitando i classici
stand fieristici e sfruttando le meravigliose sale di Palazzo Venezia come cornice delle opere e degli oggetti
esposti. Una rigida selezione di ciò che sarà in mostra, inoltre, assicurerà qualità ed eccellenza ai visitatori, un
pubblico internazionale, colto, esigente, fatto di appassionati e veri intenditori.
Un vero punto di svolta sarà rappresentato dalla tecnologia che offrirà un nuovo modo di vivere e apprezzare
l’antiquariato: una app, sviluppata ad hoc per la Biennale, consentirà di richiamare sul proprio tablet la scheda
storico-artistica e i dati tecnici delle opere esposte e di entrare in contatto diretto con le gallerie presenti.
L’organizzazione della Biennale, inoltre, ha lavorato duramente per ottenere il “diritto di notifica” per le opere
esposte assicurando agli acquirenti la possibilità di godersi da subito gli oggetti acquistati.
Grazie a questa nuova veste, la Biennale Internazionale di Antiquariato di Roma è stata scelta come esempio
dell’Italia della qualità ma anche dell’innovazione, e per questo è stata inserita tra le eccellenze del Semestre
Italiano in Europa.
Alcune tra le opere in mostra...
Rischiando di tralasciare proposte altrettanto notevoli, citiamo quelle di Cesare Lampronti, che della
manifestazione romana è il Presidente. Lampronti ha selezionato il meglio del segmento del quale è leader: i
grandi vedutisti, da Belloto e Van Wittel e i Maestri caravaggeschi.
Fabrizo Moretti, segretario generale della Biennale Fiorentina, ha riservato a Roma opere straordinarie dei
grandi toscani del Quattro e Cinquecento, opere degne di apparire nei grandi musei come spesso, in effetti,
accade per alcune delle sue proposte.
E’ un terreno, quello dei grandi toscani e in generale dell’arte antica, sul quale ha molto da dire anche
Alessandra di Castro che propone – ovviamente tra le altre – una bellissima Madonna e Santi di Matteo di
Giovanni, oltre ad un San Girolamo del Cavalier d’Arpino.
Punta molto in alto Giovanni Pratesi che affascina con un bellissimo Torso di Venere del primo secolo
dall’illustre lignaggio. Appartenne infatti a Lorenzo il Magnifico. Poi testimonianze dell’Italia delle grandi
Casate. Come la portantina di Rapous fatta per Casa Savoia (Gallerie Benucci) o la meravigliosa acquasantiera
in argento di Casa Borromeo (Dario Ghio) o la coppia di consolle di origine principesca romana proposte da
Il Quadrifoglio.
Un’opera di altissima qualità del fiammingo Mattia Stomer è tra le proposte di Carlo Orsi mentre Valerio
Turchi esporrà una sequenza mozzafiato di marmi greci e romani, tra cui l’eccezionale testa di Antonino Pio
in marmo pario e un plastico torso del secondo secolo.
E’ un disegno che Annibale Carracci realizzò per la Galleria di Palazzo Farnese il “Nudo maschile seduto”
proposto da Fondantico di Tiziana Sassoli.
Anche Robilant + Voena puntano sulla scultura antica portando il Giove del primo secolo appartenente alla
celebre Collezione Giustiniani. Di tutt’altra epoca ma di sicuro prestigio il Concetto spaziale del 1961 di
Fontana.
Del Novecento anche il Picasso del 1947 esposto da Tornabuoni o lo “Scoglio siciliano” di Savinio proposto da
Laocoonte. E ancora l’Icaro, scultura di Chambellam per l’aeoporto di New York degli anni trenta della
Galleria Roberta&Basta
Quella appena descritta è una difficile selezione tra le opere in mostra che trascura sicuramente pezzi di
straordinaria importanza. Tra le migliaia di oggetti esposti, infatti, ci sono proposte che spaziano dalla grande
scultura greco-romana alle opere di artisti viventi che, messi insieme, trovano nella rarità, la qualità e la
ricercatezza il vero fil rouge dell’intera Biennale.
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Inaugurazione 30 settembre alle 19
Museo Nazionale di Palazzo Venezia
via del Plebiscito, 118 - Roma.
Orario: 11-20.
Biglietto: 11,50.