Galleria del Laocoonte
Roma
via Monterone, 13
06 68308994
WEB
Pietro Gaudenzi
dal 30/9/2014 al 30/1/2015
mar-sab 10-13 e 15.30-19

Segnalato da

Rosi Fontana Press & PR




 
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30/9/2014

Pietro Gaudenzi

Galleria del Laocoonte, Roma

Gli affreschi perduti nel Castello dei Cavalieri a Rodi. In mostra i cartoni preparatori degli affreschi, i disegni, i bozzetti e una tavola ad olio, preliminari della monumentale opera perduta di Gaudenzi.


comunicato stampa

a cura di Marco Fabio Apolloni e Monica Cardarelli

Sono completamente perduti gli affreschi del Castello dei Cavalieri a Rodi realizzati da Pietro Gaudenzi. Il recente sopralluogo ha confermato come, dell’importante ciclo di affreschi realizzati dal maestro nell’estate del 1938, non vi è più nulla, se non le nude pareti al posto dell’opera capitale nella poetica del Gaudenzi.

Particolarmente significativa è, dunque, la mostra che la Galleria del Laocoonte presenta a Roma dal 1° di ottobre, composta dai cartoni preparatori degli affreschi, dai disegni, bozzetti ed una tavola ad olio, preliminari della monumentale opera perduta di Pietro Gaudenzi. Il nucleo, significativamente ricomposto dai curatori della mostra, Marco Fabio Apolloni e Monica Cardarelli, è l’ultima testimonianza rimasta delle pitture murali che occupavano due ambienti, la Sala del pane e la Sala della famiglia, del monumentale Castello sede del Governatorato italiano del Dodecaneso dal 1912 al 1943. Pertanto, la rassegna dedicata agli affreschi di Gaudenzi a Rodi, vuole essere anche un risarcimento alla memoria dell’autore.

Le pitture originarie, documentate da foto d’epoca e da un cinegiornale Luce, si trovavano al secondo piano, in sale che oggi sono escluse dalla visita. Le pareti, attualmente, mostrano solo i nudi blocchi di arenaria di cui sono composte: le pitture sono scomparse senza speranza. Inoltre, la parete divisoria delle sale è stata abbattuta al fine di comporre un unico ambiente, mentre i mosaici del pavimento rimangono invisibili sotto una pedana di legno coperta di moquette.

Per la prima volta, si presentano pubblicamente i cartoni a pastello, straordinari per delicatezza di tocco, che servirono alla realizzazione dell’opera a fresco. Si tratta di scene di genere o figure ritratte dall’artista nello svolgimento di umili occupazioni quotidiane nelle strade e nelle campagne di Anticoli Corrado. Guardando la mola di Anticoli, la Semina, la Mietitura, le donne che portano il pane su vassoi o allineato su un’asse portata in equilibrio sul capo, la splendida donna con la pagnotta infiorata, o la giovane con un fascio di spighe, non si può non ricordare la retorica della “Battaglia del Grano” mussoliniana, ma le figure di Gaudenzi – che pure sul tema vincerà anche, con un suo trittico dipinto, echeggiante gli affreschi di Rodi, il premio Cremona nel 1940 – sembrano imperturbabili, nella fissità delle loro consuetudini millenarie ed immutabili, all’enfasi trionfalistica del momento. I due cicli costituiscono una delle opere estreme dell’arte del Ventennio, ma diversa per lirica astrazione da tanto brutale muralismo di propaganda.

La GALLERIA DEL LAOCOONTE presenta, così, una rassegna di considerevole valore artistico di un maestro ancora troppo misconosciuto del Novecento italiano, e promuove, al contempo, un’iniziativa che è anche testimonianza storica.

Catalogo in preparazione. A cura di Marco Fabio Apolloni e Monica Cardarelli, schede e ricerche di Tonino Coi.

Ufficio Stampa: Rosi Fontana Press & Public Relations, info@rosifontana.it

Anteprima stampa, 1° ottobre dalle 12 alle 13 (accoglienza previo accredito)

Inaugurazione, 1° ottobre ore 18,30 (esclusivamente ad invito)

Galleria del Laocoonte
via Monterone, 13 Roma
Orario mar.-sab. 10-13, 15,30-19.
ingresso libero

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dal 30/9/2014 al 30/1/2015

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