Percorsi d'acqua. Opere la cui natura oscilla tra il dipinto e la scultura, realizzate con una tecnica personale fatta di stucchi, rilievi in metallo e leggere velature di colore.
Il tema dell’acqua attraversa questo ciclo di dipinti di Emilio Alberti e viene declinato in infinite variazioni, come in una sinfonia nella quale si alternano suggestioni, sollecitazioni, poesia. Sono opere la cui natura oscilla tra il dipinto e la scultura, realizzate con una tecnica del tutto personale fatta di stucchi, rilievi in metallo e leggere velature di colore. L’elemento liquido trasparente e quasi irrappresentabile, diventa negli ultimi lavori di Alberti il protagonista di una attenta e approfondita ricerca. Il tema dell’acqua si intreccia e si collega idealmente al tema del labirinto (già ampiamente sondato dall’artista), accomunati dall’insistenza della dimensione temporale, un percorso che qui si fa vortice, scroscio impetuoso, moto lieve di onda o ritmo scandito di goccia. C'è il gesto, il movimento, lo scorrere, il rovesciarsi, il cadere, il frantumarsi. Onde che si inseguono, superfici increspate, gorghi, mulinelli, scrosci di pioggia, ribollii e sommovimenti della sostanza liquida in perenne movimento: a volte tempesta inquietante a volte sciabordio calmo e rassicurante.
Riflessi che variano col mutare della luce o col variare della posizione dello spettatore. I quadri di Alberti non vanno osservati da una posizione statica e frontale, il corpo deve seguire i movimenti dello sguardo, con spostamenti minimi o camminando per cogliere il variare dei riflessi e i guizzi della luce sulla superficie metallica. In questo modo la materia si fa viva, fluida, ondeggia in un alternarsi di luce e ombra, lucido e opaco in un continuo mutare. Stimoli percettivi e sollecitazioni sensoriali di una pittura che si fa racconto, ricordo, suggestione.
Alberti intorno al tema dell'acqua mette in scena dettagli, suggerisce racconti partendo da un frammento, sottolineando diverse valenze metaforiche; come a voler raffigurare la nostra ansia di conoscere l'onda che ci sta portando alla deriva e nel contempo affermare che siamo noi stessi quell'onda: immersi nell'impermanenza delle cose con il loro inevitabile destino di mutamento, nel divenire incerto che è condizione della contemporaneità. L'acqua come primigenia forza generatrice, potente, incontenibile, libera. Simbolo dell'energia che si rinnova.
Il mare di Emilio Alberti riflette bagliori metallici, ha onde fatte di piombo fuso che fluttua e ribolle. Cerchi nell'acqua provocati da gocce di lucido metallo ne assumono la sostanza come per mutazione. Vortici impetuosi e gorgoglianti bolle d’aria-metallo sottolineano uno stato di perenne e frenetica inquietudine. Aspetto fondamentale della ricerca di Alberti è la luce, che si fa materia sulla tela con la luminescenza e i riflessi delle colate di alluminio. Le superfici sono materiche e le increspature sono velate da successivi passaggi di colore, che conferiscono al ruvido stucco un aspetto cangiante e luminescente.
L'immersione nello spazio della pittura risulta ancora più avvolgente e dinamica nei dipinti di grande dimensione, nei quali l’ingrandimento del dettaglio ne dilata il senso producendo un effetto straniante ma allo stesso tempo coinvolgente.
Inaugurazione 14 novembre ore 10
Lario Fiere
viale Resegone Erba
feriali 16.30-22.30, sab e festivi 10-23
4 euro