Oriana Impei
Matthias Omahen
Franca Letto
Amedeo Porru
Giuseppe Ciro de Gregorio
Benyamin Zolfaghari
Dangyong Liu
Yong Xu Wang
Zainab Asad
Ding Yani
La Gioconda come non l'avete mai vista. Un esame scientifico dei dipinti a luce radente dal Louvre a Roma, con la partecipazione di allievi scultori dell'Accademia di Belle Arti.
Dal 6 al 9 Novembre si terrà presso l’elegante cornice dell’Aranciera di San Sisto a Roma la Mostra“la Gioconda come non l’avete mai vista esame scientifico dei dipinti a luce radente dal Louvre a Roma Archivio fotografico FERPER, organizzata dal Centro Culturale Rinascita Artistica Onlus., e che ospiterà all’interno della mostra LE SCULTURE di ORIANA IMPEI e MATTHIAS OMAHEN,con la partecipazione di otto giovani allievi scultori dell’Accademia di Belle Arti di Roma,Franca Ietto,Amedeo Porru,Giuseppe Ciro de Gregorio, Benyamin Zolfaghari,Dangyong Liu,Yong Xu Wang,Zainab Asad, Ding Yani.
Oriana Impei, scultrice romana e docente di scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Roma, presenta in questa mostra una ‘Mutazione in Itinere’ del proprio percorso artistico, opere scultoree in Travertino Romano, materiale proveniente dalla vicina Tivoli. La stessa Impei su presentazione del Centro Culturale Rinascita Artistica, espose con una personale nella mostra del 2010 da”Correggio a Leonardo” avvenuta a Roma nel Chiostro del Borromini nella Chiesa di San Carlo alle Quattro Fontane.
Scrive Tiziana Musi :”Il percorso dell’artista Oriana Impei si articola su temi e proposte diversificate, tutte incentrate sul mantenimento di un rapporto costante e armonico con la natura, vissuto come controparte insostituibile del percorso umano:da tutte le sue opere trapela una forte suggestione poetica che induce lo spettatore ad attivare un processo empatico con il lavoro artistico, e a penetrare nell’opera sia fisicamente, tramite una partecipazione attiva di entrata ed uscita, sia emotivamente attraverso un uso straordinario della materia.
Non a caso Oriana Impei utilizza prevalentemente una pietra antica di grande forza espressiva:la maggior parte delle opere è infatti realizzata con il travertino,pietra preferita dall’arte romana, e quindi piena di risonanze storiche, duttile ma sensibile, nella sua porosità, alle modulazioni della luce e dell’aria, i volumi, sono costruiti rispettando linee di forza semplificate, ma di forte rilievo plastico, e giocano sulla contrapposizione di forme e piani. mIl travertino diventa quindi lo strumento privilegiato tramite il quale l’artista aggancia il passato storico con quello privato e rende visibile l’urgenza intima di riappropriarsi di una realtà più spirituale”.
Da diversi anni Oriana Impei è referente di progetti di produzione artistica da lei presentati nell’Accademia dove insegna,che vedono la realizzazione di Percorsi d’arte nella Natura e Sentieri nei Boschi d’Arte,nel paesaggio,nei giardini pubblici,partecipando e istallando proprie sculture e dei migliori allievi.
Nella Mostra espone l’artista Matthias Omahen, con “Isole Metafisiche di pietra” in Travertino Romano e incisioni acquaforti.
Omahen da trenta anni a Roma, è di origine slovena, nato a Lubiana nel 1955, è cresciuto in Svizzera a Lucerna e si è specializzato sulla grafica, incisione, acquaforte. Ha lavorato nello studio del celebre scultore svizzero Rolf Brem.
Nel 1978 entra nel corpo della Guardia Svizzera in Vaticano, dove a Roma trova ispirazione dal 1980 per la pittura - grafica – incisione. Dal 1998 inizia la sua attività di scultore, specializzandosi principalmente sulla lavorazione e l’uso del Travertino Romano, materiale congeniale per la creazione dei ciclo di Isole Metafisiche, che traggono ispirazione dai ruderi e dai monumenti dell’antica Roma.
Ha collaborato e realizzato opere su commissione per Enti pubblici e privati, tra questi per il Giubileo del 2000, l'arredo sacro interno in travertino realizzato con la coniuge scultrice Oriana Impei per la nuova Chiesa Regina Pacis in Anguillara Sabazia (Roma), e nel 2003 ha realizzato l'arredo esterno in pietra d'Istria per il Nuovo Ponte a Pontelongo (PD). E’ stato vincitore con l’opera Mongolfiera nel Concorso pubblico del Comune di Roma sculture per le periferie, esponendo e presentando il progetto in una mostra, presso il Centro Culturale Aldo Fabrizi a Roma S.Basilio nel 2012.
Le opere esposte, spiega Omahen,: “fanno parte di un ciclo di Isole metafisiche, ispirate ai simboli della monumentalità classica romana. Si pone l’ attenzione quindi a simboleggiare la precarietà della cultura classica e la delicatezza dei suoi pur maestosi monumenti”.
Scrive Nicoletta Agostini: "Nel solco della tradizione si pongono le opere di Matthias Omahen a volte in una doppia versione scultorea e grafica come in Isola Colosseo su palafitta, che trasforma l'icona e simbolo della romanità in un'isola galleggiante e concava, navetta pronta a librarsi nello spazio".
Le opere scultoree degli artisti Oriana Impei e Matthias Omahen e i giovani allievi scultori dell’Accademia di Belle Arti di Roma, presentati dalla stessa Impei, provenienti da varie nazionalità, Italia, Cina, Iran, Siria, che con le loro opere, interagiranno con la LUCE e lo spazio dell’ARANCIERA DI SAN SISTO, antistante le Terme di Caracalla a Roma, sarà una possibilità per presentare al pubblico la produzione artistica realizzata presso a prestigiosa Istituzione della Capitale, e affiancheranno la mostra “ La Gioconda come non l’avete mai vista”, la cui Mostra si propone di avvicinare il pubblico all’importante scoperta fatta negli anni ’30 dalla Prof.ssa Anita Garzia e dal Prof. Ferdinando Perez, che presso i laboratori di diagnostica e restauro del Louvre, apportarono un nuovo approccio scientifico basato su un fascio di luce radente che colpendo la tela evidenziasse lo strato pittorico nel suo stato conservativo, e sulla invenzione e costruzione di un nuovo strumento il Pinacoscopio.
Il metodo, unito a studi scientifici diedero il via al metodo di diagnosi che da allora prese il nome di Pinacografia. Dipinti dei più grandi maestri del Rinascimento, da LEONARDO A CORREGGIO, furono analizzati in laboratorio attraverso tale indagine; il laboratorio museale francese divenne il fulcro della ricerca scientifica applicata ai capolavori pittorici producendo una quantità di documenti e foto che vennero raccolti nell’Archivio Ferper . per la prima volta negli anni ’30 furono esposti all’Ala Flora del Louvre.
Le stesse fotografie e i documenti in mostra, appartenenti al Centro Culturale Rinascita Artistica, rappresentano un importante armamentario scientifico ed artistico di imprescindibile valore culturale. La mostra con ingresso gratuito permetterà al pubblico di entrare così in un contesto nuovo, un respiro di quello che era il contatto diretto degli scienziati con i grandi capolavori che quotidianamente venivano indagati e studiati. Il contesto espositivo si unirà alle pregiate vedute di città del 500’ della Loggia del Palazzo Ducale di Bagnaia.
In collaborazione con Aistetikà si terrà un convegno sul tema del restauro, dei beni culturali e della formazione artistica dei giovani vista come importante forma di lavoro. L’evento è la dimostrazione della volontà del Centro Culturale di condividere l’incontro con opere e artisti del passato in proiezione verso l’Arte Contemporanea, nonché l’occasione per ammirare la tecnica e la passione di scienziati e amanti dell’Arte che permisero la nascita dei laboratori scientifici museali nel mondo.
La manifestazione è divulgata da emittente RADIO RADIO, dalla stampa VIVIROMAMagazine-
Rinascita Artistica Italiana, MESSAGGERO, ABE
Comunicazione Alessandra Arcella - Dott. Piero Marras
Inaugurazione 6 novembre ore 18
Performance 8 novembre ore 17
Aranciera delle Serre di San Sisto
via Valle delle Camene, 14 Roma
orari 10-12 e 16-19
ingresso libero