GAMeC CentroArteModerna di Pisa
Pisa
Lungarno Mediceo, 26
050 542630 FAX 050 54263
WEB
Luca De Maria
dal 17/10/2014 al 28/10/2014
10-12,30 e 16-19, dome 19 ottobre 17,30-19,30

Segnalato da

GAMeC CentroArteModerna di Pisa




 
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17/10/2014

Luca De Maria

GAMeC CentroArteModerna di Pisa, Pisa

Segni da un altrove presente. Nei suoi dipinti riecheggiano le ambientazioni immobili e stranianti, cosi' come l'accostamento apparentemente casuale di vari oggetti. A cura di Massimiliano Sbrana.


comunicato stampa

a cura di Massimiliano Sbrana

Segni da un altrove presente / Luca De Maria

Si inaugurerà Sabato 18 Ottobre 2014 alle ore 17,30 presso gli spazi espositivi della Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea CentroArteModerna di Pisa, a cura di Massimiliano Sbrana, sul Lungarno Mediceo al n.26, la mostra "Segni da un altrove presente / Luca de Maria" inserita nel progetto internazionale promosso dal GAMeC di Pisa "Open Space".

Luca De Maria nasce nel 1982. Percorre la via dell’Arte, alla strenua ricerca del silenzio e del mistero, e del dopo i primi passi da autodidatta, dal 2006 studia Pittura all’Accademia di Belle Arti di Firenze, con il professor Adriano Bimbi; sono gli anni in cui, attraverso un complesso e profondo processo di indagine estetica, precisa il suo linguaggio, erede della tradizione Surrealista e Metafisica, irruzione visiva nei territori di ciò che non è manifesto, e pur vive, respira e si afferma nel reale.

Come ha scritto recentemente Irene Bernardeschi, ... "In Luca De Maria convivono magistralmente una padronanza perfetta dei mezzi e delle tecniche pittoriche, una conoscenza matura dell’arte novecentesca, un’originale riflessione sulle avanguardie storiche ed una capacità naturale di esprimere in modo chiaro e intuitivo l’intimità del proprio animo. Attraverso immagini riconoscibili, rese tramite un’esecuzione pittorica precisa e dettagliata, a tratti iperrealistica, l’artista obbliga ad una riflessione sui nessi custoditi nel profondo delle sue composizioni. Nei suoi dipinti riecheggiano le ambientazioni immobili e stranianti, così come l’accostamento apparentemente casuale di vari oggetti, tipiche della pittura metafisica e della produzione di De Chirico nel secondo decennio del ‘900; è visibile soprattutto un forte legame con le suggestioni e la poetica surrealista, in particolare nella rielaborazione sapiente dei giochi ottici ed illusionistici alla Magritte sotto il segno del simbolismo, o nella fluidità dei corpi e nella fusione di volumi che ricordano vagamente alcune opere di Salvador Dalì, talvolta anche nel linearismo giocoso di alcune incisioni e disegni che richiamano l’alfabeto stilizzato di Joan Mirò. In particolare, la libertà compositiva e immaginativa dell’artista apre le porte di un universo onirico, popolato da una miriade di oggetti anche ricorrenti (pesci, sfere, cieli e nuvole, acqua, utensili come forbici, sculture antiche, ecc) che mira a manifestare le dinamiche di un mondo “reale” universale, anche se intangibile, ossia quello privato e interiore, nelle sue varie sfaccettature. I volti e le figure umane ieratiche che popolano i suoi dipinti, nudi perfetti che richiamano la statuaria antica e dimostrano un’abile uso della luce, sembrano voler simboleggiare appunto l’umanità stessa e la sua imperfezione: quando i loro sguardi si aprono verso lo spettatore, si rivela in modo prorompente tutta la complessità, la profondità, la terribilità dell’animo umano, imprigionato sul fondo di un pozzo oscuro, che la produzione dell’artista palesa e amplifica, oscillando tra il gioco e l’illusionismo, la contemplazione sognante ed incantata e la materializzazione delle paure più tremende, in un vortice di simboli e rimandi che stimola e disorienta al contempo. Luca De Maria parla una lingua universale e riesce a spiegare, a noi che osserviamo, l’intrigo delle sensazioni e dei desideri che caratterizza la natura umana, attraverso delle opere che vanno assaporate, assorbite e digerite con lentezza: è facile percepire le vibrazioni emesse dai diversi dipinti, accorgersi che toccano le corde più sottili della nostra coscienza, suscitando effetti inaspettati di tenerezza, leggerezza, rinascita, ma anche di angoscia, inquietudine, oppressione, solitudine, come se sapessero condensare in pochi elementi il senso di esperienze comuni e conosciute, mai espresse.

Ufficio stampa: Massimiliano Sbrana mobile +39 3393961536 - +39 3933225221 e-mail mostre@centroartemoderna.com

Promosso da: Progetto "Open Space" by GAMeC Pisa

Inaugurazione Sabato 18 Ottobre 2014 ore 17,30

GAMeC CentroArteModerna
Lungarno Mediceo,26 Pisa
Orari: 10-12,30/16,00-19,00 (feriali); Domenica 19 Ottobre 2014 17,00-19,30 (festivi telefonare per conferma) ; Chiuso Lunedì .
ingresso libero

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