Uno sguardo lungo vent'anni. L'artista tenta di cogliere l'espressione interiore, l'animus del soggetto rivelandone la natura profonda, quasi inconscia.
Gioiosa e generosa d’indole, Simona Galeotti la vocazione artistica l’ha avuta geneticamente in dote da sua mamma, collezionista appassionata di cose belle e strane da Wunderkammer; mentre il metodo e le tecniche del fare Arte, Simona li ha appresi studiando all’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, avendo come maestro, in primis, Nicola Maria Martino: pittore-poeta, per lungo tempo direttore dell’Accademia di Sassari, e dal 2012 al 2013 anche commissario governativo all’Accademia di Torino, e poi, sul versante figurativo della pittura, seguita per anni con dedizione da Ottavio Mazzonis.
Ma restiamo alla nostra Simona che con questa mostra, nel format di piccola antologica, ripercorre ormai vent’anni d’attività, nel corso dei quali lei si è cimentata con la pittura figurativa, in particolare col genere del ritratto, dimostrando talento e sensibilità nel cogliere l’espressione interiore, l’animus del soggetto rivelandone la natura profonda, quasi inconscia: dolce, ribelle, pacata, sorniona, sensuale, sensibile… Ma ci sono anche altri lavori, accomunati dal Leit-Motiv della figuratività, interpretata in chiave vagamente neo-surrealista, con nuvole che vagano nel cielo di una stanza; in altri casi declinato in chiave quasi esoterica, come quando Simona intervenne in una mostra nel cimitero di San Pietro in Vincoli a Torino, dipingendo ed evocando fantasmi aleggianti in quella arcana atmosfera. Tutto questo però sempre restando fedele alla sua natura che, come dicevamo in apertura, è gioiosa, generosa, aperta agli Altri, innamorata della Vita e di tutto ciò che dona Vita, a cominciare dalla sua amatissima mamma.
Guido Curto
Inaugurazione 5 Novembre 2014, h 17-21
Il Cassetto della Nonna
Corso Regina Margherita, 148 – Torino
Orari: mart/sab. 9,30 – 12 / 15,30 – 19 |
Dicembre aperto tutti i giorni | dal 14 al 24 orario continuato: 9,30/19,15
Ingresso libero