Sponda. Una "zattera della memoria" colma di oggetti, frammenti di mosaici, bassorilievi: un gioco di scambi simbolici tra il luogo sacro e il suo contenuto artistico.
Mostra ideata da Giuseppe Giordano in collaborazione con la Galleria Annarumma
a cura di Alberto Zanchetta e Angela Tecce
Chiusa per molti anni, colpita dai bombardamenti del 1943, abbandonata dai suoi religiosi, danneggiata dal terremoto del 1980, la chiesa di Sant’Aniello a Caponapoli ha conosciuto una lunga storia di degrado, tra le più dure subite dai monumenti di Napoli, divenendo anche facile preda di furti e spoliazioni del proprio patrimonio storico artistico che ne faceva uno dei monumenti più prestigiosi della città. Le indagini archeologiche connesse ai restauri della chiesa iniziano nel 1979, quando, nel corso di lavori di consolidamento strutturale nella navata, emergono i resti della murazione greca e romana, appartenenti alla linea difensiva della antica acropoli e visibili oggi nell’attuale allestimento dell’area. Dal 2001 ha avuto inizio il restauro del patrimonio artistico all’interno della chiesa, costituito in larga parte da opere in marmo. Fino a giungere al più recente restauro dell’Altare Maggiore di Girolamo Santacroce con il quale si può considerare compiuta questa la lunga e complessa fase di restauro che ha restituito alla fruizione pubblica la Chiesa.
La Soprintendenza speciale per il patrimonio storico, artistico, etnoantropologico e per il Polo museale della città di Napoli e della Reggia di Caserta, in collaborazione con la Galleria Annarumma, ha accolto l’idea di Giuseppe Giordano (artefice del restauro del rilievo marmoreo di Girolamo Santacroce sull’Altare Maggiore) di legare Sant’Aniello all’arte contemporanea, per il breve momento di una mostra- avvalendosi della curatela di Angela Tecce e Alberto Zanchetta. All’artista Vincenzo Rusciano è stato affidato il compito di tradurre con il linguaggio dell’arte contemporanea gli eventi vissuti da questo sito, nella convinzione che lo sguardo di un artista può rappresentare una spinta per la rilettura di una passato critico e insieme dare uno slancio e una speranza per il futuro.
La mostra accoglie il visitatore con una zattera ‘della memoria’ colma di oggetti, frammenti di mosaici, bassorilievi che, come in gioco di scambi simbolici tra il luogo sacro e il suo contenuto artistico, rimandano a un passato di cui molto si è perso ma, per fortuna, di cui tanto si è salvato: quasi come dei superstiti lacerti murari, scultorei, decorativi, scampati al naufragio dopo un’estenuante traversata nel tempo.
All’interno, ambientate in uno spazio antico sì, ma vistosamente residuale e lacunoso, l’artista offre allo sguardo del pubblico l’assemblaggio ‘fantastico’ dei suoi vasi e delle sue sculture: le opere suggeriscono una nuova interpretazione del frammentario ricomposto che unisce al lavoro artistico, costituito da nuove forme, l’energia emessa con i rimandi alla storia ed alla conservazione della memoria.
Ogni spettatore può sperimentare una sorta di pellegrinaggio personale attraverso le opere che Vincenzo Rusciano ha creato per illustrare il proprio itinerario creativo all’interno di uno spazio stratificato e complesso che da queste opere riceve ulteriori e inedite suggestioni. Dal momento che, come è sempre avvenuto nella storia dell’arte, solo l’innesto di un’esperienza artistica nuova può aiutarci a preservare i monumenti del passato dall’oblio e dalla distruzione.
VINCENZO RUSCIANO Biografia. Nato nel 1973 a Napoli.
Tra le mostre personali ricordiamo: Broken, Galleria Annarumma, Napoli (2011); Deadline, Annarumma404, Milano (2008); I’m not Spiteful, NT Art Gallery, Bologna, a cura di Alberto Zanchetta (2007); Neverland, Changing Role – Move over Gallery, Napoli (2006); Vincenzo Rusciano, Changing Role, Move over Gallery, Napoli (2003).
Tra le mostre collettive ricordiamo: Quattro artisti e un editore, Casa editrice Tullio Pironti, Napoli (2012); F for Fake, Belvedere Di San Leucio, Caserta, a cura di Massimo Sgroi (2011); Ludens, Palazzo Gravisi, Koper (Capodistria), a cura di Enzo di Grazia (2011); Premiata Officina Trevana 2011, Palazzo Lucarini Contemporary, Trevi (PG), a cura di Maurizio Coccia e Matilde Martinetti (2011); Passaggi. Dalla collezione privata di Ernesto Esposito, Belvedere di San Leucio, Caserta, a cura di Massimo Sgroi (2011); A.D.D. Attention Deficit Disorder, Palazzo Lucarini, Trevi (PG), a cura di Benjamin Godsill (2010); VI Biennale del Libro D’Artista, Città di Cassino, a cura di Vittoria Biasi, Gabriele Perretta, Teresa Pollidori e Loredana Rea (2009); Il Giardino dei Lauri, Collezione Angela e Massimo Lauro, Città Della Pieve (PG) (2009); Biennale di Scultura di Gubbio – 25° Edizione, a cura di Giorgio Bonomi e Cristina Marinelli (2008); Sistema Binario, Stazione Metropolitana di Mergellina, Napoli, a cura di Adriana Rispoli, Eugenio Viola (2008); La Casa degli Artisti, dalla Collezione Murri di Arte Contemporanea, Palazzo D’Accursio, Bologna, a cura di Valerio Dehò (2008); Ironia domestica, Museion, Bolzano, a cura di Letizia Ragaglia (2007); Open Space, Centro Culturale Candiani, Venezia, a cura di Lara Facco e Alberto Zanchetta (2006); Born Out, Ex chiesa delle Concezioniste, Giugliano (NA), a cura di Simona Barucco (2005); Grand Tour, Complesso Monumentale Real Casa dell’Annunziata, Napoli, a cura di Francesco Annarumma (2003); Castelli in Aria, Castel Sant’Elmo, Napoli, a cura di Angela Tecce (2000).
Catalogo Vanilla edizioni
Inaugurazione 15 ottobre ore 18
Chiesa di Sant'Aniello
largo Sant'Aniello (Caponapoli) Napoli
Orario: lunedì, mercoledì, giovedì e venerdì dalle 9.30 alle 12.30