The last Breath on Earth The Trilogy. Una materia trasfigurata fino alla dematerializzazione, da cui l'autore estrae suggestioni che incantano e muovono percorsi intricati di pensiero.
“È materia viva, calda, vibrante quella esplorata da Arturo Delle Donne in questa Trilogia: una materia deformata, trasfigurata fino alla dematerializzazione, da cui l’autore estrae suggestioni intense che incantano e muovono percorsi intricati di pensiero. L’asse tematico è la specie umana, la sua evoluzione: le radici biologiche, la replicazione dei comportamenti su base genetica, i contesti ambientali in cui si sono sviluppate e differenziate le culture, i miti e le religioni, ma prima ancora le strategie di utilizzo delle risorse della terra e delle acque, di gestione delle risorse generate dalla biodiversità.”
Suddivisa in tre sezioni, la mostra esordisce con Tribes: La sequenza di simboli e ritualità di popolazioni tribali estinte o in via di estinzione ci segnala la drammaticità di un impressionante e inarrestabile impoverimento della diversità culturale. E ci fa riflettere su quanto ha pesato in questo processo la tendenza della cultura globalizzata a farsi merce, a massificarsi e banalizzarsi, a diventare pensiero unico; prosegue con Memes in cui gli archetipi di un mondo sovrasensibile, quali demoni, dei ed eroi, sono stravolti nel replicare i nostri modelli di riferimento; e si conclude con De Rerum Naturae, rappresentazione delle vita animale in forma di Natura morta di in cui le specie diverse, ormai brandelli di un pasto consumato, sono promosse a Vanitas.
“La Trilogia non sviluppa didascalicamente il messaggio inquietante lanciato dal titolo del libro che segnala i rischi di lacerazione a scala di pianeta del tessuto di relazioni compatibili tra uomo e ambiente che è stato preservato, nei millenni, anche nelle fasi più critiche della storia delle civiltà. Non c’è traccia di denuncia esplicita, tanto meno di indignazione: prevale un tono di timorosa apprensione, di attenzione premurosa e trepidante.”
Volendo porre l’accento sul rapporto che si instaura tra cibo e cultura, tra scienza e arte, tra arte e natura, ogni artificio fotografico è volutamente esasperato per trasformare la realtà in una diversa allegoria - quasi pittorica - incoraggiandoci a pensare che scienza e poesia possono ancora rifondersi in un unico sapere.
Riassumendo così la diversità delle cose naturali in una sorta di museo del mondo, Arturo Delle Donne ci permette di afferrare ciò che altrimenti non sarebbe rappresentabile.
Biografia
Fotografo professionista, laureato in biologia e dottore di ricerca in ecologia, inizia la sua attività professionale con il reportage pubblicando diversi servizi su riviste specializzate come Gente Viaggi, Mondo Sommerso ed Aqva, alcune sue foto sono state pubblicate da Whitestar/National Geographic. Ha al suo attivo diverse campagne pubblicitarie e le sue foto sono state pubblicate su diverse testate nazionali ed internazionali. Nel 2005, in collaborazione con la Solares Fondazione delle Arti di Parma, ha iniziato un progetto fotografico “Black and White Portraits” con più di 50 ritratti di personaggi del mondo dello spettacolo e della cultura tra cui Ernest Borgnine, Bernardo Bertolucci, Daniel Pennac, Michelangelo Pistoletto, Hanna Schygulla, Edoardo Galeano, Gerard Depardieu, Emir Kusturica, Matthew Modine, Giancarlo Giannini, James Ivory, Peter Greenaway.
Nel giugno 2008 vince il primo premio della qualità creativa in fotografia professionale nella categoria food, la cui prestigiosa giuria l’ha giudicato: “un’autore di una versatilità fuori dal comune”. Nell'ottobre 2008 presenta la sua personale “Tribes” presso la Galleria Leggermente fuori fuoco di Salerno, il lavoro fa parte di un più grande ed ambizioso progetto da considerarsi l’incipit di una trilogia “The Last Breath on Earth”. “Memes” presentato a Genova presso la VisionQuesT gallery fa parte del secondo filone ed il ciclo si chiude con “De Rerum Naturae”. A ottobre 2011 è stato uno dei quattro fotografi della VisionQuesT gallery invitati a partecipare a Chic Art Fair di Parigi (affiliata FIAC). Partecipa alla terza edizione di Reggio Emilia - Fotografia Europea. Ha curato la parte iconografica del volume “Gusto Italiano” dell’ALMA – Scuola Internazionale di Cucina Italiana, edizioni Plan, uscito a marzo 2012. Nell’ottobre dello stesso anno pubblica con Accademia universa press il libro della trilogia “the last breath on Earth” con l’introduzione di Ireneo Ferrari professore di Ecolologia all’Università di Parma e con saggi critici di Andrea Gambetti, Roberto Mutti e Elisabetta Fadda. Nel giugno del 2014 ha esposto presso il museo di arte contemporanea di Velikij Novgorod (Russia).
Inaugurazione 16 ottobre ore 18:30
Hernandez Art Gallery
via Copernico, 8 Milano
mar-ven 10-19
ingresso libero